«(…) Purtroppo, questo inquietante panorama, lungi dal
restringersi, si va piuttosto dilatando: con le nuove prospettive aperte dal
progresso scientifico e tecnologico nascono nuove forme di attentati alla
dignità dell'essere umano, mentre si delinea e consolida una nuova situazione
culturale, che dà ai delitti contro la vita un aspetto inedito e — se possibile
— ancora più iniquo suscitando ulteriori gravi preoccupazioni: larghi strati
dell'opinione pubblica giustificano alcuni delitti contro la vita in nome dei
diritti della libertà individuale e, su tale presupposto, ne pretendono non
solo l'impunità, ma persino l'autorizzazione da parte dello Stato, al fine di
praticarli in assoluta libertà ed anzi con l'intervento gratuito delle
strutture sanitarie. (…)
La stessa medicina, che per sua vocazione è ordinata alla difesa e alla cura della vita umana, in alcuni suoi settori si presta sempre più largamente a realizzare questi atti contro la persona e in tal modo deforma il suo volto, contraddice sé stessa e avvilisce la dignità di quanti la esercitano. (…)
La stessa medicina, che per sua vocazione è ordinata alla difesa e alla cura della vita umana, in alcuni suoi settori si presta sempre più largamente a realizzare questi atti contro la persona e in tal modo deforma il suo volto, contraddice sé stessa e avvilisce la dignità di quanti la esercitano. (…)