Qualsiasi scrittore, emergente o famoso che sia, conosce bene la straordinaria imprevedibilità del suo lavoro e della sua passione: pochissime sono le certezze, poichè le fondamenta della sua avventura sono l’ispirazione e le emozioni. E credetemi, non è semplice far obbedire l’ispirazione capricciosa e maneggiare le emozioni passate e presenti. Queste infatti, a volte regalano momenti magici, come rivivere una seconda volta un avvenimento unico, ma a volte sono piccole pagine radioattive, da sfogliare con cura per non rimanere feriti ancora. Non solo: ogni nuovo libro (una volta che ha preso forma in un manoscritto) è un sogno, un progetto che deve essere vagliato ed approvato da una casa editrice per vedere la luce. La pubblicazione è avviata? Si è appena ricevuta a casa una lettera con parere editoriale favorevole? Questo è senza dubbio uno dei momenti più entusiasmanti, ma in realtà apre a mesi di duro lavoro (ultime correzioni, impaginazione, illustrazione, scelta della copertina, etc…) e porta di fronte ad un grandissimo punto interrogativo: questo mio libro, venderà qualche copia? Già, per quanto l’arte debba pensare alla perfezione, all’emozione, è giusto pensare anche al desiderio, di per sé legittimo, di raggiungere più persone possibile. Legittimo se mosso dalla speranza di conoscere nuovi lettori, raccontare i propri valori e regalare qualche ora di fantasia. Illegittimo se spinto solamente dal desiderio di accumulare fama e soldi.
A pesare su questo quadro di incertezze speranzose, c’è la desolante cornice italiana: poche persone leggono almeno un libro al mese, altrettanto poche leggono i giornali, ancora meno sono in grado di estrapolare da un testo le parti più importanti, e pochissime sono in grado di fare un sunto efficace del testo. La speranza potrebbe qui precipitare, colpita a morte da una malattia ad uno stadio ormai quasi incurabile. Eppure, questo può essere proprio il punto d’inizio per una guarigione efficace e duratura, ricca di vitamine di favole ed antibiotici di romanzi. Alternando settimane di integratori di saggistica, a settimane di iniezioni di poesia.
Trovate che sia utopistico? Ebbene, sabato scorso, più precisamente l’otto settembre 2012, entrando alla libreria “
la Feltrinelli” di
Pavia, ho avuto la conferma che questo mio entusiasmo positivo dà i suoi frutti: “
Gino e la Vecchia Consigliera” è tornato in classifica, ma questa volta è arrivato al primo posto! Voglio quindi condividere con voi, che forse siete abituali lettori, la mia gioia infinita. Continuiamo a regalare libri, non scoraggiamoci. Un libro regalato può restare magari anche per anni su una mensola ma, prima o poi, saprà richiamare e conquistare anche il lettore più reticente. Sì, perché in ognuno di noi c’è un lettore, nascosto nella nostra voglia di sogni e fantasia. Buone letture a tutti, ma proprio a tutti!
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Classifica libreria "la Feltrinelli", Pavia 08/09/12. (Photo by LaManuPuntoCom) |
E la chiusura merita una dedica, un grazie sincero e speciale a chi ha permesso che Gino tornasse in classifica, per la prima volta nella posizione più alta. Grazie a
LaManuPuntoCom, artista di rara sensibilità e talento e grande esperta di libri per bambini e ragazzi, grazie a
EdiGio’, perché unendo sogni, creatività ed un pizzico di follia si prepara una torta deliziosa, e grazie a tutti voi che continuate a scegliere Gino per i vostri piccoli lettori. Non ho più parole (per fortuna, direte voi) quindi… GRAZIE!