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venerdì 19 giugno 2020

Lettera aperta di un giovane ai vescovi italiani

Eccellenze reverendissime,
sono un ragazzo di 29 anni, sono un giornalista freelance. Il 20 di febbraio non sapevo come tenere assieme i tanti nuovi progetti che stavano nascendo, il 20 di giugno mi ritrovo a guardare un mondo ferito, tutto da ricostruire. Oggi scrivo a voi, perché quando la bufera ci ha travolti voi ci siete stati. 

Il 23 febbraio, quando ancora molti sottovalutavano l’emergenza e ci proponevano l’apericena, i vescovi lombardi hanno sospeso le Messe con concorso di popolo. In quella decisione, sofferta e inedita, abbiamo visto il desiderio di custodire l’umano, di collaborare con le autorità civili, di essere nel mondo senza diventare del mondo. 

Immagine di una scrivania con un computer e un taccuino

venerdì 29 maggio 2020

Trovare pace e serenità in un'antica basilica

«Ma cerchi San Pietro in Ciel d'Oro, chi vuol andar per pace. Lo cerchi nella sua piazza remota, un tempo spaziante e mossa d'alberi, ora ingombra d’un pesante casone, che è un pugno nell'occhio della piazza e di chi la guarda. Se pensi che lì dentro, in un'arca d'avorio del Trecento (opera dei fratelli Senesi), trovano pace da secoli le inquiete ossa di Sant'Agostino. La basilica, anche per quel suo scendere giù (“giuso in Ciel d'auro”), pare inginocchiarglisi innanzi, in un gran singhiozzo delle Confessioni». (da “Viaggio in Pavia”, di Cesare Angelini)

Immagine della basilica di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

Sostare in silenzio nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia significa scoprire che quel silenzio è in realtà denso di parole sussurrate. Sant’Agostino continua incessantemente a chiedere verità, San Severino Boezio dona consolazione con la filosofia, Santa Rita ascolta con pazienza anche le cause impossibili, la Madonna del Buon Consiglio suggerisce la via ai confusi, Santa Monica protegge le mamme che soffrono a causa dei figli. I rumori della città scompaiono, coperti dal cinguettio degli uccellini che popolano il chiostro.

Immagine dell'arca che custodisce le spoglie mortali di Agostino d'Ippona

giovedì 13 febbraio 2020

Il cuore dell'uomo non è fatto per l'usa e getta

“Non sarà per sempre ma / una sola sera con le stelle mi basta / anche se veloce come un treno che passa. / Non sarà perfetto ma / è così bello stare qui a ballare abbracciata con te.” Queste parole (da “Mambo salentino”, Boomdabash featuring Alessandra Amoroso) hanno invaso le radio durante l’estate. Oggi risuonano nella testa, mentre sul calendario pian piano compare “14 febbraio”.

Fa freddo, le notti in spiaggia sotto le stelle sono solo un lontano ricordo, ma ci sono testi e melodie che tornano prepotentemente. “Non ci pensare dai dimmi di sì / ora che è sabato e anche il lunedì”, così Fred De Palma in “Una volta ancora”, senza dimenticare “Arrogante” di Irama: “E sono un arrogante / tutte le volte che eri qui e ti ho messo da parte / non è importante”. 

Una coppia si abbraccia sotto un cielo stellato

venerdì 7 febbraio 2020

Sale della terra. Luce del mondo

Il Vangelo raccontato sale della terra e luce del mondo

«Sale della terra. Luce del mondo. Le parole risuonano nella testa, rimbombano nel cuore, fanno tremare i polsi. Non importa che a sentirle siano le orecchie di un discepolo del 30 d.C. o di un giovane del 2020 d.C. L’imperativo è sempre bellissimo e terribile. Sale della terra. Luce del mondo. La Chiesa in uscita, che s’incammina sulle strade del mondo e va incontro al prossimo. Eppure, i mormorii dei discepoli, antichi e moderni, non si tacciono. Se abbassiamo il volume dei pensieri possiamo sentirli anche adesso: Maestro, ma quale Chiesa? Come presentarci al mondo? E, soprattutto, cosa portare nel mondo? (…)». Per Soul Food for you, il mio Vangelo raccontato di domenica 9 febbraio 2020. 

venerdì 17 gennaio 2020

Esercizi spirituali in cammino

Quando ti impegni per uscire dal male e cerchi il bene, è proprio del messaggero cattivo bloccarti con rimorsi, tristezze, impedimenti, turbamenti immotivati che paiono motivatissimi, perché tu non vada avanti. E’ proprio invece del messaggero buono darti coraggio, forza, consolazioni, lacrime, ispirazioni e pace, rendendoti facili le cose e togliendoti ogni impedimento, perché tu vada avanti.” (Esercizi Spirituali, n. 315) 

In preghiera per gli esercizi spirituali di Sant'Ignazio

La via giusta per me. Rimane questo l’obiettivo finale, la meta alla quale tutti tendiamo. Il filo rosso che ha legato insieme tutte le tappe de “La Quinta Direzione”, cammino vocazionale per giovani guidato da don Luca Massari nel seminario di Pavia. Cammino che si è concluso proprio camminando per le strade di Pavia immerse nella nebbia. Partenza davanti al seminario: «La scelta è un mutamento interiore, è un avvenimento che irrompe nella normalità, pensiamo a Matteo e Paolo che cambiano la loro vita davanti all’incontro con Gesù – ha spiegato don Luca –. Un avvenimento da seguire come un’infatuazione, cogliendone la portata dirompente. Ma che richiede un grande discernimento, e sarà Sant’Ignazio di Loyola la nostra guida»

La facciata del duomo di Pavia di notte

lunedì 16 dicembre 2019

Novena di Natale: manca ancora il bonus

Novena di Natale. Lo leggi di sfuggita, tra uno stato WhatsApp e il quotidiano che rischia di macchiarsi di caffè. Novena di Natale. Riprendi a sfogliare il giornale e intanto pensi al programma della giornata, che come sempre è troppo intricato per lasciar intravedere una fine a orari decenti. Novena di Natale. Ovvero meno 9 giorni al 25 dicembre.

Il tempo non finge comprensione per i tuoi programmi e accelera, sì, accelera: è questo che fa da oggi fino al 24 sera. Con un balzo supersonico ti scaraventa in avanti, e ti trovi nel cuore della festa senza neanche esserti fatto la barba. Il pericolo è qui, sulle spalle, come un avvoltoio: arrivare alla festa senza il vestito bello, senza il regalo. Insomma, per uscire dalla metafora, con il cuore ancora distratto. 

Immagine della Sacra Famiglia dal presepe

venerdì 13 dicembre 2019

C'è posto per me nella Chiesa?

Matrimonio, prete, suora, frate. Ecco gli stati di vita possibili, ecco i modelli ai quali dobbiamo conformarci. Questa è l’immagine della Chiesa che solitamente passa, una Chiesa allineata ai valori, più esposti che vissuti, di una società borghese in crisi (rileggere Svevo oggi è illuminante). Ma la nostra identità deve passare per forza da un modello? Una regola di vita è una violenza alla nostra identità? Se siamo unici, irripetibili, diversi, perché dobbiamo aderire a un modello statico e universale? 

Immagine della Quinta Direzione nel seminario vescovile di Pavia

giovedì 12 dicembre 2019

Soul Food: avete mai volato con il cuore?

Poi all’improvviso ti rivedi sul muro del convento di Santa Maria Incoronata di Canepanova… La prima sera della nuova edizione di “Soul Food 4 You”, quando sono state proiettate nel chiostro del convento alcune delle immagini più significative dello scorso anno, è stato ancora più facile rendersi conto della fortuna. La fortuna di esserci, di far parte di un progetto nuovo, la fortuna di condividere un’alternativa di senso con altri giovani inquieti.

Sì, perché è questa la cifra distintiva di Soul Food: l’inquietudine. Semplicemente, tutto è troppo poco. Abbiamo il futuro nelle nostre mani? Abbiamo mille possibilità di scelta? Possiamo cambiare la nostra vita tutte le volte che vogliamo? A noi tutto questo non basta. C’è qualcosa di più, che continuamente sfugge eppure continuamente richiama: il senso. Perché abbiamo il futuro nelle nostre mani? Perché abbiamo mille possibilità di scelta? Perché cambiare tutto?

Proiezione foto da Soul Food 4 You sul convento di Canepanova

venerdì 6 dicembre 2019

Preghiera dei giovani a Maria

Maria, Vergine del silenzio,
non permettere che davanti alle sfide di questo tempo
la nostra esistenza sia soffocata dalla rassegnazione o dall’impotenza.
Aiutaci a custodire l’attitudine all’ascolto,
grembo nel quale la parola diventa feconda
e ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio.
Maria, Donna premurosa,
destaci dall’indifferenza che ci rende stranieri a noi stessi.
Donaci la passione che ci educa a cogliere il mistero dell’altro
e ci pone a servizio della sua crescita. Liberaci dall’attivismo sterile,
perché il nostro agire scaturisca da Cristo, unico Maestro.
Maria, Madre dolorosa,
che dopo aver conosciuto l’infinita umiltà di Dio
nel Bambino di Betlemme,
hai provato il dolore straziante di stringerne tra le braccia
il corpo martoriato,
insegnaci a non disertare i luoghi del dolore;
rendici capaci di attendere con speranza quell’aurora pasquale
che asciuga le lacrime di chi è nella prova.
Maria, Amante della vita, preserva le nuove generazioni
dalla tristezza e dal disimpegno.
Rendile per tutti noi sentinelle
di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre, ci si fida e ci si dona.

La corona dell'Avvento nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Pavia

Questa preghiera, conosciuta anche come “Preghiera per l’Educazione”, chiude il documento programmatico della Conferenza episcopale italiana per il decennio 2010-2020 dedicato alla formazione, dal titolo “Educare alla vita buona del Vangelo”. È stata recitata al termine della Santa Messa di Avvento per gli universitari nella chiesa di Santa Maria del Carmine, a Pavia, il 5 dicembre 2019. 

mercoledì 4 dicembre 2019

Avvento: un tempo per rimanere

Nelle oasi dell’est ci sono le baccanti che fanno la festa 
le baccanti fanno la festa e s'inebriano col nettare di Bacco 
e dentro l’acqua i capelli scintillanti, i capelli scintillanti. 
Silenzioso il sottomarino lancia i siluri e se ne va
in fondo al mare, in fondo al mare, in fondo al mare. 
Aeromobili da caccia ad ovest 
fanno cadere la tempesta atomica. 
È un mistero il mondo intero, sentimento non ne ha più...” 

Immagine dal blog di Costanza Miriano articolo di Giacomo Bertoni sull'Avvento

«La città si accende per Natale, i bar si riempiono mentre il sole tramonta, nelle vetrine si specchiano passanti veloci carichi di borse. Voi non avete voglia di scappare? Di fuggire lontano? Solo per qualche giorno, solo per poco. Da bambini queste settimane erano l’attesa per i regali, per il misterioso passaggio di Gesù Bambino e del suo asinello con grandi sacchi pieni di doni per i bimbi buoni. Con il passare degli anni questa costruzione di cristallo ha iniziato a opacizzarsi, a scheggiarsi. (…)». Per il blog di Costanza Miriano, una riflessione sull’Avvento.

venerdì 29 novembre 2019

Da grande voglio fare...

Ma tu, che cosa vuoi fare da grande? Hai ancora il coraggio di porti la domanda, una domanda «politicamente scorretta in questo tempo che non ama le scelte»? L’idolo dei nostri anni è l’indeterminatezza: «Al centro di tutto c’è un ego edonista che vuole soddisfarsi e che non accetta limitazioni – ha spiegato don Luca Massari nel nuovo appuntamento con “La quinta direzione” –. La vita è intesa come un foglio bianco, oppure come un foglio scritto con la penna cancellabile. Ma in questa indeterminatezza, ad essere precaria diventa la tua storia. In questa indeterminatezza, in uno scorrere senza una direzione, pesca il consumismo».

Sempre alla ricerca di nuovi burattini infatti, di nuove pedine isolate, grigie, manipolabili e interscambiabili, il consumismo approfitta di una situazione che rischia di essere quella incisa sull’epitaffio tombale di Cyrano de Bergerac, che “in vita sua fu tutto e non fu niente”. 

Immagine con Snoopy che dice da grande voglio fare la persona felice

venerdì 22 novembre 2019

"Dobbiamo smettere di usare la vita come un paravento"

Come ogni mattina ci svegliamo, facciamo cose, le facciamo perché le dobbiamo fare, ma dentro di noi avvertiamo il desiderio profondo di capire chi siamo, dove stiamo andando, perché siamo nati. Viviamo gran parte della nostra vita calati nel mondo, procedendo a tentoni, per tentativi: sarà questa la donna della mia vita? Tento. Sarà questa la facoltà giusta? Tento. Sarà questo il modo giusto di stare al mondo? Tento. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci apra gli occhi, che ci ricordi il vero motivo per cui vale la pena tutto.

Questo desiderio è la vocazione: ovunque nasce un uomo o una donna, si porta addosso un desiderio di vocazione, un desiderio di tenere gli occhi aperti sul motivo per cui la sua vita vale la pena. E così il Vangelo di Marco (10,46-52), con il cieco Bartimeo che grida a Gesù, è diventato specchio della nostra vocazione nella catechesi di don Luigi Maria Epicoco, ospite della diocesi di Pavia per la catechesi di Avvento dedicata ai giovani. 

Gesù guarisce il cieco Bartimeo, dal Vangelo di Marco

lunedì 18 novembre 2019

Chiesa e giovani (2): luce nella notte

Chi non ha una preghiera nascosta nel cuore? Chi non ha una paura che lo blocca, un desiderio che lo anima, una speranza che lo fa vivere? Chi non ha bisogno di una luce per illuminare la notte? Ci sono incontri, segni, gesti che parlano al cuore di tutti i giovani di buona volontà: continua il nostro viaggio “Chiesa e giovani”. 

Lo skyline di Firenze, di notte, è segnato dalla grande cupola del Brunelleschi illuminata
Foto di Rolanas Valionis da Pixabay

Venerdì 23 ottobre, ore 21.30, Duomo, cupola illuminata. L’appuntamento è di quelli che non si possono perdere: si replica “Luce nella notte”. L’evento, proposto l’anno scorso grazie alla collaborazione della pastorale universitaria con i frati Minori, aveva colpito la movida pavese con la sorpresa di una Cattedrale aperta di notte, dove qualunque giovane desideroso di pregare, confessarsi, ma anche solo parlare e confrontarsi era il benvenuto. Anche stavolta siamo stati divisi in quattro gruppi: chi avrebbe animato la serata con il canto, chi avrebbe girato le strade della movida per invitare i ragazzi all’evento, chi avrebbe fatto accoglienza in Cattedrale e chi avrebbe pregato perché questo momento speciale potesse essere illuminato dallo Spirito Santo.

Scelto per il servizio di accoglienza, ho avuto la fortuna di incontrare per tutta la serata e buona parte della notte la vera Pavia notturna, una Pavia che la parola “movida” non sa descrivere appieno. Il degrado che toglie colore alle vie del centro la notte ferisce il cuore di chi ama Pavia e vorrebbe poterla vivere in serenità sempre, ma sembra impossibile trovare soluzioni. Se è vero che la repressione, le multe ed i controlli non bastano, anche se sarebbe gradito vederne di più, occorre impegnarsi per creare alternative ricche di senso alle serate vuote fatte di alcool e fumo. “Luce nella notte” è stato anche questo. 

lunedì 4 novembre 2019

Chiesa e giovani (1): come essere felici?

Ma io sono davvero felice? Cosa penso della mia vita? Gli amici che ho accanto mi aiutano a volare? Gli studi che ho scelto sono il mio sogno o il frutto di un calcolo? Che senso hanno le mie serate in discoteca? Cosa mi regala quel cocktail in più? Dove vanno a finire i pensieri che nascondo sotto apericena, palestra e smartphone? Ci sono domande, a volte sommerse a volte dirompenti, che nascono e prendono dimora nel cuore dei giovani. Domande alle quali molte sirene cercano di dare risposta, offrendo scorciatoie, slogan ciclostilati in proprio e compromessi in cambio di follower. 

La Chiesa da sempre offre ristoro all’inquietudine dell’uomo, e lo fa anche attraverso proposte pensate apposta per i giovani, proposte che prendono vita nelle singole diocesi. Nelle prossime settimane vorrei riproporvi alcune esperienze, cresciute nella vivace diocesi di Pavia, come stimolo e spunto di riflessione per condividere bellezza. Partiamo oggi dalla sera del 12 aprile 2014: siamo in piazza del Carmine insieme a tantissimi giovani…

Un giovane in cima a una montagna, accanto a una croce, guarda la città illuminata
 Photo by Joshua Earle on Unsplash

Noi giovani desideriamo ardentemente la felicità. Riconosciamo il valore della serenità, della saggezza, della pace interiore, ma la nostra ricerca più frenetica è volta alla felicità. Lo potete leggere nei nostri occhi, lo potete scoprire scavando nei nostri discorsi, a volte sciocchi a volte importanti, osservandoci per le strade di Pavia. Spesso crediamo di trovare la felicità nel non avere problemi, in una buona situazione economica, nell’incontro con una persona che ci ami. A volte scopriamo che non ci basta, a volte rischiamo addirittura di perderci per strade pericolose, inutili, e tutto per la felicità. Con questo bagaglio di aspettative ci siamo ritrovati sabato 12 aprile in piazza del Carmine per l’inizio della “Veglia delle palme. I giovani in preghiera col Vescovo”. 

La Veglia delle Palme con i giovani della diocesi di Pavia

sabato 6 gennaio 2018

Avvento: la Chiesa e i giovani

C’è un’attesa da riscoprire, c’è un percorso da riprogrammare, c’è un orizzonte da raggiungere. Non sono “patacche” le obiezioni alla quotidianità emerse nel percorso di preparazione al Natale proposto ai giovani dalla diocesi. Due i momenti: gli esercizi spirituali in preparazione all’Avvento prima, la messa di Avvento per il mondo dell’università poi. 
Il primo passo, come ha spiegato perfettamente padre Maurizio Botta, è accettare la nostra condizione di disadattati: «La cultura contemporanea, profondamente intrisa di ateismo materialista, ci racconta che ogni sforzo di bene è inutile, che siamo tutti numeri in un interminabile processo produttivo, che dopo la vita è finito tutto, stop, zero. La fatica del reale è troppa, la vita a volte è troppo pesante, difficile, ingiusta. Infinitamente triste. Ma noi siamo dei disadattati». La nostra insoddisfazione è così grande che “meno dell’infinito tutto ci annoia”, perché abbiamo tutti dentro, seppur a volte celata alla perfezione, una piccola scintilla di divino. È questa natura divina che rende il cuore dell’uomo profondamente umano, è grazie a questa scintilla che possiamo dirci fratelli e camminare insieme nel rispetto e nella pace. 

Esercizi spirituali di Natale per i giovani con il vescovo Corrado Sanguineti

venerdì 3 febbraio 2017

Esercizi spirituali d'Avvento: ecco la nostra sete d'infinito

«Pavia è una città fortunata. Conserva un passato ricco, una storia affascinante e numerosi tesori artistici. Ma il suo cuore ha un battito giovane, proprio come le sue strade invase ogni anno da più di ventimila studenti che la scelgono come luogo dove crescere culturalmente e umanamente. Non sempre, però, siamo capaci di far fruttare al meglio queste grandi potenzialità. 

Una proposta è arrivata dal Vescovo Corrado, dalla pastorale universitaria e dalla pastorale giovanile della diocesi di Pavia: esercizi spirituali per i giovani. Tre serate, 29-30 novembre e 1 dicembre 2016, pensate per meditare insieme la Parola, cercando risposte alle domande di senso che scuotono la vita dei giovani.

Icona esposta nella basilica di Santa Maria del Carmine a Pavia

martedì 23 agosto 2016

Trovare ristoro a Colle don Bosco

Se vuoi farti buono, pratica tre sole cose e tutto andrà bene. Eccole: Allegria, Studio, Pietà. È questo il grande programma, il quale praticando, tu potrai vivere felice, e fare molto bene all'anima tua.” (San Giovanni Bosco)
 
Panoramica del Colle con il santuario

Ci sono luoghi dove almeno una volta all’anno voglio trascorrere alcune ore. Sono luoghi speciali, pieni di ricordi, emozioni: luoghi profondamente “miei”. Sfogliando le pagine del blog ho ritrovato le parole che avevo scritto il 2 agosto di due anni fa, proprio da uno di questi...

La casa dove è nato il santo dei giovani

Voglio condividerle con voi, perché sono queste le emozioni che ho vissuto in pieno anche oggi, tornandoci.
 
Interno della basilica superiore a Colle don Bosco

Colle don Bosco è una meta che ho raggiunto e conosciuto frequentando l’Istituto Maria Ausiliatrice di Pavia. Quante volte siamo partiti tutti insieme per trascorrere una giornata nei luoghi natali di San Giovanni Bosco: ricordo ancora una fila di otto, a volte anche dieci pullman, in viaggio tra canti e risate...