«Come hobbit in una Terra di Mezzo soggiogata da Sauron.
Piccoli, fragili, soli. La fotografia di Tolkien sembra scattata pochi giorni
fa: Isengard pare dietro l’angolo, lì ogni giorno vengono forgiate nuove
menzogne, e Mordor è ormai una città nella città. Nelle nostre città. Ma tutto
questo avviene nel silenzio, quasi con dolcezza: nell’aria non risuonano i
corni della battaglia, il cielo non è sconquassato da nuvole tempestose. Eppure
l’avanzata di Sauron continua ineluttabile, mossa dall’obiettivo di trasformare
le comunità in gruppi di pedine grigie, sconosciute e intercambiabili…»
Per il blog di Costanza Miriano una riflessione su Sauron e noi. (foto
Wikipedia.org)
Blog di Giacomo Bertoni, giornalista e scrittore. Già la Provincia Pavese, Ossigeno per l'informazione, il Ticino, Radio Mater, iFamNews. Qui si parla di giornalismo, giovani, vita, libri, Chiesa e futuro.
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lunedì 27 agosto 2018
mercoledì 28 settembre 2016
"Bridget Jones's baby" e le solitudini contemporanee
“Lo
ammetto, non ho resistito: sono andato al cinema a vedere “Bridget Jones’s
baby”. Parliamoci chiaro, in questi tempi di incertezza e spaesamento,
l’immagine di noi soli su un divano, con la musica alta e una confezione di
gelato (personalmente preferisco la pizza surgelata), è molto reale. Sì, siamo
divisi fra scuola o università, lavoro, volontariato, sport… Ma il momento “chi
sono?” “dove vado?” “cosa sto combinando?” è spesso presente, e il gelato è una
compagnia ottima. (...)” Per il blog di Costanza Miriano, una piccola riflessione sul
nuovo capitolo delle disavventure di Bridget Jones. Buona lettura!
sabato 27 febbraio 2016
Dirige l'orchestra... Il pensiero unico
Si è concluso un Festival di Sanremo caratterizzato da ascolti record:
era dal 2005 che la seconda serata del Festival non raggiungeva una media di
oltre undici milioni di telespettatori, con uno share da finale dei Mondiali.
Nella mia mente un po’ maliziosa si è creato un fotomontaggio, una
sovrapposizione di immagini fra la marea umana presente al Circo Massimo il 30
gennaio, ed il tripudio di arcobaleni del palco dell’Ariston.
Una piazza, che non è solo una piazza ma un popolo, che
scandisce un messaggio tanto semplice quanto chiaro: i diritti dei bambini
vengono prima dei desideri degli adulti. Ed il primo diritto fondamentale di un
bambino è quello di avere una mamma e un papà che lo amino e lo accompagnino
nella crescita (sì, oggi è necessario scendere in piazza per affermare questo).
Una piazza che raccoglie colori, religioni, età, storie e convinzioni politiche differenti, che nonostante la malafede di parte dell’informazione riesce a sfuggire ad etichette e bugie.
Ma anche una piazza che, nonostante i numeri impressionanti dei partecipanti, nonostante le adesioni da ogni parte dell’Europa, nonostante la diretta televisiva di Tv2000, viene ancora oggi mistificata e sottovalutata nella portata del suo messaggio.
Una piazza che raccoglie colori, religioni, età, storie e convinzioni politiche differenti, che nonostante la malafede di parte dell’informazione riesce a sfuggire ad etichette e bugie.
Ma anche una piazza che, nonostante i numeri impressionanti dei partecipanti, nonostante le adesioni da ogni parte dell’Europa, nonostante la diretta televisiva di Tv2000, viene ancora oggi mistificata e sottovalutata nella portata del suo messaggio.
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venerdì 11 settembre 2015
Perchè Milva in un libro fantasy per ragazzi?
Tra le domande che mi fate su “Un ponte tra le Valli”,
molte e diverse fra loro (è bello vedere come ognuno leggendo viva la
storia in modo differente), una senza dubbio ricorre maggiormente: perché ti
sei ispirato a Milva per il personaggio di Memoria?
Milva mi accompagna
musicalmente da anni, più precisamente da quando l’ho “conosciuta” per la prima
volta grazie alla sua partecipazione al Festival di Sanremo del 2007, con il
brano “The show must go on”, di Giorgio Faletti. Quella cascata rossa, quella
voce, quell’interpretazione… Dovevo scoprire qualcosa di più! Pian piano ho
conosciuto la sua sterminata e varia discografia, e più volte ho cercato di vederla
dal vivo, ma solo nel 2011 ci sono riuscito.
22 marzo 2011, Piccolo Teatro di Milano, un luogo magico e ricco di storia, “La variante di Luneburg”, un’opera struggente e affascinante, Milva. Una serata indimenticabile, coronata dall’incontro nei camerini con la Rossa (non mi tremavano le mani, no) alla quale ho donato “Toppy, un moscerino dal cuore grande” e alcuni dolci tipici della mia città. Non posso dimenticare il suo stupore nel vedere un libro per bambini (“Ma io non leggo più favole! Mia figlia è grande, e anche la mia assistente ormai è grande!”) ma anche l’attenzione e la curiosità con le quali mi ha ascoltato.
Una diva? Sì, e la cosa che mi è rimasta più impressa è proprio che nella consapevolezza del suo talento, del suo fascino, c’era un rifiuto dell’ipocrisia che circonda molti personaggi noti. L’attenzione e il tempo che quella sera mi ha dedicato sono stati preziosi e sinceri. Avrei voluto ripetere mille volte quella serata, ma purtroppo la pantera di Goro aveva già deciso di abbandonare il palcoscenico per concedere più spazio alla sua vita privata.
Sono stato fortunato però, perché ho potuto incontrarla
un’ultima volta a Bologna, il 1 aprile 2012, per l’ultima rappresentazione
della Variante. L’ultima volta che la sua voce ha scaldato una platea, io
c’ero. Questa volta le ho portato in dono “Gino e la Vecchia Consigliera”, che
nel frattempo era arrivato in libreria, e sono riuscito ad avere una foto di
quell’incontro.
La fatica, la malattia, il tempo: niente poteva impedirle di salire sul palco quell’ultima volta, e di dare tutta se stessa. La mia non è retorica: in quel dare tutta se stessa c’era un mix di talento naturale, studio, impegno, tecnica, bellezza, interpretazione, scelta di uno spettacolo di altissima qualità, musicisti talentuosi, musica dal vivo (solo strumenti, no tracce pre-registrate), voce completamente dal vivo (no playback, no pre-rec). Ottenere anche solo alcuni di questi elementi nei concerti è diventato ultimamente molto difficile.
La fatica, la malattia, il tempo: niente poteva impedirle di salire sul palco quell’ultima volta, e di dare tutta se stessa. La mia non è retorica: in quel dare tutta se stessa c’era un mix di talento naturale, studio, impegno, tecnica, bellezza, interpretazione, scelta di uno spettacolo di altissima qualità, musicisti talentuosi, musica dal vivo (solo strumenti, no tracce pre-registrate), voce completamente dal vivo (no playback, no pre-rec). Ottenere anche solo alcuni di questi elementi nei concerti è diventato ultimamente molto difficile.
Due anni dopo, mentre scrivevo le prime pagine del mio nuovo libro, “Un ponte tra le Valli”, ho iniziato a tratteggiare un personaggio che potesse aiutare i
giovani protagonisti della storia nella loro avventura. Un personaggio maturo,
saggio, ma anche coraggioso e ancora capace di mettersi in gioco. Così è nata
Memoria, e più i suoi contorni diventavano definiti più mi era chiaro che
l’ispirazione veniva da Milva. Memoria ha questo nome perché è una donna che ha
avuto una vita lunga e ricca, e conserva fedelmente esperienze e passato con
grande saggezza.
E’ un personaggio altero, all’inizio pare quasi antipatico, ma i Sognatori Selvaggi scopriranno presto che questo suo modo di fare è un rifiuto dell’ipocrisia che abita i palazzi del potere dai quali lei stessa proviene. E saranno proprio l’ipocrisia, la menzogna, la propaganda, i nemici contro i quali i giovani amici dovranno scontrarsi. Memoria non aiuterà solo a costruire ponti fisici: saprà essere ponte tra due generazioni diametralmente opposte che, se unite, possono fare moltissimo insieme.
Non voglio svelarvi altro… Se vi va, vi aspetto in libreria!
Giacomo Bertoni
EdiGio’ Edizioni
I edizione ottobre 2014
II edizione gennaio 2015
I edizione ottobre 2014
II edizione gennaio 2015
ISBN 8862055598
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mercoledì 26 agosto 2015
Alla ricerca della verità... Con un libro!
Un gruppo di amici, legati da una profonda amicizia e pieni di curiosità e sogni, arriva a scoprire la potenza della menzogna e la forza straordinaria del dialogo.
Una storia molto originale nei personaggi e nello stile narrativo, piena di vitalità, fatta di colpi di scena e di felici intuizioni. Intrighi, sete di potere, prevaricazioni, ma anche e soprattutto amicizia, saggezza, rispetto per l’uomo e per l’ambiente, ricerca della verità. I giovani protagonisti dell’avventura sfidano il mondo degli adulti alla ricerca della verità, e trovano un aiuto inaspettato in una figura saggia e generosa, che l’autore dedica all’artista Milva.
Un genere “fantasy” particolarmente accattivante, che invoglia alla lettura e apre ad un futuro di speranza.
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