“La cultura dominante preferisce fingere, soprattutto
quando si tratta di bambini, che il lato oscuro dell’uomo non esista, e
professa di credere in un’ottimistica filosofia del miglioramento. […]
Proprio questo è il messaggio che le fiabe comunicano al bambino in forme
molteplici: che una lotta contro le gravi difficoltà della vita è inevitabile,
è una parte intrinseca dell’esistenza umana, che soltanto chi non si ritrae
intimorito ma affronta risolutamente avversità inaspettate e spesso immeritate
può superare tutti gli ostacoli e alla fine uscire vittorioso.”
Nell'infinita ricerca del regalo perfetto si è sempre
sospinti da un desiderio: trovare un dono da favola. Un dono che faccia
sognare, che sia utile, che regali un momento di gioia alla persona che lo
riceve, che possa rimanere nel tempo... Inutile dire che niente risponde a
queste caratteristiche meglio di un buon libro. Ma oggi voglio pensare al
Natale dei bambini, bambini ormai sempre più attratti da nuovi gadget
tecnologici e dai rispettivi accessori, ma anche bambini colpiti dalle paure di
sempre: da quella del buio a quella dell'abbandono, e forse oggi accresciute da
una società che corre troppo veloce per essere compresa. Non dobbiamo lasciarci
ingannare dall'immediatezza con la quale i bambini entrano in contatto con un
tablet: questa nuova competenza non arricchisce la loro
esperienza del mondo, non chiarisce i loro dubbi e non scaccia le loro paure.