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venerdì 19 giugno 2020

Lettera aperta di un giovane ai vescovi italiani

Eccellenze reverendissime,
sono un ragazzo di 29 anni, sono un giornalista freelance. Il 20 di febbraio non sapevo come tenere assieme i tanti nuovi progetti che stavano nascendo, il 20 di giugno mi ritrovo a guardare un mondo ferito, tutto da ricostruire. Oggi scrivo a voi, perché quando la bufera ci ha travolti voi ci siete stati. 

Il 23 febbraio, quando ancora molti sottovalutavano l’emergenza e ci proponevano l’apericena, i vescovi lombardi hanno sospeso le Messe con concorso di popolo. In quella decisione, sofferta e inedita, abbiamo visto il desiderio di custodire l’umano, di collaborare con le autorità civili, di essere nel mondo senza diventare del mondo. 

Immagine di una scrivania con un computer e un taccuino

giovedì 30 aprile 2020

Isolamento con Milva: l'aria sa già di musica

«Il Piccolo Teatro, queste tavole consunte anche dalle mie scarpe, dai miei passi, sono tra le cose che ho amato di più nella mia vita». Cosa significa tornare dove tutto ha avuto inizio? E cosa si prova a farlo dopo oltre 50 anni di carriera?

C’è tutto questo e molto altro nel flusso di parole e ricordi che Milva regala a Pino Strabioli e ai telespettatori in questa intervista, realizzata nel 2009 per il programma “Cominciamo Bene Prima”, su Rai3. Intervista che oggi, non senza azzardo, proviamo a immergere nel silenzio carico di attese della quarantena.

Il disco Milva canta Merini al Castello visconteo di Pavia

mercoledì 25 marzo 2020

Il vescovo Corrado affida la diocesi alla Madonna delle Grazie

«Idealmente, in questa Messa e nell’Atto di affidamento che pronuncerò alla fine della celebrazione, davanti all’effigie della Vergine, io porto la città e la diocesi tutta, invocando protezione e difesa dal terribile male che sta mietendo vittime anche nel nostro territorio e che è fonte di preoccupazione per tutti, soprattutto per chi è più debole ed esposto, per chi rischia la vita e la salute nel curare i malati e nell’offrire i servizi fondamentali per la vita delle famiglie e delle persone». Il vescovo Corrado Sanguineti, al termine della Messa del 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione, ha voluto affidare la diocesi e la città di Pavia alla Madonna delle Grazie

La preghiera di affidamento alla Madonna delle Grazie

giovedì 13 febbraio 2020

Il cuore dell'uomo non è fatto per l'usa e getta

“Non sarà per sempre ma / una sola sera con le stelle mi basta / anche se veloce come un treno che passa. / Non sarà perfetto ma / è così bello stare qui a ballare abbracciata con te.” Queste parole (da “Mambo salentino”, Boomdabash featuring Alessandra Amoroso) hanno invaso le radio durante l’estate. Oggi risuonano nella testa, mentre sul calendario pian piano compare “14 febbraio”.

Fa freddo, le notti in spiaggia sotto le stelle sono solo un lontano ricordo, ma ci sono testi e melodie che tornano prepotentemente. “Non ci pensare dai dimmi di sì / ora che è sabato e anche il lunedì”, così Fred De Palma in “Una volta ancora”, senza dimenticare “Arrogante” di Irama: “E sono un arrogante / tutte le volte che eri qui e ti ho messo da parte / non è importante”. 

Una coppia si abbraccia sotto un cielo stellato

sabato 28 dicembre 2019

Cosa fai a Capodanno? Un viaggio

Che cosa fare a Capodanno? Un viaggio. Un viaggio indietro nel tempo, nei dodici mesi che ora si concludono, un viaggio a ritroso tra le gioie e le ferite che si sono impresse nell’anima. Il viaggio, per chi crede, può trasformarsi in Te Deum, in canto di lode al Signore per i doni concessi. Per tutti, questo viaggio all’indietro nell’anno trascorso può diventare occasione di rinascita. Perché tutto questa notte acquista una luce particolare, perché tutto può essere rivissuto come da un altopiano, con il distacco necessario e la lucidità conquistata, perché “da lontano tutto è nitido, da lontano in un attimo il sereno si intravede già, e i temporali si allontanano”. Non partiamo soli, riempiamo le nostre valigie di testimoni luminosi, capaci non solo di indicarci la strada giusta, ma di camminare al nostro fianco.

Il 31 dicembre accendere una lanterna cinese

lunedì 4 febbraio 2019

GMG: verso Lisbona 2022

«(…) Forse a voi non verrà chiesto il sangue, ma la fedeltà a Cristo certamente sì! Una fedeltà da vivere nelle situazioni di ogni giorno: penso ai fidanzati ed alla difficoltà di vivere, entro il mondo di oggi, la purezza nell'attesa del matrimonio. Penso alle giovani coppie e alle prove a cui è esposto il loro impegno di reciproca fedeltà. Penso ai rapporti tra amici e alla tentazione della slealtà che può insinuarsi tra loro. Penso anche a chi ha intrapreso un cammino di speciale consacrazione ed alla fatica che deve a volte affrontare per perseverare nella dedizione a Dio e ai fratelli. 

Penso ancora a chi vuol vivere rapporti di solidarietà e di amore in un mondo dove sembra valere soltanto la logica del profitto e dell'interesse personale o di gruppo. Penso altresì a chi opera per la pace e vede nascere e svilupparsi in varie parti del mondo nuovi focolai di guerra; penso a chi opera per la libertà dell'uomo e lo vede ancora schiavo di se stesso e degli altri; penso a chi lotta per far amare e rispettare la vita umana e deve assistere a frequenti attentati contro di essa, contro il rispetto ad essa dovuto.


Cari giovani, è difficile credere in un mondo così? Nel Duemila è difficile credere? Sì! E' difficile. Non è il caso di nasconderlo. E' difficile, ma con l'aiuto della grazia è possibile, come Gesù spiegò a Pietro: "Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli" (Mt 16,17). Questa sera vi consegnerò il Vangelo. E' il dono che il Papa vi lascia in questa veglia indimenticabile. La parola contenuta in esso è la parola di Gesù. Se l'ascolterete nel silenzio, nella preghiera, facendovi aiutare a comprenderla per la vostra vita dal consiglio saggio dei vostri sacerdoti ed educatori, allora incontrerete Cristo e lo seguirete, impegnando giorno dopo giorno la vita per Lui!

In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna. 

lunedì 24 settembre 2018

È da una mamma che viene la salvezza

Articolo su maternità e disabilità per blog di Costanza Miriano

«Alla ricerca di una buona lettura nella libreria di un grande centro commerciale. In mano un paio di libri, lo sguardo scorre distratto sulle note di retrocopertina. Nella corsia davanti alla tua, quella dedicata agli albi illustrati, un bambino continua a emettere urletti e versi senza senso, ogni tanto poi ride così forte che sembra soffocarsi. Il solito bambino maleducato, pensi, abbandonato lì dai genitori, che magari starà pure strappando qualche pagina. Sarà meglio dare un’occhiata...» Per il blog di Costanza Miriano un incontro che apre al Mistero. 

lunedì 3 settembre 2018

Tempo di saldi ma non per la verità

Paolo VI ha scritto: «Non sminuire in nulla la salutare dottrina di Cristo è eminente forma di carità verso le anime». 

«La fermezza della Chiesa, nel difendere le norme morali universali e immutabili, non ha nulla di mortificante. È solo al servizio della vera libertà dell'uomo: dal momento che non c'è libertà al di fuori o contro la verità, la difesa categorica, ossia senza cedimenti e compromessi, delle esigenze assolutamente irrinunciabili della dignità personale dell'uomo, deve dirsi via e condizione per l'esistere stesso della libertà.

Questo servizio è rivolto a ogni uomo, considerato nell'unicità e nell'irripetibilità del suo essere ed esistere: solo nell'obbedienza alle norme morali universali l'uomo trova piena conferma della sua unicità di persona e possibilità di vera crescita morale. E, proprio per questo, tale servizio è rivolto a tutti gli uomini: non solo ai singoli, ma anche alla comunità, alla società come tale.

Statua dorata Madonna della Guardia a Tortona voluta da San Luigi Orione

lunedì 27 agosto 2018

Anche Mordor ha una data di scadenza

Articolo per blog di Costanza Miriano su Mordor e noi

«Come hobbit in una Terra di Mezzo soggiogata da Sauron. Piccoli, fragili, soli. La fotografia di Tolkien sembra scattata pochi giorni fa: Isengard pare dietro l’angolo, lì ogni giorno vengono forgiate nuove menzogne, e Mordor è ormai una città nella città. Nelle nostre città. Ma tutto questo avviene nel silenzio, quasi con dolcezza: nell’aria non risuonano i corni della battaglia, il cielo non è sconquassato da nuvole tempestose. Eppure l’avanzata di Sauron continua ineluttabile, mossa dall’obiettivo di trasformare le comunità in gruppi di pedine grigie, sconosciute e intercambiabili…» Per il blog di Costanza Miriano una riflessione su Sauron e noi. (foto Wikipedia.org) 

lunedì 26 febbraio 2018

Giovanni Paolo II: "Scegliere incondizionatamente a favore della vita"

«(…) Purtroppo, questo inquietante panorama, lungi dal restringersi, si va piuttosto dilatando: con le nuove prospettive aperte dal progresso scientifico e tecnologico nascono nuove forme di attentati alla dignità dell'essere umano, mentre si delinea e consolida una nuova situazione culturale, che dà ai delitti contro la vita un aspetto inedito e — se possibile — ancora più iniquo suscitando ulteriori gravi preoccupazioni: larghi strati dell'opinione pubblica giustificano alcuni delitti contro la vita in nome dei diritti della libertà individuale e, su tale presupposto, ne pretendono non solo l'impunità, ma persino l'autorizzazione da parte dello Stato, al fine di praticarli in assoluta libertà ed anzi con l'intervento gratuito delle strutture sanitarie. (…)

La stessa medicina, che per sua vocazione è ordinata alla difesa e alla cura della vita umana, in alcuni suoi settori si presta sempre più largamente a realizzare questi atti contro la persona e in tal modo deforma il suo volto, contraddice sé stessa e avvilisce la dignità di quanti la esercitano. (…) 


martedì 21 marzo 2017

San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI... a Pavia

Curando lo speciale per la visita di Papa Francesco a Milano e alle terre lombarde di sabato 25 marzo, pubblicato su “la Provincia Pavese” di domenica 19 marzo, ho avuto modo, tra le altre cose, di fare un salto nel passato per raccontare gli incontri di Pavia con i Papi. Dovete sapere che Pavia ha avuto la possibilità di accogliere due giganti: San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Non ho vissuto la visita del Papa polacco, oggi santo: non ero ancora nato. Ma ricordo con grande emozione la visita di Papa Ratzinger nel 2007, in particolar modo il suo saluto ai giovani in Piazza Duomo la sera del 22 aprile. 
Ho avuto la possibilità in questi giorni di immergermi nell’atmosfera di quei giorni grazie alle copie originali de “la Provincia Pavese”, “il Ticino”, “L’Osservatore Romano” e “Avvenire”: testimoni oculari di giornate indimenticabili. Aspettando il 25 marzo quindi, un piccolo regalo dallo speciale de “la Provincia Pavese”...


giovedì 14 gennaio 2016

La bellezza salverà il mondo

In questi giorni su Facebook circolano video ed immagini che raccontano violenza, guerre, soprusi ed ingiustizie. L’uomo sembra accanirsi su tutto ciò che è bello, su ciò che è vero, come a voler dominare la realtà con la propria piccola forza. A farne le spese? Le donne, gli anziani, i bambini. La vita, la saggezza, il futuro. Mi piacerebbe opporre a queste immagini un fiume di parole, perché le parole sono arte e cultura, sono fede, sono verità. E solo con queste belle speranze possiamo curare le ferite dell’uomo. “La bellezza salverà il mondo” (Fëdor M. Dostoevskij). Diffondiamola.

Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino


domenica 4 ottobre 2015

Papa Francesco apre il Sinodo sulla Famiglia

Papa Francesco ha aperto il Sinodo sulla Famiglia con un’omelia intensa, che profuma di profezia. Le sue parole hanno evidenziato con precisione le difficoltà e le sfide che già vediamo all’orizzonte, sempre più nitide. Ma hanno anche indicato una via per superarle, per curare le ferite dell’uomo contemporaneo. Sono parole che non credo troveranno molto spazio sui nostri giornali. Condivido con voi alcuni passaggi.  


"(…) La solitudine, il dramma che ancora oggi affligge tanti uomini e donne. Penso agli anziani abbandonati perfino dai loro cari e dai propri figli; ai vedovi e alle vedove; ai tanti uomini e donne lasciati dalla propria moglie e dal proprio marito; a tante persone che di fatto si sentono sole, non capite e non ascoltate; ai migranti e ai profughi che scappano da guerre e persecuzioni; e ai tanti giovani vittime della cultura del consumismo, dell’usa e getta e della cultura dello scarto.
Oggi si vive il paradosso di un mondo globalizzato dove vediamo tante abitazioni lussuose e grattacieli, ma sempre meno il calore della casa e della famiglia; tanti progetti ambiziosi, ma poco tempo per vivere ciò che è stato realizzato; tanti mezzi sofisticati di divertimento, ma sempre di più un vuoto profondo nel cuore; tanti piaceri, ma poco amore; tanta libertà, ma poca autonomia… Sono sempre più in aumento le persone che si sentono sole, ma anche quelle che si chiudono nell’egoismo, nella malinconia, nella violenza distruttiva e nello schiavismo del piacere e del dio denaro.
Oggi viviamo, in un certo senso, la stessa esperienza di Adamo: tanta potenza accompagnata da tanta solitudine e vulnerabilità; e la famiglia ne è l’icona. Sempre meno serietà nel portare avanti un rapporto solido e fecondo di amore: nella salute e nella malattia, nella ricchezza e nella povertà, nella buona e nella cattiva sorte. L’amore duraturo, fedele, coscienzioso, stabile, fertile è sempre più deriso e guardato come se fosse roba dell’antichità. Sembrerebbe che le società più avanzate siano proprio quelle che hanno la percentuale più bassa di natalità e la percentuale più alta di aborto, di divorzio, di suicidi e di inquinamento ambientale e sociale. (…) Ricordo san Giovanni Paolo II quando diceva: «L’errore e il male devono essere sempre condannati e combattuti; ma l’uomo che cade o che sbaglia deve essere compreso e amato […] Noi dobbiamo amare il nostro tempo e aiutare l’uomo del nostro tempo» (Discorso all’Azione Cattolica Italiana, 30 dicembre 1978: Insegnamenti I [1978], 450). E la Chiesa deve cercarlo, accoglierlo e accompagnarlo, perché una Chiesa con le porte chiuse tradisce sé stessa e la sua missione, e invece di essere un ponte diventa una barriera: «Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli» (Eb 2,11)."