giovedì 9 aprile 2020

Messe con fedeli: a quando?

Sono ormai alcuni giorni che rimbalza sui social la proposta di tornare a celebrare le Messe a porte aperte. Matteo Salvini ha subito rilanciato, chiedendo di aprire le chiese per Pasqua, e il suo appello è stato ripreso da centinaia di utenti. Tra le proposte più condivise su Facebook e WhatsApp si legge: “Fate le Messe a Pasqua con concorso di popolo, basta non far entrare in chiesa più di 50 persone”. 

Facciamo chiarezza: a Pasqua non ci sarà nessuna celebrazione a porte aperte, le decisioni in merito ormai sono state confermate dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. La vera domanda è cosa succederà dopo Pasqua, perché se davvero il coronavirus continuerà a diffondersi anche con le alte temperature, sarà necessario studiare nuovi modi e nuove forme di convivenza sicura, anche nelle chiese. 

Le chiese vuote per fermare il contagio da coronavirus

Non si può pensare di vivere la fede solamente tramite dirette tv e streaming per tutto il 2020. E va ricordato che in Lombardia le Messe con concorso di popolo sono sospese dal 23 febbraio, un tempo lunghissimo che non conosce eguali nella storia recente della Chiesa. Studiare nuove formule per consentire ai fedeli di seguire dal vivo le celebrazioni? Sì, ma ad alcune condizioni.

Anche il vescovo di Pavia Corrado Sanguineti, durante la Messa in Coena Domini, ha detto: «Preghiamo perché noi vescovi della Chiesa che è in Italia sappiamo farci voce di tanti fedeli che desiderano partecipare all’Eucaristia, con le dovute misure richieste dalla situazione: non possiamo pensare e rassegnarci che ancora a lungo si privi il popolo di Dio di questo dono». 

Le celebrazioni della Settimana Santa dalla diocesi di Pavia in tv

Occorrerà però uno sforzo imponente da parte delle parrocchie nell’aumentare il numero delle Messe per distribuire i fedeli e nel controllare gli accessi. Banalmente, un disinfettante per le mani dovrà essere disponibile all’ingresso della chiesa, alla quale molto probabilmente si dovrà accedere con indosso la mascherina. I fedeli dovranno entrare poco per volta, sia per le Messe sia per i momenti di preghiera individuale, facendo turni per evitare assembramenti. Se la chiesa resterà aperta due ore, bisognerà consentire a tutti di entrarvi; le panche non sono il luogo (soprattutto in questa fase) per sperimentare l’eternità, e le preghiere hanno valore anche se recitate più indietro, lontano dall’altare. 

Lo sforzo dovrà essere reciproco: dei sacerdoti, per moltiplicare le celebrazioni e vigilare sugli accessi, e dei fedeli, alla cui responsabilità e senso del bene comune occorre fare appello. Per fare questo però serve tempo, servono regole chiare, serve un confronto aperto. Non si può vanificare la fruttuosa collaborazione scattata a fine febbraio tra vescovi lombardi e autorità regionali e locali prima, e Conferenza Episcopale italiana e governo poi. 

Le Messe di Pasqua in tv con papa Francesco

Ripartire subito con le stesse celebrazioni ma a numero chiuso? No. No, perché dopo tutti questi sforzi non possiamo rischiare di far ripartire i contagi allo stesso ritmo di febbraio e marzo. No, perché già all’inizio dell’emergenza abbiamo visto sacerdoti che hanno continuato a celebrare di nascosto per pochi raccomandati. E, francamente, di vedere altri 50 raccomandati o di far parte di quei 50 ma a scapito di altri, proprio non ne sentiamo il bisogno. Ricominciamo piuttosto a pregare perché questa pandemia finisca presto. E rispettiamo di più le regole. Stando a casa. 


(Image by Peter H from Pixabay)

9 commenti:

  1. Magari facendo turni, Messe brevi e senza predica. Tante Messe, minimo raddoppiare quelle fatte ora. Ma è ancora troppo presto, aspettiamo e pensiamoci.

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  2. E se il contagio dovesse ripartire proprio da una parrocchia? Abbiamo presente l'età media delle persone che frequentano la Messa tutti i giorni? Sarebbe una strage, una nuova strage.

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  3. Quattro messe al giorno tutti i giorni, non più di 50 persone per volta, una persona per panca, amuchina per le mani quando si entra, niente segno della pace e comunione sulla mano.

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  4. Le messe di Pasqua sono sempre sovraffollate, come si potrebbe fare a limitare le entrate e a distanziare le persone ? Ci sara' una gran folla fuori la chiesa. Meglio rinviare la riapertura a dopo Pasqua.

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  5. Confermo, come si va ai supermercati, si può andare anche a messa, fedeli distanziati, mascherine, guanti, ecc, a mio avviso chi nella Chiesa ha autorità dovrebbe affrontare il problema...

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  6. È presto per fare qualsiasi tipo di progetto. Ora bisogna solo stare a casa e troppa gente continua a uscire.

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  7. È Sabato Santo e non possiamo andare a pregare davanti ai sepolcri mi dispiace troppo non riesco a pensare al dopo.

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  8. I raccomandati ci sono sempre stati nelle parrocchie ora con le messe celebrate solo per pochi di nascosto tutti i nodi vengono al pettine.

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  9. Quindi fatemi capire nella fase 2 potremmo essere accompagnati e controllati in chiesa da quegli stessi collaboratori del parroco che hanno potuto partecipare alla messa di nascosto mentre noi rispettavamo le regole stando a casa?

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