“Non sarà per sempre ma / una sola sera con le stelle mi
basta / anche se veloce come un treno che passa. / Non sarà perfetto ma / è
così bello stare qui a ballare abbracciata con te.” Queste parole (da “Mambo
salentino”, Boomdabash featuring Alessandra Amoroso) hanno invaso le radio
durante l’estate. Oggi risuonano nella testa, mentre sul calendario pian piano
compare “14 febbraio”.
Fa freddo, le notti in spiaggia sotto le stelle sono solo un lontano ricordo, ma ci sono testi e melodie che tornano prepotentemente. “Non ci pensare dai dimmi di sì / ora che è sabato e anche il lunedì”, così Fred De Palma in “Una volta ancora”, senza dimenticare “Arrogante” di Irama: “E sono un arrogante / tutte le volte che eri qui e ti ho messo da parte / non è importante”.
Fa freddo, le notti in spiaggia sotto le stelle sono solo un lontano ricordo, ma ci sono testi e melodie che tornano prepotentemente. “Non ci pensare dai dimmi di sì / ora che è sabato e anche il lunedì”, così Fred De Palma in “Una volta ancora”, senza dimenticare “Arrogante” di Irama: “E sono un arrogante / tutte le volte che eri qui e ti ho messo da parte / non è importante”.
E a queste se ne aggiungono di nuove. “Ora
vado a divertirmi / è una cosa comune dormire con altre persone”, canta oggi
Mahmood in “Rapide”, “Fai quel che vuoi me ne frego / me ne frego / dimmi una
bugia me la bevo / sì, sono ubriaco ed annego”, gli risponde Achille Lauro con
“Me ne frego”. Perché queste canzoni tornano nella mente a San Valentino?
Perché sono una fregatura. Perché per quanto possano ripeterlo gli influencer
più seguiti, il cuore dell’uomo non è fatto per l’usa e getta. Non è compostabile,
non è riciclabile, non è nemmeno differenziabile.
C’è un desiderio profondo di unicità che abita nel cuore dell’uomo (di qualsiasi età, formazione, storia e cultura), che può essere soffocato eppure mai spento del tutto. Sentirsi guardato, riconosciuto, abbracciato, rispettato, amato. Sentirsi accompagnato nella vita. Sentirsi sostenuto nei momenti più difficili. Chi non desidera tutto questo? Un amore che sia immagine dell’Amore. E allora il 14 febbraio diventa una data critica, perché spegnendo la radio si scopre che dietro ai cioccolatini spesso non c’è proprio nulla.
A volte c’è la paura di restare soli, a volte la noia, a volte un vecchio retaggio culturale che impone di non essere single, altre un nuovo retaggio che invita a moltiplicare le relazioni. Svuotandole di senso.
C’è un desiderio profondo di unicità che abita nel cuore dell’uomo (di qualsiasi età, formazione, storia e cultura), che può essere soffocato eppure mai spento del tutto. Sentirsi guardato, riconosciuto, abbracciato, rispettato, amato. Sentirsi accompagnato nella vita. Sentirsi sostenuto nei momenti più difficili. Chi non desidera tutto questo? Un amore che sia immagine dell’Amore. E allora il 14 febbraio diventa una data critica, perché spegnendo la radio si scopre che dietro ai cioccolatini spesso non c’è proprio nulla.
A volte c’è la paura di restare soli, a volte la noia, a volte un vecchio retaggio culturale che impone di non essere single, altre un nuovo retaggio che invita a moltiplicare le relazioni. Svuotandole di senso.
Siamo piccoli, limitati, imperfetti, però abbiamo una
inesauribile sete d’infinito. E questa sete non può essere placata da “una sola
sera con le stelle”, anche se Alessandra Amoroso rassicura cantando “mi basta”.
Nella “Mulieris dignitatem”, Giovanni Paolo II scrive che “L’amore è
un’esigenza ontologica ed etica della persona”. Nell’incontro con i parroci e
il clero della diocesi di Roma, avvenuto il 26 febbraio del 2004, il pontefice
polacco aggiunge: “Nessun errore e nessun peccato, nessuna ideologia e nessun
inganno umano possono sopprimere la struttura profonda del nostro essere, che
ha bisogno di essere amato ed è a sua volta capace di amore autentico.”
Il nostro essere è capace di amore autentico, e se ne viene privato perde la strada che lo può portare alla felicità. Recidere le radici fa comodo a chi detiene il potere: chi non vorrebbe una massa di sudditi ubbidienti come piccole pedine grigie, slegate fra loro, facilmente sostituibili? Visti dall’alto, tanti piccoli esserini insignificanti, perché privati del loro essere, delle loro esigenze alte.
Il nostro essere è capace di amore autentico, e se ne viene privato perde la strada che lo può portare alla felicità. Recidere le radici fa comodo a chi detiene il potere: chi non vorrebbe una massa di sudditi ubbidienti come piccole pedine grigie, slegate fra loro, facilmente sostituibili? Visti dall’alto, tanti piccoli esserini insignificanti, perché privati del loro essere, delle loro esigenze alte.
Vogliamo essere liberi, vogliamo essere
amati, vogliamo ascoltare la nostra coscienza, anche quando ci dice che le
scelte consigliate da tutti sono sbagliate. Vogliamo avere il coraggio di
restare da soli piuttosto che bruciare momenti preziosi con chi vuole spegnere
i nostri sogni. Vogliamo imparare a capire chi ci aiuta a volare e chi ci fa
impantanare nelle sabbie mobili.
Vogliamo rispondere all’invito fatto da papa Benedetto XVI nella Veglia con i Giovani a Sydney durante la GMG del 2008: “Ispirati dalle intuizioni di sant’Agostino, fate sì che l’amore unificante sia la vostra misura; l’amore durevole sia la vostra sfida; l’amore che si dona la vostra missione!”. Buon San Valentino.
Vogliamo rispondere all’invito fatto da papa Benedetto XVI nella Veglia con i Giovani a Sydney durante la GMG del 2008: “Ispirati dalle intuizioni di sant’Agostino, fate sì che l’amore unificante sia la vostra misura; l’amore durevole sia la vostra sfida; l’amore che si dona la vostra missione!”. Buon San Valentino.
Leggi anche https://parcodigiacomo.blogspot.com/2019/11/dobbiamo-smettere-di-usare-la-vita-come.html
(image n. 1 by Mihai Paraschiv from Pixabay, image n. 2 by Koppens from Pixabay, image n. 3 by StockSnap from Pixabay)
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