mercoledì 20 aprile 2011

Stop al nucleare: ci fidiamo?

Lo stop del Governo al nucleare solleva un polverone di domande e, su tutte, emerge questa: è davvero una vittoria degli ambientalisti? Proviamo ad analizzare la questione da osservatori un po’ più attenti; questo decreto che prevede la sospensione del progetto per il ritorno al nucleare in Italia porta ben tre vantaggi:

  • Riduzione affluenza referendum di giugno: il quesito che più “chiamava” la popolazione alle urne era proprio quello riguardante le centrali nucleari;
  • Maggiore sicurezza elezioni amministrative di maggio: la paura di un ritorno al nucleare poteva “spostare” i voti anche dei fedelissimi del PdL;
  • Possibilità di riprendere il progetto tra qualche mese: quando cioè sarà in parte passata la paura per Fukushima e quando non ci sarà più un referendum con il quale la gente potrà dare un giudizio negativo.

Sembra insomma che, più che una sconfitta del Governo, sia un’abile manovra per evitare tre ostacoli e raggiungere una strada in discesa completamente libera. Quindi… Siamo spettatori impotenti? No!
Io mi auguro che emerga una nuova consapevolezza dentro di noi: non siamo e non dobbiamo essere spettatori passivi di ciò che avviene nel nostro paese. Sulle nostre spalle grava un peso molto dolce: la possibilità di dare una svolta ad una situazione che non ci piace. La possibilità di far parte della storia che scorre e di non restare inermi di fronte a questo flusso continuo. Noi possiamo e dobbiamo farne parte.
Quindi, prepariamoci a rispolverare le nostre tessere elettorali perché, se qualcuno dall’alto cerca di ingannarci, il nostro modo per rispondere è quello di andare lo stesso alle urne. Lì potremo esprimere il nostro pensiero e dimostrare con i numeri che l’Italia è un paese vivo e gli italiani sono desiderosi di essere protagonisti della sua e della loro storia.   

mercoledì 6 aprile 2011

Consigli "verdi"

Il sole batte sulla nostra penisola per circa 1600 ore all’anno, ben 400 in più rispetto alla Germania. Eppure, quest’ultima ricava il 40% della sua energia dal sole e dalle altre fonti rinnovabili, contro il 15% italiano. Perché in Italia le energie pulite non riescono a conquistare lo spazio che meritano? Ma, soprattutto, cosa possiamo fare noi cittadini per rendere le nostre case più amiche dell’ambiente?

Vediamo alcuni piccoli cambiamenti apportabili con spesa e manodopera minime:
  • Montare su ogni rubinetto un aeratore; pensate che questo piccolo miscelatore d’aria e acqua, che ha un prezzo variabile dai 2 agli 8 euro, permette un risparmio d’acqua del 30%.
  • Sostituire le lampadine comuni con quelle a risparmio energetico o con i led; il risparmio, in questo caso, è del 70%.
  • Sostituire i normali lampioncini da giardini e terrazzi con lampioncini a led dotati di una batteria che viene ricaricata durante il giorno mediante un piccolo pannello solare. Alla sera, grazie ad un sensore crepuscolare, il lampioncino si accende, illuminando fino a 12 ore lo spazio desiderato. Con questo cambiamento, il risparmio per l’illuminazione esterna è del 100%! Non solo, ultimamente grandi marche (come IKEA) stanno commercializzando vari modelli di lampade da interno, anch’esse dotate di pannellino solare, da posizionare vicino ad una finestra luminosa. Queste piccole installazioni consentono di avere un assaggio dei numerosi vantaggi che si avrebbero montando i pannelli solari all’esterno della propria abitazione. Il tetto fotovoltaico è infatti la soluzione migliore, ma anche la più costosa: cominciamo dalle piccole cose.

  • Montare sul tetto della propria casa un mini-generatore eolico; esso può diventare un valido contributo nella produzione energetica quotidiana, aiutando ad alleggerire la bolletta senza incidere in maniera drastica sulle spese e sulla percezione estetica della casa (un piccolo generatore eolico può avere le dimensioni di un camino).
  • Sostituire gli elettrodomestici vecchi con i modelli più recenti classe A+: migliori prestazioni e minori consumi.
  • Sostituire gli elettrodomestici più piccoli con modelli alimentati da energia solare. In assenza di sole, sono in grado di ricaricarsi ed attivarsi anche grazie alla luce emessa da una normale lampadina!
In questi ultimi mesi si sta fortunatamente arricchendo l’offerta di prodotti che funzionano grazie all’energia solare: una scelta “verde”, da provare. Se noi, rappresentanti del “paese del sole”, impareremo ad usare l’energia solare (pulita, rinnovabile, “democratica”…) riusciremo a convivere pacificamente con la natura, non più sfruttando ma condividendo.

martedì 5 aprile 2011

Rinnovabili? Sì, grazie!

Si avvicina con decisione il referendum del 12 giugno 2011, quando gli italiani saranno chiamati a votare su ritorno al nucleare, privatizzazione dell’acqua e legittimo impedimento. Si tratta di temi molto delicati, ma quello che più scalda l’opinione pubblica è senza dubbio il nucleare. Non è un caso visto che, se per l’acqua e il legittimo impedimento basta una legge per fare un passo indietro, una volta attivate le centrali nucleari occorrono centinaia di migliaia di anni per eliminare definitivamente la radioattività presente nelle scorie prodotte.

Pale eoliche mare

Sembrava che tutto potesse andare per il meglio: nessuno parlava più del nucleare (tranne qualche ambientalista rompiscatole) e la paura sembrava svanita… Ed ecco invece il terribile terremoto in Giappone, evento drammatico, imprevedibile e assolutamente non modificabile dall’uomo. Il terremoto e il conseguente tsunami, che hanno causato gravissimi danni alla centrale nucleare di Fukushima, hanno riacceso nella popolazione italiana le paure per l’atomo, facendo così preoccupare chi sperava in un “non raggiungimento del quorum”.
Le domande che ruotano attorno al progetto del nucleare italiano sono molte: vediamone alcune.
  • Dove si costruiranno le nuovo quattro centrali nucleari? Nessuna regione (senza alcuna distinzione politica) ha dato il consenso all’edificazione di una simile struttura sul suo territorio;
  • Dove si metteranno le scorie? E’ ancora più difficile rispondere a questa domanda, poiché è quasi impossibile trovare un luogo sulla terra che non preveda cambiamenti fisici significativi per i prossimi 200 mila anni (le scorie sono molto lente a perdere la loro radioattività);
  • Quanto costeranno le centrali? Per ora la spesa è ferma sui 40 miliardi di euro;
  • Fra quanto saranno attivate? Non prima di 15 anni (difficile credere che nell’arco di 15 anni la spesa non aumenti);
  • Esistono centrali nucleari sicure? No, l’unica certezza delle centrali nucleari è proprio l’impossibilità di escludere rischi, anche in impianti di quarta generazione;
  • Ma… Dobbiamo proprio costruirle? NO! E qui la risposta è pronta e sicura.
Pale eoliche