«Nel cuore di madre il sorriso del bimbo non si cancella, nel cuore, anime bianche nel cielo non vi scordate, per quanto sia il male non vi scordate»: così recita “Allodole”, uno dei brani più intensi de "La variante di Luneburg", fabula in musica con Milva e Walter Mramor ispirata all’omonimo romanzo di Paolo Maurensig. Dopo la deportazione, le torture, l’annientamento, addirittura dopo la morte, c’è qualcosa in grado di sbaragliare tutte le carte in tavola. C’è qualcosa che non muore, che non si cancella.
Perché celebrare ancora oggi, nel 2021, la Giornata della Memoria? Per questa inaspettata rivelazione, visibile anche a chi non crede, cantata anche in un’opera laica come "La variante di Luneburg". Avvicinarsi all’Olocausto, seppur attraverso articoli di giornale, documentari e opere teatrali, consente di toccare con mano un’assurda verità: dove abbonda l’orrore, sovrabbonda l’amore.