«Milano è spesso un passo avanti rispetto alla maggior
parte delle città italiane. Non lo è solo per la moda, per l’editoria, per
l’informazione, per la cultura, per le aziende. Che Milano sia italiana eppure
diversa lo si capisce anche solo facendoci una passeggiata distratta,
camminando fra monumentali vetrine luminose e personaggi bizzarramente
agghindati. A Milano si respira quel mix tra passato iconico e futuro
psichedelico che solo nelle grandi capitali europee si è già imposto
pienamente. Negli ultimi decenni è forse la parte psichedelica che ha preso il
sopravvento, una confusione estetica che è anche interiore, con una forte
perdita della dimensione spirituale e religiosa dell’individuo…». Per il
blog di Costanza Miriano, una riflessione sull’ingresso di Mons. Mario Delpini
nell’arcidiocesi di Milano.
Blog di Giacomo Bertoni, giornalista e scrittore. Già la Provincia Pavese, Ossigeno per l'informazione, il Ticino, Radio Mater, iFamNews. Qui si parla di giornalismo, giovani, vita, libri, Chiesa e futuro.
martedì 26 settembre 2017
giovedì 21 settembre 2017
Pavia e il rumore dei treni
Sembra di sentirli arrivare, pare quasi di vederli in
lontananza… Come ogni settembre, si ripete l’invasione pacifica degli studenti.
La storia di Pavia è indissolubilmente legata a quella della sua prestigiosa
Università, nata qui nel lontano 1361. Uno degli atenei più antichi al mondo,
che intrattiene con la città una relazione complicata eppure inscindibile.
Amore,
disincanto, orgoglio, sopportazione, indifferenza. C’è questo e molto altro
nella centenaria relazione fra la città e il suo ateneo, fra un mondo
accademico, a volte brillante a volte spocchioso, e una città magari un po’ fredda,
di certo dignitosa, assolutamente insensibile alla superbia altrui. Ci sono
rapporti umani, amicizie, amori, incontri e attese. Piccoli rami che si
intrecciano negli anni degli studi e che, a volte, resistono nel tempo.
Inizia
un nuovo anno accademico, si aprono nuove strade per studenti pavesi e non. Si
preparano nuove immagini che i pavesi osserveranno passeggiando in Strada
Nuova, davanti all’imponente ingresso dell’università. Non tutti se ne
accorgono, eppure varcando quel portone qualcosa cambia. L’atmosfera? Il tempo?
Non è facile spiegarlo, ma lo iato è notevole.
sabato 16 settembre 2017
Un taccuino una penna e poi...
Anche nelle serate più tranquille, anche nelle occasioni
più rilassanti e serene, c’è sempre qualcuno armato di taccuino che, magari
nascosto in un angolo, scrive freneticamente ciò che accade controllando l’orologio…
C’è sempre, insomma, un cronista pronto a vivere vite diverse ogni giorno per
raccontarle ai suoi lettori… Una mattina è a raccogliere opinioni sulla
viabilità, un mezzogiorno è a una conferenza stampa, un pomeriggio segue il
ricordo di un’eccellenza sul filo della storia cittadina, una sera indaga su un
piccolo mistero della città… Poche le sue armi: tanta curiosità, un taccuino,
una penna. Uno l’obiettivo: scrivere per chi non c’era, perché conosca.
Scrivere per chi c’era, perché ricordi.
(Premio Burgio 2017, oggi in edicola,
foto studio Garbi)
lunedì 11 settembre 2017
Il primo giorno di scuola e la città
Sono passati 7 anni. Ormai è un ritorno maturo, sei
cambiato. Non passi più davanti al busto di Torquato come studente, ma come
cronista (quindi puoi anche guardarlo negli occhi). Ora sei un osservatore
esterno, distaccato. Eppure l’emozione si ripresenta. Il primo giorno di scuola
fa ancora tremare le ginocchia, anche se forse c’entra la corsa che hai dovuto
fare non trovando parcheggio…
Seguire e raccontare (domani in edicola) il primo
giorno di scuola nell’istituto dove hai vissuto il tuo primo giorno di scuola
superiore è un’esperienza quasi mistica. I passi, oggi più sicuri, si posano
sugli stessi gradini, percorrono gli stessi corridoi. Qualcosa è cambiato: cosa
sono queste cartine geografiche antiche? E questo splendido pianoforte a coda?
Tutta questa tecnologia, i computer, le lim? Le cose importanti però sono
rimaste le stesse: il sorriso dei collaboratori scolastici, le voci dei
professori, la fila in segreteria. Vi rendete conto di quanto sono belle le
nostre radici?
mercoledì 6 settembre 2017
Antonella Ruggiero a Pavia: "La bellezza salverà il mondo"
Nemmeno uno spillo avrebbe potuto intrufolarsi in piazza
del Carmine ieri sera per il “Concerto versatile” di Antonella Ruggiero. Don
Daniele Baldi, parroco del Carmine e quindi padrone di casa, è salito sul palco
poco prima dell’inizio per ringraziare i presenti: «È una grande gioia vedervi così
numerosi a un evento realizzato interamente dalla parrocchia. Questa
sera abbiamo messo in piazza tutte le sedie disponibili, vi chiedo scusa se non
bastano per tutti». Ma l’applauso fragoroso ha smentito qualsiasi possibile
malumore.
Un concerto che avevo scoperto per caso, sfogliando “la Provincia
Pavese”. Nelle pagine di cultura, un flash: in foto Antonella Ruggiero
sorrideva, poco sotto Marta Pizzocaro raccontava i preparativi per il concerto
di una delle voci più particolari che il nostro Paese orgogliosamente (ma mai
abbastanza) conserva. Invitata a chiudere la rassegna “Luglio in Carmine”, l'artista ha voluto dedicare tutta la giornata a Pavia, trascorrendo il
pomeriggio presso il Pio Pertusati. Qui ha incontrato gli anziani, ha ricevuto
i loro regali, li ha abbracciati, ascoltati. Ha cantato per loro, che tanto
desideravano ascoltare la sua voce. Una richiesta su tutte: “Vacanze romane”.
E, quando poche ore dopo si è presentata sul sagrato del Carmine, Antonella
Ruggiero aveva ancora negli occhi quegli abbracci.
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