«Idealmente, in questa Messa e nell’Atto di affidamento che
pronuncerò alla fine della celebrazione, davanti all’effigie della Vergine, io
porto la città e la diocesi tutta, invocando protezione e difesa dal terribile
male che sta mietendo vittime anche nel nostro territorio e che è fonte di
preoccupazione per tutti, soprattutto per chi è più debole ed esposto, per chi
rischia la vita e la salute nel curare i malati e nell’offrire i servizi
fondamentali per la vita delle famiglie e delle persone». Il vescovo Corrado
Sanguineti, al termine della Messa del 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione, ha
voluto affidare la diocesi e la città di Pavia alla Madonna delle Grazie.
Blog di Giacomo Bertoni, giornalista e scrittore. Già la Provincia Pavese, Ossigeno per l'informazione, il Ticino, Radio Mater, iFamNews. Qui si parla di giornalismo, giovani, vita, libri, Chiesa e futuro.
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mercoledì 25 marzo 2020
Il vescovo Corrado affida la diocesi alla Madonna delle Grazie
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domenica 1 marzo 2020
Coronavirus: il decreto valido fino all'8 marzo
Di seguito, le principali nuove indicazioni del Decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri per il contrasto del Coronavirus. Sono valide fino all' 8 marzo.
Cari vescovi lombardi, grazie
Grazie. Grazie ai nostri vescovi, che davanti a una
situazione fragile e inedita hanno scelto la piena collaborazione con le
autorità civili, per tutelare la salute dei cittadini. Grazie perché hanno
subito chiesto ai loro sacerdoti di continuare a celebrare, perché senza Eucarestia
non possiamo vivere. Grazie perché si sono attivati per consentire ai fedeli di
seguire le celebrazioni in radio, in televisione e attraverso dirette streaming
speciali. Grazie perché non hanno nascosto il dolore e la sofferenza dietro
alla scelta di far celebrare le Messe a porte chiuse.
Grazie ai nostri sacerdoti, che hanno aderito con senso di responsabilità all’ordinanza regionale e al messaggio del loro vescovo, celebrando da subito senza popolo ma per il popolo. E con il popolo, grazie alla comunione dei santi. Grazie perché con il suono delle campane ci ricordano che dietro quei portoni chiusi stanno celebrando anche per noi. Grazie per la loro obbedienza, segno di unità nella Chiesa e segno di speranza per i fedeli.
Eh sì, grazie anche ai fedeli che, nonostante la sofferenza, hanno rispettato con fiducia le indicazioni dei loro vescovi. La prudenza non va abbandonata: restiamo uniti nella preghiera, in modo particolare per le persone più fragili ed esposte al contagio del coronavirus.
Grazie ai nostri sacerdoti, che hanno aderito con senso di responsabilità all’ordinanza regionale e al messaggio del loro vescovo, celebrando da subito senza popolo ma per il popolo. E con il popolo, grazie alla comunione dei santi. Grazie perché con il suono delle campane ci ricordano che dietro quei portoni chiusi stanno celebrando anche per noi. Grazie per la loro obbedienza, segno di unità nella Chiesa e segno di speranza per i fedeli.
Eh sì, grazie anche ai fedeli che, nonostante la sofferenza, hanno rispettato con fiducia le indicazioni dei loro vescovi. La prudenza non va abbandonata: restiamo uniti nella preghiera, in modo particolare per le persone più fragili ed esposte al contagio del coronavirus.
(Image by David Mark from Pixabay)
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venerdì 28 febbraio 2020
Coronavirus, tra economia e umanità
Quindi, per riassumere, la nuova linea editoriale è “il
virus è stato creato nei laboratori italiani e gli italiani lo stanno
diffondendo nel mondo”? Improvvisamente la comunicazione è cambiata: il
coronavirus non è altro che una banale influenza. La reazione è stata
eccessiva. Bisogna ripartire subito. È ricomparso anche lo spread, cresciuto in
questi giorni di emergenza di 40 punti base. E in effetti, solo nel lodigiano
sono al momento sospese le attività di 3.400 aziende, che danno lavoro a oltre
14.000 dipendenti. Le piccole e medie imprese e le tantissime partite iva della
zona devono avere risposte e aiuti, ne va della forza economica del Paese.
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giovedì 27 febbraio 2020
Milano riparte: qual è la decisione giusta?
Milano riparte, i bar riaprono, forse si torna anche a scuola.
Qual è la decisione giusta? In Giappone si preparano a fronteggiare un’epidemia
dalle proporzioni spaventose, con il premier Shinzo Abe che ha ordinato la chiusura di tutte le scuole del Paese. Una donna giapponese da poco guarita dal
coronavirus si è ammalata una seconda volta: può accadere anche questo? Il
virus, con l’aumento dei contagi, potrebbe anche mutare, magari diventando più
aggressivo? Sentiamo spesso ripetere “solo il 15% dei pazienti ha complicanze
respiratorie serie”, ma il 15% di quale cifra? Oggi siamo arrivati a 650 pazienti positivi in tutta Italia, nonostante le ordinanze rigide che
comprendono anche la celebrazione delle messe a porte chiuse. Intanto però ci
sono piccole e medie aziende in affanno, che rischiano di perdere ordini. Ci
sono liberi professionisti bloccati, e ogni giorno di lavoro perso per loro
significa zero guadagni e incertezza sui guadagni futuri. Cosa succede al Paese
se le aziende si fermano? Molte aziende e molte partite iva arrivano da mesi, da
anni difficili. Non possono permettersi lunghi stop. Il coronavirus si
diffonde con energia instancabile, ed è in grado di mettere in seria difficoltà
soprattutto i più anziani, le persone fragili, chi già sta lottando con altre
patologie. La salute, le imprese, le persone, i posti di lavoro. Qual è la
decisione giusta?
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