martedì 19 maggio 2020

12 anni di favole

Leggere, in fondo, non vuol dire altro che creare un piccolo giardino all’interno della nostra memoria. Ogni bel libro porta qualche elemento, un’aiuola, un viale, una panchina sulla quale riposarsi quando si è stanchi. Anno dopo anno, lettura dopo lettura, il giardino si trasforma in parco e, in questo parco, può capitare di trovarci qualcun altro.” (Susanna Tamaro) 

Immagine presentazione Giacomo Bertoni Festival Borghi&Valli2009

Il 22 maggio (esatto, proprio il giorno della festa di Santa Rita) del 2008 arrivava nelle librerie “Toppy, un moscerino dal cuore grande”, il mio primo libro illustrato per bambini. Iniziava così un viaggio nel mondo delle favole, un viaggio speciale perché volare con la fantasia trasforma lo sguardo e libera dalle brutture quotidiane.

L’11 novembre 2011 sarebbe arrivato in libreria anche “Gino e la Vecchia Consigliera” (attenzione alle apparenze, ingannano), e il 31 ottobre 2014 “Un ponte tra le Valli” (già, qui c’entra persino Milva). 

Immagine di Giacomo Bertoni lettura animata per la festa di Santa Lucia a Villa Braghieri

In questi 12 anni ho scoperto l’emozione di autografare i miei libri, ma anche un quaderno, un diario di scuola, un disegno fatto sui personaggi della storia. Più che il nome, spero che ai bambini sia rimasta una traccia dell’avventura vissuta insieme alla scoperta dei miei tre libri. Perché sì, un libro è sempre il porto più sicuro dove navigare in caso di tempesta. 

Immagine di Giacomo lettura animata di Gino e la Vecchia Consigliera alla biblioteca di Vigevano

Grazie a chi ha viaggiato con me in questi 12 anni. Torneremo presto a incontrarci. Non smettiamo mai di leggere. 

Immagine articolo settimanale il Ticino premio Riparbella

"Non esistono forse giorni della nostra infanzia che abbiam vissuti tanto pienamente come quelli che abbiam creduto di aver trascorsi senza vivere, in compagnia d’un libro prediletto… Ancor oggi, se ci capita di sfogliare quei libri di un tempo, li guardiamo come se fossero i soli calendari da noi conservati dei giorni che furono, e con la speranza di veder riflesse nelle loro pagine le dimore e gli stagni che più non esistono." (Marcel Proust) 

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