Che cosa fare a Capodanno? Un viaggio. Un viaggio
indietro nel tempo, nei dodici mesi che ora si concludono, un viaggio a ritroso
tra le gioie e le ferite che si sono impresse nell’anima. Il viaggio, per chi
crede, può trasformarsi in Te Deum, in canto di lode al Signore per i doni
concessi. Per tutti, questo viaggio all’indietro nell’anno trascorso può
diventare occasione di rinascita. Perché tutto questa notte acquista una luce
particolare, perché tutto può essere rivissuto come da un altopiano, con il
distacco necessario e la lucidità conquistata, perché “da lontano tutto è
nitido, da lontano in un attimo il sereno si intravede già, e i temporali si
allontanano”. Non partiamo soli, riempiamo le nostre valigie di testimoni
luminosi, capaci non solo di indicarci la strada giusta, ma di camminare al
nostro fianco.
Blog di Giacomo Bertoni, giornalista e scrittore. Già la Provincia Pavese, Ossigeno per l'informazione, il Ticino, Radio Mater, iFamNews. Qui si parla di giornalismo, giovani, vita, libri, Chiesa e futuro.
sabato 28 dicembre 2019
Cosa fai a Capodanno? Un viaggio
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lunedì 23 dicembre 2019
"Soul": dove rinasce l'Europa
“L’uomo sembra indifferente a Dio, ma nel suo cuore abita
un desiderio che non si può estirpare. Dio è l’Eterno, e nel cuore dell’uomo c’è
sempre il desiderio dell’Eternità.” E ancora: “La vita monastica ha sempre la
capacità di rifiorire, anche nelle circostanze più difficili della storia.” Perché:
“La vita monastica rappresenta Cristo cercato in una vita semplice, fraterna,
di Vangelo vissuto.”
Perle di speranza dall’incontro tra Monica Mondo e due monache trappiste di Vitorchiano, da “Soul” del 22 dicembre. Per prepararci al Natale che viene, per ricostruire l'Europa dalle fondamenta.
Perle di speranza dall’incontro tra Monica Mondo e due monache trappiste di Vitorchiano, da “Soul” del 22 dicembre. Per prepararci al Natale che viene, per ricostruire l'Europa dalle fondamenta.
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mercoledì 18 dicembre 2019
Come prepararsi al Natale?
Che cosa significa “attendere il Natale”? Come possiamo
avvicinarci al Mistero che spalanca la notte del 24 dicembre? Come prepararci
alla venuta di Gesù? Questo tempo di attesa può essere vissuto anche da chi non
ha fede, anche da chi sta attraversando la sua notte oscura? Papa Benedetto
XVI, nella celebrazione dei vespri per l’inizio dell’Avvento del 28 novembre
2009, ha dato risposta a queste e a tante domande che animano il cuore dell’uomo
che si prepara al Natale. Perché ogni cuore vivo prima o poi si scontra con le
grandi domande di senso, e non censurarle significa aprirsi alla speranza.
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lunedì 16 dicembre 2019
Novena di Natale: manca ancora il bonus
Novena di Natale. Lo leggi di sfuggita, tra uno stato
WhatsApp e il quotidiano che rischia di macchiarsi di caffè. Novena di Natale.
Riprendi a sfogliare il giornale e intanto pensi al programma della giornata,
che come sempre è troppo intricato per lasciar intravedere una fine a orari
decenti. Novena di Natale. Ovvero meno 9 giorni al 25 dicembre.
Il tempo non finge comprensione per i tuoi programmi e accelera, sì, accelera: è questo che fa da oggi fino al 24 sera. Con un balzo supersonico ti scaraventa in avanti, e ti trovi nel cuore della festa senza neanche esserti fatto la barba. Il pericolo è qui, sulle spalle, come un avvoltoio: arrivare alla festa senza il vestito bello, senza il regalo. Insomma, per uscire dalla metafora, con il cuore ancora distratto.
Il tempo non finge comprensione per i tuoi programmi e accelera, sì, accelera: è questo che fa da oggi fino al 24 sera. Con un balzo supersonico ti scaraventa in avanti, e ti trovi nel cuore della festa senza neanche esserti fatto la barba. Il pericolo è qui, sulle spalle, come un avvoltoio: arrivare alla festa senza il vestito bello, senza il regalo. Insomma, per uscire dalla metafora, con il cuore ancora distratto.
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venerdì 13 dicembre 2019
C'è posto per me nella Chiesa?
Matrimonio, prete, suora, frate. Ecco gli stati di vita
possibili, ecco i modelli ai quali dobbiamo conformarci. Questa è l’immagine
della Chiesa che solitamente passa, una Chiesa allineata ai valori, più esposti
che vissuti, di una società borghese in crisi (rileggere Svevo oggi è
illuminante). Ma la nostra identità deve passare per forza da un modello? Una
regola di vita è una violenza alla nostra identità? Se siamo unici,
irripetibili, diversi, perché dobbiamo aderire a un modello statico e
universale?
giovedì 12 dicembre 2019
Soul Food: avete mai volato con il cuore?
Poi all’improvviso ti rivedi sul muro del convento di
Santa Maria Incoronata di Canepanova… La prima sera della nuova edizione di “Soul
Food 4 You”, quando sono state proiettate nel chiostro del convento alcune
delle immagini più significative dello scorso anno, è stato ancora più facile
rendersi conto della fortuna. La fortuna di esserci, di far parte di un
progetto nuovo, la fortuna di condividere un’alternativa di senso con altri
giovani inquieti.
Sì, perché è questa la cifra distintiva di Soul Food: l’inquietudine. Semplicemente, tutto è troppo poco. Abbiamo il futuro nelle nostre mani? Abbiamo mille possibilità di scelta? Possiamo cambiare la nostra vita tutte le volte che vogliamo? A noi tutto questo non basta. C’è qualcosa di più, che continuamente sfugge eppure continuamente richiama: il senso. Perché abbiamo il futuro nelle nostre mani? Perché abbiamo mille possibilità di scelta? Perché cambiare tutto?
Sì, perché è questa la cifra distintiva di Soul Food: l’inquietudine. Semplicemente, tutto è troppo poco. Abbiamo il futuro nelle nostre mani? Abbiamo mille possibilità di scelta? Possiamo cambiare la nostra vita tutte le volte che vogliamo? A noi tutto questo non basta. C’è qualcosa di più, che continuamente sfugge eppure continuamente richiama: il senso. Perché abbiamo il futuro nelle nostre mani? Perché abbiamo mille possibilità di scelta? Perché cambiare tutto?
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martedì 10 dicembre 2019
Dov’è finita Milva?
«Ma dov’è finita la tua Milva?». La domanda scoppia così,
all’improvviso, nell’aria gelida di Milano. È la sera di Sant’Ambrogio, manca
poco all’ora di cena. La sosta davanti alla vetrina di una grande libreria
risveglia la curiosità di un amico. Sugli scaffali sono esposti gli ultimi
arrivi: decine e decine di dischi stampati per il Natale. Alcuni nati da
un’ispirazione, altri da un calcolo, alcuni già onnipresenti in radio, altri
invece ancora in attesa di essere scoperti.
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lunedì 9 dicembre 2019
San Siro: l'impronta dei santi nella città degli uomini
La storia di Pavia è costellata di testimoni luminosi:
uomini «che
hanno fatto della loro esistenza un dono d’amore a Dio e agli altri», uomini
che sono «un dono per tutti e generano un bene per tutti, credenti e non
credenti, lasciando una traccia viva nella Chiesa e nella città degli uomini». È ruotata
attorno alle figure di quattro uomini che hanno segnato la storia della città
l’omelia del vescovo Corrado Sanguineti per la solennità di San Siro. Una
celebrazione che ha unito San Siro, patrono della città e della diocesi, San
Riccardo Pampuri, del quale è in corso l’anno giubilare, don Enzo Boschetti,
nel luglio scorso dichiarato “venerabile”, e monsignor Carlo Allorio, vescovo
di Pavia dal 1942 al 1968.
All’inizio del solenne pontificale è stata data
lettura del decreto di venerabilità del Servo di Dio don Enzo Boschetti,
firmato dal cardinal Angelo Becciu e dall’arcivescovo Marcello Bartolucci. «I
testimoni che stanno davanti a noi hanno tratti e cammini originali: San Siro
è il vescovo evangelizzatore che ha posto i fondamenti della nostra Chiesa; San
Riccardo, per la maggior parte della sua vita, è stato un semplice laico
cristiano, medico amato nella campagna di Morimondo, e solo negli ultimi tre
anni di vita è diventato religioso nell’ordine ospedaliero dei Fatebenefratelli
– ha spiegato il vescovo Corrado durante l’omelia –; don Enzo, come prete, si è
lasciato interpellare da forme nuove di povertà sociale ed esistenziale,
soprattutto nel mondo dei giovani, della Pavia a cavallo tra gli anni Sessanta
e Settanta del secolo scorso, e ha speso la sua vita in un’appassionata opera
educativa, affrontando inizialmente non poche incomprensioni e fatiche; il
vescovo Carlo Allorio, pastore in anni di profondi cambiamenti culturali e
sociali, ha amato con cuore di padre il suo popolo, i suoi sacerdoti, e ha
favorito nuove forme di pastorale, dando impulso al laicato nelle parrocchie,
negli oratori, negli ambienti sportivi e sociali».
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Avvento: assomigliare a Maria
Domenica, Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, sul foglietto della messa era presente una meditazione di mons. Giovanni
D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno. Ve la ripropongo qui, con l’augurio che
possa essere una piccola scintilla di luce per l’Avvento. Una buona lettura per
questi giorni di attesa, di soste silenziose nelle chiese delle nostre città
davanti ai presepi, davanti a un Mistero che cambia il mondo.
venerdì 6 dicembre 2019
Preghiera dei giovani a Maria
non permettere che davanti alle sfide di questo tempo
la nostra esistenza sia soffocata dalla rassegnazione o
dall’impotenza.
Aiutaci a custodire l’attitudine all’ascolto,
grembo nel quale la parola diventa feconda
e ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio.
Maria, Donna premurosa,
destaci dall’indifferenza che ci rende stranieri a noi
stessi.
Donaci la passione che ci educa a cogliere il mistero
dell’altro
e ci pone a servizio della sua crescita. Liberaci
dall’attivismo sterile,
perché il nostro agire scaturisca da Cristo, unico
Maestro.
Maria, Madre dolorosa,
che dopo aver conosciuto l’infinita umiltà di Dio
nel Bambino di Betlemme,
hai provato il dolore straziante di stringerne tra le
braccia
il corpo martoriato,
insegnaci a non disertare i luoghi del dolore;
rendici capaci di attendere con speranza quell’aurora
pasquale
che asciuga le lacrime di chi è nella prova.
Maria, Amante della vita, preserva le nuove generazioni
dalla tristezza e dal disimpegno.
Rendile per tutti noi sentinelle
di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre, ci
si fida e ci si dona.”
Questa preghiera, conosciuta anche come “Preghiera per
l’Educazione”, chiude il documento programmatico della Conferenza episcopale
italiana per il decennio 2010-2020 dedicato alla formazione, dal titolo
“Educare alla vita buona del Vangelo”. È stata recitata al termine della Santa
Messa di Avvento per gli universitari nella chiesa di Santa Maria del Carmine,
a Pavia, il 5 dicembre 2019.
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mercoledì 4 dicembre 2019
Avvento: un tempo per rimanere
“Nelle oasi dell’est ci sono le baccanti che fanno la
festa
le baccanti fanno la festa e s'inebriano col nettare di Bacco
e dentro l’acqua
i capelli scintillanti, i capelli scintillanti.
Silenzioso il sottomarino
lancia i siluri e se ne va
in fondo al mare, in fondo al mare, in fondo al mare.
in fondo al mare, in fondo al mare, in fondo al mare.
Aeromobili da caccia ad ovest
fanno cadere la tempesta atomica.
È un
mistero il mondo intero, sentimento non ne ha più...”
«La città si accende per Natale, i bar si riempiono mentre il sole tramonta, nelle vetrine si specchiano passanti veloci carichi di borse. Voi non avete voglia di scappare? Di fuggire lontano? Solo per qualche giorno, solo per poco. Da bambini queste settimane erano l’attesa per i regali, per il misterioso passaggio di Gesù Bambino e del suo asinello con grandi sacchi pieni di doni per i bimbi buoni. Con il passare degli anni questa costruzione di cristallo ha iniziato a opacizzarsi, a scheggiarsi. (…)». Per il blog di Costanza Miriano, una riflessione sull’Avvento.
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