Regalare qualcosa di nuovo, sorprendente e inaspettato.
Qualcosa che sia innovativo ma al contempo ricco di storia. Qualcosa che possa
durare nel tempo, ma che sappia rinnovarsi ogni giorno. Qualcosa di utile, che
possa servire alla persona che lo riceve, e qualcosa di comodo, che sappia
integrarsi con lo stile di vita contemporaneo. Cosa risponde a tutte queste
caratteristiche?
Blog di Giacomo Bertoni, giornalista e scrittore. Già la Provincia Pavese, Ossigeno per l'informazione, il Ticino, Radio Mater, iFamNews. Qui si parla di giornalismo, giovani, vita, libri, Chiesa e futuro.
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mercoledì 8 novembre 2017
Regalare un abbonamento digitale
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mercoledì 21 giugno 2017
Cos'è il giornalismo?
Cos’è il giornalismo? L’occasione per riflettere su
questa domanda, per nulla scontata, è data dalla sospensione del giornalista
Filippo Facci. E una risposta viene da Enrico Mentana, che riguardo la vicenda
scrive: «Mi
sono purtroppo reso conto, in seguito ai commenti a un post recente, che c'è
gente che concepisce il ruolo del giornalista alla stregua di un altoparlante
della stazione: annunci, notizie, nessuna opinione. E anzi con zelo aggressivo
mi richiama all'ordine: fai il giornalista, non l'opinionista (avendo
probabilmente presente solo il ruolo omonimo degli ospiti dei reality o dei
talent). Questo significa alcune cose spiacevoli: che costoro non hanno mai
letto un giornale, che non hanno mai visto un programma giornalistico in tv,
che non hanno mai letto questa pagina Facebook. Credono, non informandosi, che
l'informazione sia quelle due-tre righe che scorrono sui siti.
mercoledì 14 giugno 2017
Letture estive: il tuo quotidiano in vacanza
«Come possiamo leggere “la Provincia Pavese” quando siamo
fuori Pavia per le vacanze?» Me lo avete scritto in tanti, vi
rispondo subito. Leggere “la Provincia” fuori dalla provincia di Pavia è in
realtà più semplice di quanto pensiate.
Due sono le strade: se siete amanti del
cartaceo potete prenotare la vostra copia presso l’edicola del luogo di
vacanza. In alcune località storicamente frequentate dai pavesi non è raro
trovarla già nelle edicole senza bisogno di prenotarla. Se preferite il
digitale, invece, dovete sapere che è possibile sia l’acquisto di una copia
singola, i giorni che desiderate, sia la sottoscrizione di un abbonamento di
soli 3 mesi, attualmente in promozione a un prezzo speciale.
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martedì 21 marzo 2017
San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI... a Pavia
Curando lo speciale per la visita di Papa Francesco a
Milano e alle terre lombarde di sabato 25 marzo, pubblicato su “la Provincia
Pavese” di domenica 19 marzo, ho avuto modo, tra le altre cose, di fare un
salto nel passato per raccontare gli incontri di Pavia con i Papi. Dovete sapere che Pavia ha avuto la possibilità di accogliere due giganti: San Giovanni Paolo II
e Benedetto XVI. Non ho vissuto la visita del Papa polacco, oggi santo: non ero
ancora nato. Ma ricordo con grande emozione la visita di Papa Ratzinger nel
2007, in particolar modo il suo saluto ai giovani in Piazza Duomo la sera del 22 aprile.
Ho avuto la possibilità in questi giorni di immergermi nell’atmosfera di
quei giorni grazie alle copie originali de “la Provincia Pavese”, “il Ticino”, “L’Osservatore
Romano” e “Avvenire”: testimoni oculari di giornate indimenticabili. Aspettando
il 25 marzo quindi, un piccolo regalo dallo speciale de “la Provincia Pavese”...
lunedì 2 gennaio 2017
La carta stampata è il futuro
Joseph Pulitzer scriveva: “presentalo brevemente così che
possano leggerlo, chiaramente così che possano apprezzarlo, in maniera
pittoresca che lo ricordino e soprattutto accuratamente, così che possano
essere guidati dalla sua luce.” Fare buon giornalismo oggi significa affrontare
sfide inedite, apparentemente insuperabili. La crisi della carta stampata
precarizza ulteriormente un lavoro delicato, perennemente in bilico fra
esigenze di verità e di opportunità. Ma i colpevoli (no, non i fattori) di
questa crisi sono molteplici.
A molti fa comodo che si perda l’abitudine della lettura mattutina del giornale, con i riti sociali ad essa annessi. Le chiacchiere in edicola, il confronto al bar, le conversazioni nate per caso sui mezzi pubblici sbirciando il giornale del vicino, gli articoli sottolineati e ritagliati per l’amico, o letti e commentati in classe. Con la bugia del progresso digitale, nel quale il calo delle vendite del cartaceo non è minimamente equilibrato dall’aumento delle vendite digitali, si taglia la filiera relazionale dell’informazione.
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martedì 9 febbraio 2016
Il pensiero unico e l'informazione "libera"
Eppure c’è molta quiete… Strade semideserte, piazze vuote
e silenziose, giornali allineati su notizie quasi prevedibili ma rassicuranti… E’
la pace? Guardando più attentamente si vedono foglie secche fra i grandi
cespugli verde smeraldo, s’ode che il silenzio della città è in realtà un
respiro soffocato, si scorge il filo rosso che lega le notizie allineate nel
quadro del pensiero unico… Con questa situazione di calma apparente si apre “Un
ponte tra le Valli”…
La libertà si può imprigionare. Certo, non lo si può fare
in un giorno solo: tutti se ne accorgerebbero! Occorre farlo lentamente, oserei
dire dolcemente. Chi prova a svelare l’inganno dietro al politicamente corretto,
chi infrange il sorriso di cartapesta, viene rapidamente reso inoffensivo:
“E’ solo un retrogrado, è contro tutto, è ignorante, è folle…” Le pressioni
vengono da lontano, travalicano i confini nazionali ed i soliti palazzi del
potere. La battaglia in gioco è più grande di semplici elezioni. A chi interessa più amministrare solo i
soldi, quando si possono amministrare le menti?
I primi cooptati dal pensiero unico (non tutti ovviamente, qualcuno ha la forza di opporsi accettando di scomparire dalla scena) sono i personaggi famosi, poi i politici, e poi, perché no, magari anche qualche uomo di Chiesa più abituato alle luci della ribalta.
I primi cooptati dal pensiero unico (non tutti ovviamente, qualcuno ha la forza di opporsi accettando di scomparire dalla scena) sono i personaggi famosi, poi i politici, e poi, perché no, magari anche qualche uomo di Chiesa più abituato alle luci della ribalta.
Un
piccolo esempio totalmente inventato? Gastone è un ladro. Certo, non è un assassino, ma è
un ladro abile e furbo, che appena può ruba ciò che gli interessa, e non lo fa
per necessità estrema perché è già molto ricco. Il tuo cantante preferito gli
dedica una canzone: “Il furto del cuore”, dove racconta di un ladro innamorato,
che ruba cuori e regala amore. Una canzone struggente. Mah, la realtà non è
proprio così… Però dai, è solo una canzone: canta e lascia stare. I giornali
(tutti, o quasi) lo intervistano, raccontando di un uomo di successo, un uomo
affascinante che ha saputo prendere in mano il suo destino. Mah, sarei tentato
di prendere in mano una penna e scrivere una lettera: non mi sembrava questa la
realtà. Però tanto poi non mi ascolta nessuno, lasciamo stare. I politici si
muovono per fare una legge che consenta a Gastone (ricordo, nome e situazione
di pura fantasia) di rubare nella piena legalità. Mah, con tutti i problemi del
mio Paese forse non è la priorità, forse è proprio sbagliato. Dovrei scrivere…
Ma no dai, lo farà qualcun altro. Ecco un’intervista a Mons. In Vino Veritas,
nella quale il porporato ammette che la Chiesa dovrebbe fare un passo avanti e
superare la dottrina secondo la quale rubare è un peccato. Mah, adesso basta,
ora prendo la penna e mi faccio sentire. Come, non c’è più la penna?
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mercoledì 19 agosto 2015
Un piccolo regalo per chi legge locale
A novembre, quando si chiuderà #ioleggolocale, tra tutte le foto inviate ne verrà estratta una. Al vincitore o alla vincitrice verrà inviata una copia in omaggio dell’ultimo libro di Giacomo: “Un ponte tra le Valli”.
C’è tempo fino al 1 novembre 2015 per partecipare: basta scattare una
fotografia al proprio giornale locale preferito, e pubblicarla sulla pagina dell’evento
#ioleggolocale o sulla pagina facebook “Il parco di Giacomo”, raccontandoci
qualcosa del giornale. A sostenere la stampa locale… Si vince!
giovedì 30 luglio 2015
#ioleggolocale
Perché “Leggiamo il locale per comprendere l’universale”?
Perché nella stampa locale c’è il passato, il presente, il futuro. E perché proprio
“universale”? Perché “universale”, dal greco kathólou, indica la ricerca dell’essenza che appartiene a tutte
le cose: un legame profondo, fondamentale per la conoscenza ma anche per la società.
La crisi iniziata nel
2008 ha colpito molto duramente l’editoria: come un grande cuore pulsante ma affaticato è arrivato meno ossigeno a librerie, edicole, biblioteche, distributori,
tipografi... Chi si è trovato più
indifeso sono stati senza dubbio gli editori indipendenti e i giornali locali,
penalizzati anche da una distribuzione meno ampia e capillare. Eppure
l’importanza della stampa locale è tutt’altro che trascurabile. E non solo da
un punto di vista economico. La stampa locale parte dal passato, racconta
infatti la terra nella quale affondano le nostre radici, passa dal presente,
aggiornando e vigilando su ciò che accade sul territorio, e fa rotta verso il
futuro, nutrendo la consapevolezza di piccoli e grandi. La mia esperienza è
fortemente legata al settimanale diocesano “il Ticino”, con il quale ho
iniziato la mia avventura di autore. Il mio ultimo articolo risale all’aprile
2014, ma il legame continua da abbonato. E’ un piacere trovare nella cassetta
delle lettere ogni settimana un binocolo di carta: ogni pagina è un’angolazione diversa
sulla mia città, per scoprire problemi e belle notizie.
E’ vero, il mondo corre
sempre più veloce. Globalizzato, multiculturale, un intreccio di storie e
lingue diverse. Ma anche un vortice di interessi, lobby, poteri e decisioni non
sempre chiari o positivi. Beh, il mondo corre? Corri anche tu! No, io non
voglio correre. Io voglio fermarmi, almeno un po’, dare un po’ d’acqua alle mie
radici, per non essere sbalzato via da questa trottola che a volte pare
impazzita. La stampa locale può essere anche questo: una piccola bussola di
carta per affrontare il turbinio della vita sociale e lavorativa. Forse non
possiamo intervenire direttamente sulle decisioni dei grandi, ma possiamo
essere attenti a ciò che viene deciso, consapevoli delle scelte fatte e di chi
le ha fatte, capaci quindi di scegliere da che parte andare. Partiamo dal
piccolo, dalla nostra città. Sostenere la stampa locale significa dare ossigeno
anche e soprattutto alla propria mente.
Vuoi partecipare a “Leggiamo il locale
per comprendere l’universale”? Fai una foto al tuo giornale locale, postala
sulla pagina facebook “Il parco di Giacomo” con l’hashtag #ioleggolocale e racconta
qualcosa del tuo leggere locale… Puoi anche inviare in messaggio privato le foto a “Il
parco di Giacomo”: le più belle verranno pubblicate sulla pagina e sul blog!
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