martedì 29 dicembre 2020

Auguri di buon 2021, spazio alla speranza

Il portone della chiesa spalancato. Le panche vuote. La città deserta e silenziosa tutta intorno. Tra le immagini che hanno segnato il 2020, la fotografia della basilica di San Francesco a Pavia senza fedeli per il lockdown (pubblicata su questo blog il 20 aprile scorso) rimane impressa in modo particolare nella memoria. Non solo perché è stata l’immagine di apertura di uno degli articoli più cliccati dell’anno, bensì perché condensa in sé tutte le emozioni provate in questi dieci mesi: smarrimento, solitudine, sconcerto, paura, confusione, speranza. 

Ma procediamo con ordine: la sera del 23 febbraio, alle 21.49, su questo blog veniva rilanciato il messaggio del vescovo Corrado Sanguineti con il quale si annunciava la sospensione delle Messe con concorso di popolo. La decisione, presa dalla Conferenza episcopale lombarda, cambiava le carte in tavola: la pandemia non era più un trafiletto nelle pagine “Esteri” dei quotidiani, ma una realtà spaventosamente vicina. 

Chiesa senza fedeli

domenica 27 dicembre 2020

Vaccino anti Covid-19 e giornali

È arrivato il Vax Day, l’inizio della somministrazione del vaccino in Europa, e su quasi tutti i giornali (versioni cartacee e online) campeggiano le immagini del furgone Pfizer che ha attraversato l’Italia per raggiungere la capitale. Immagini che pian piano vengono sostituite con i volti dei primi tre operatori sanitari vaccinati questa mattina alle 7.20 allo Spallanzani di Roma. Online si trova anche il modulo da compilare per ricevere il vaccino anti Covid-19

Su molti giornali la cronaca lascia il posto a una narrazione entusiastica, che comprende il tweet del premier Giuseppe Conte, «Oggi l’Italia si risveglia», e le numerose dichiarazioni di fiducia nella scienza di medici e infermieri. Con l’invito, ribadito più volte da tutti gli intervistati, affinché gli italiani si apprestino a richiedere la vaccinazione

Una scelta editoriale netta, che vede come principale portabandiera Il Fatto Quotidiano, ma che è tacitamente approvata dalla maggior parte delle testate giornalistiche italiane. 

Vaccino anti coronavirus

sabato 26 dicembre 2020

Severus Piton, un uomo

«Ma, alla fine, Severus Piton è buono o cattivo?». Così mi scrive un amico che sta seguendo la maratona Harry Potter su Canale 5 per la prima volta (a furia di insistere, prima o poi tutti cedono). È rimasto subito affascinato da questa figura che potremmo definire “smaccatamente antipatica eppure”. Perché c’è un “eppure” in Severus Piton, un “eppure” scritto nell’ultimo capitolo della saga, che cambia le carte in tavola. 

Solo leggendo tutti e sette i libri si può dare lineamenti meno nebbiosi alla personalità di Severus, un uomo che ha sofferto molto, un uomo non immune all’odio né al desiderio di vendetta, eppure capace di sublimare rancore e rabbia e delusione per un Bene superiore. 

Severus Piton sempre

giovedì 24 dicembre 2020

Crisi dell'Inpgi e precariato

«Beh comunque non è che ti fanno lavorare gratis, ti pagano, quindi non devi lamentarti, dai basta». Una scossa elettrica. Ci sono frasi che, come fulmini, rompono l’equilibrio. 

Un anno fa: ero in macchina con un collega, in viaggio verso una conferenza stampa. Mi stavo lamentando del mio contratto, uno sfogo in cerca di solidarietà dopo giornate particolarmente pesanti. Il collega era in pensione, ma oltre a quella percepiva uno stipendio sul quale ovviamente non pagava i contributi. Io ero pagato a pezzo, e per il servizio che stavamo andando a fare insieme sapevo già che avrei preso 4 euro (lordi, perché ci avrei pagato sopra tutti i contributi). 

Oggi: alcune grandi firme del giornalismo italiano scrivono al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere un intervento in favore dell’Inpgi, la cassa previdenziale dei giornalisti, che da anni soffre per una crisi profonda, riflesso di quella che attraversa la professione. 

Giornali di carta

martedì 22 dicembre 2020

Giornalismo, i sogni salvano

Sono passati quattro anni dalla prima volta che ho varcato questa porta. E ricordo come fosse ieri le mani un po’ tremanti per la sensazione di entrare in un posto atteso, sognato, sperato, immaginato a lungo. Al tempo muovevo i primi passi in una gavetta stupenda e terribile fatta di lavoro full-time, 7 giorni su 7, senza tregue né garanzie. 

Tante, tantissime le scoperte, è vero che questo lavoro si impara macinando chilometri a caccia di notizie ogni giorno e con giornate dietro la scrivania a fare macchina e cucina (essendo stato a lungo esterno, dunque abituato a cucine barbare, ho sempre cercato di essere rispettoso e delicato), e tante, tantissime le soddisfazioni, come la firma in prima pagina per reportage, inchieste e interviste importanti. Non pochi i lividi, perché la gavetta non prevede particolari tutele, contrattuali e umane, per il giovane aspirante giornalista. 

E la crisi feroce che attanaglia il settore rende le redazioni posti quasi inaccessibili, a volte cupi, dove i giovani sono visti più come possibili minacce che come risorse. Se poi vengono riconosciuti come risorse allora si trovano sulle spalle un carico extra di lavoro, che sostanzialmente comprende i loro compiti più quelli dei colleghi che hanno perso l’entusiasmo per la professione. E questa professione non perdona: farla senza entusiasmo significa precipitare in un girone infernale. Dorato, se si è fatto in tempo a firmare il contratto nazionale qualche anno fa, ma pur sempre un girone infernale. 

OdG Lombardia

domenica 20 dicembre 2020

Cosa leggere nelle vacanze di Natale

Da giovedì 24 dicembre tutta l’Italia ridiventa una grande zona rossa. Come sarà il Natale 2020? Alle 22 tutti in casa, e pensare che fino all’anno scorso le 22 segnavano l’inizio dei preparativi per la Messa di mezzanotte: il tavolo addobbato per Gesù Bambino, con la tazza di latte per l’asinello, il vestito elegante, il cappotto pesante e poi via a prendere posto nella chiesa sempre stracolma. 

Il 25 dicembre pranzo in solitaria o con la propria famiglia, e pensare che fino all’anno scorso il giorno di Natale era la festa della condivisione, con i parenti più stretti alla tavola della festa. 

Libro Natale

sabato 19 dicembre 2020

Luci, tante luci di Natale

Quante luci di Natale ci sono per le strade? È uno degli ultimi giri prima delle nuove restrizioni, e la città sorprende. Anzi, sorprendono i pavesi, che quest’anno non hanno badato a spese per rendere manifesta la gioia del Natale. Dai balconi più nascosti a quelli che si affacciano sulle vie più trafficate, dagli appartamentini alle ville, dalle ringhiere più corte agli alberi alti fino ai tetti, è tutta una gara a chi splende di più. 

Una reazione a questo 2020 inedito e sofferto? La semplice conseguenza del maggiore tempo trascorso in casa? La risposta è sì a entrambe. Certo, tra lockdown e smart working c’è stata la possibilità di addobbare con una cura particolare case e giardini. Ma sarebbe ingiusto fermare qui l’analisi. 

Luci di Natale

martedì 15 dicembre 2020

Novena di un Natale scomodo

È ufficiale: mancano meno di dieci giorni a Natale. Eppure, non sembra. Mai come quest’anno nel cuore c’è tutto tranne ciò che dovrebbe esserci, ossia il silenzio. Il silenzio dell’Avvento, che prepara all’incontro con l’Emanuele, il Dio con noi, un Dio che ama così profondamente l’uomo da irrompere nella storia per cambiarla. Un silenzio religioso, spirituale, ma anche profondamente umano, perché ogni persona, credente o non, ha bisogno di ristoro. 

Dopo un anno di fatiche e traguardi, sostare davanti al presepe significa fare i conti con se stessi, con la propria storia, con ciò che si è costruito e distrutto. E in questi dodici mesi appena trascorsi quante cose sono cambiate. Molte non sono andate come si era progettato, alcune sono state semplicemente cancellate, senza possibilità di recupero. Forse proprio il 25 dicembre, a pranzo, quando i conti dei posti sulla tavola della festa non torneranno, si capirà cos’è avvenuto veramente. 

Luci di Natale

domenica 13 dicembre 2020

Lockdown a Natale? Basta annunci

Lockdown a Natale: non si potrà vedere nessuno. Natale con pochi parenti: regole severe e prudenza. Natale in zona gialla: possibilità di viaggiare in regione senza autocertificazione. L’ultimo contrordine? Pochi minuti fa, ne dà notizia il Corriere della Sera: «Verso una stretta alla circolazione delle persone durante le feste. Il governo convoca una riunione d’urgenza alle 19». 

A questo punto sorge spontanea la domanda: il vero problema è la pandemia? Perché, salvo eccezioni (che non mancano mai), gli italiani in questi mesi hanno accettato di cambiare stile di vita per rallentare la diffusione del Covid-19. Hanno fatto sforzi concreti e quotidiani per combattere il virus, hanno fatto rinunce e hanno cercato di rispettare al meglio le regole. Non tutti? No, vero, ma è inutile aprire qui il capitolo “furbetti”, tanto si tratta di pagine già conosciute. 

Dopo dieci mesi di emergenza è doveroso pensare a chi le regole le ha rispettate, in modo particolare i lavoratori indipendenti, per i quali fermarsi e restare a casa spesso significa non ricevere più lo stipendio. 

Coronavirus e isolamento

sabato 12 dicembre 2020

Anastacia e la voce che cambia

«It sounds like you are straining». Commenta così un utente su YouTube “Stronger (What Doesn't Kill You)”, l’ultima incisione di Anastacia, pubblicata il 27 novembre scorso. Scorrendo i commenti si scopre che la sensazione dello sforzo, della fatica nel canto, è comune: «Something is wrong», aggiunge un altro utente. 

Si torna così alla domanda ricorrente negli ultimi anni: la “cantante bianca con la voce nera” ha perso la voce? Con “Stronger” è finalmente possibile rispondere. Ma la risposta non è per niente semplice. 

Anastacia live

giovedì 10 dicembre 2020

Natale in famiglia, Natale nel cuore

«Senza famiglia non è Natale». È questa la frase che echeggia maggiormente sui social, dove le proteste per le restrizioni anti Covid-19 a Natale continuano a crescere. Qualcuno, con malignità, potrebbe definirle “inedite”, dato che solitamente in questo periodo sui social veniva riversato il fastidio di dover rivedere parenti lontani (e poco amati). Ma ecco la pandemia, e tutto cambia nella scala di valori. 

Sono ancora importanti i regali, ma la vera gioia è lo scambio dei pacchetti, sono le mani che si sfiorano, senza gel igienizzante al seguito. I sorrisi dei parenti più anziani, che raccontano quelle storie di famiglia che ormai tutti conoscono, le battute dei parenti “simpatici a tutti i costi”, le domande invadenti su fidanzamenti, carriera e stipendio, i baci umidi dati in abbracci così stretti da schioccare nei timpani, e quanto altro ancora. 

Negozi addobbi Natale

mercoledì 9 dicembre 2020

Come riconoscere le fake news

Hai ricevuto su WhatsApp l’ennesimo messaggio contenente un articolo copiato e incollato, e ora ti chiedi se hai tra le mani una fake news? Ebbene, nel 99% dei casi la risposta è sì. In questa lunga fase di infodemia, che corre parallela alla pandemia causata dal Covid-19, anche i non addetti ai lavori hanno scoperto che non esistono solo notizie verificate e bufale. 

Si allarga infatti a macchia d’olio un’ampia zona grigia fatta di notizie verosimili, imprecise, tendenziose, dalle fonti non verificate o addirittura derubate. E la loro diffusione è facilitata dalla nascita di siti e blog gestiti da non giornalisti che copiano e incollano contenuti solo per acchiappare clic e guadagnare visibilità e pubblicità (clamoroso il caso degli articoli copiati e incollati sul sito di Radio Maria, raccontato su questo blog il 18 novembre 2020). 

Fake News

martedì 8 dicembre 2020

Dona un Libro al Bosco

"A te che ricevi questo libro, posso immaginare il tuo sguardo perplesso, quindi lasciami fare una premessa: non hai tra le mani un libro per bambini. Quando Simone Feder ha lanciato l’iniziativa ho pensato subito a Harry Potter, perché volevo regalare un libro capace di lasciare una scia di luce nel lettore, e questo libro in me l’ha lasciata. Insomma, a me ha fatto bene, quindi voglio condividere questa piccola fortuna. Sono passati un po’ di anni dalla prima volta che l’ho letto, era la fine del 1999, eppure la storia continua a risuonare nel cuore. 

Arriva Natale, e nonostante tutto non è un giorno qualunque. Non è una festa come le altre. Come si vive la notte del 24 dicembre al boschetto di Rogoredo? E la mattina del 25? In città, in questi giorni si pensa all’anno appena passato e si progetta quello nuovo, e quando la fatica è troppa serve una porzione extra di fantasia. 

Dona un Libro al Bosco

sabato 5 dicembre 2020

L'Ordine della Fenice (ci) salva tutti

«Harry annuì. Non riusciva a trovare le parole per spiegare che cosa significava per lui vederli tutti schierati lì, al suo fianco. Invece sorrise, levò una mano in segno di saluto, si voltò e uscì dalla stazione, verso la via illuminata dal sole, con zio Vernon, zia Petunia e Dudley che arrancavano nella sua scia». Giovedì 10 dicembre dalle 21.40 (come sempre si spera prima ma si teme dopo) arriva su Canale 5 “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”

Hogwarts

Il quinto capitolo della saga nata dalla penna di J.K. Rowling narra una grande battaglia, quella fra verità e menzogna. Il ritorno di Voi-Sapete-Chi infatti è negato strenuamente dal Ministero della Magia, e la Gazzetta del Profeta sceglie la linea più istituzionale possibile. Harry Potter, fino a pochi mesi prima osannato (e persino perdonato per una violazione della legge magica), diventa un complottista pericoloso. Un ragazzino assetato di fama, disposto a tutto pur di far parlare di sé, imprigionato in una storia senza la quale sarebbe un anonimo mago adolescente, orfano e cresciuto da babbani arroganti. 

Sibilla Cooman

venerdì 4 dicembre 2020

La storia di Eli Baden-Lasar

«La nostra paranoia per il fatto che potremmo camminare accanto a fratelli tutto il tempo senza saperlo». Eli Baden-Lasar è un giovane ragazzo, classe 1998, cresciuto a Oakland in una coppia di donne. Fin da quando era piccolo gli è stata detta la verità: il padre era un misterioso donatore di seme. 

Dagli undici anni però tutto cambia, perché il desiderio di scoprire le proprie radici lo porta a pretendere più informazioni, più dettagli dalle donne che lo hanno cresciuto. Vuole sapere tutto su questo padre fantasma, ha bisogno di dare un nome e un volto alla sua figura paterna mancante. 

La storia di Eli

mercoledì 2 dicembre 2020

La bricconeria quotidiana

Continua il nostro viaggio nel sottobosco di siti e blog con il vizietto del copia e incolla selvaggio. Dopo la scoperta degli articoli copiati e incollati sul sito di Radio Maria, raccontata da questo blog il 18 novembre 2020, oggi l’approdo (assolutamente casuale) è su “La fede quotidiana”. Il sito si presenta come: «Un progetto editoriale per il web che ha l’obiettivo di far circolare notizie in lingua italiana sul mondo cattolico, provenienti da tutti i continenti». 

E ancora: «LaFQ riporta notizie di politica nazionale ed estera, sociali, economiche, culturali e sportive che siano legate al mondo cattolico dando una cronaca imparziale e completa su quanto avviene nel mondo». Sul sito capito per segnalazione di un amico, che mi invia un link riguardante le Messe di Natale negate in Belgio. Peccato che le prime tre righe suonino, come dire, familiari. Già sentite. 

Clown It

martedì 1 dicembre 2020

Messa di mezzanotte, come fare

Sta scendendo su Pavia la prima neve mista a pioggia della stagione. Attraversando piazza Vittoria, nonostante cappuccio e mascherina, lo sguardo è chiamato verso l’alto dalla cupola del duomo. Il pensiero corre subito alle ultime agenzie lette prima di abbandonare la scrivania: la sera del 24 dicembre non sarà possibile ritrovarsi tutti in cattedrale per la tradizionale Messa di mezzanotte

Inutile girarci attorno: è un dolore. Un grande dolore. Perché la Messa di mezzanotte del 24 è il momento della condivisione per eccellenza. L’attesa, la preghiera, i canti, la benedizione finale e poi la cioccolata calda e il vin brulè fuori dal portone. Gli abbracci, gli auguri, gli scambi dei regali, il ritorno a casa cercando di prendere sonno in fretta per non farsi trovare svegli da Gesù Bambino. 

Natività presepe

A Natale, dona un libro al bosco di Rogoredo

A Natale non esiste regalo migliore di un libro, e chi frequenta questo blog da un po’ sa che non ci stanchiamo mai di ripeterlo. Regalare un libro significa regalare la chiave di accesso a un mondo magico, significa regalare il biglietto di un viaggio potenzialmente infinito. E significa anche dare una mano a un settore che combatte una crisi profonda: come raccontato più volte durante gli incontri nelle scuole, il prezzo di copertina del libro sa fare magie. Infatti è capace di dividersi e portare ristoro a tante persone: la libreria, il distributore, l’editore, l’autore. 

L’iniziativa “Dona un libro al bosco” si propone però di dare anche un altro ristoro, un ristoro spirituale. L’obiettivo è raccogliere libri che saranno distribuiti in occasione del Natale ai ragazzi che vivono la lunga notte del boschetto di Rogoredo. 

Natale regala libro