giovedì 26 gennaio 2017

La Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2017

Il 24 Gennaio la Chiesa celebra la memoria liturgica di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, e il Papa pubblica il messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebrerà in Italia la domenica successiva al giovedì dell’Ascensione al Cielo del Signore Gesù: domenica 28 Maggio 2017.
Don Donato Vicini ha intervistato alcuni giornalisti e collaboratori di Televallassina e operatori della comunicazione sul tema scelto dal Santo Padre: «“Non temere perché sono con te” (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo». 


Come comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo? È una domanda da dieci milioni di dollari (il mio leggero panico di fronte a cotanta domanda è evidente), ma non possiamo smettere di interrogarci.
Il mio grazie a don Donato Vicini e a tutto lo staff di Televallassina per aver realizzato questo bel reportage. Sono molto felice di farne parte. 


lunedì 23 gennaio 2017

Un sorriso salverà il mondo


«No, “Il sorriso di Moira” (Enrico Viganò, Dehoniana Libri, pagine 87) non è una lettura facile. È un libro che costringe a combattere con le lacrime che impertinenti spingono per cadere sulle pagine. Tutto ha inizio alle 3.35 del 13 gennaio 2000. Il cuore di Moira, giovane donna incinta della piccola Asia, si ferma. “Arresto cardiocircolatorio, midriasi fissa. Al monitor, asistolia”, scrivono i medici del pronto soccorso. “Coma post anossico”, leggono i genitori disperati sulla sua cartella clinica. Il calvario ha inizio: i medici non danno alcuna speranza, gli aiuti da parte delle istituzioni sono resi irraggiungibili da muraglie di burocrazia, il sostegno psicologico e morale di amici, parenti, vicini, pian piano diminuisce, fino a scomparire…» Per il blog di Costanza Miriano, una recensione del libro “Il sorriso di Moira”, del giornalista Enrico Viganò. 

domenica 22 gennaio 2017

Il viaggio verso l'edicola e il capitale umano

Stai uscendo per andare a comprare i giornali. È presto, troppo presto per una domenica mattina. Hai litigato con un ghiaccio impertinente che non voleva saperne di andarsene dal parabrezza del tuo macinino. Però ormai sei in ballo: i giornali chiamano. La città si sveglia dolcemente: anche Pavia si stiracchia infreddolita e chiede, per una volta, di riposare ancora un’oretta. Superata una fila di alberi, dal finestrino entra un raggio di sole. Un raggio decisamente introverso, direi quasi asociale a giudicare dalla sua intensità, ma capace di trasformare in piccolo evento magico il suo ingresso dal finestrino ghiacciato.

Che uomini strani che siamo. Quasi non ci parliamo più, tutti presi dai nostri smartphone… Eh no! Con la dovuta buona creanza, mi chiamo fuori. Vivo felicemente libero dall’ossessione dei cinque selfie quotidiani (prontamente diffusi sui social). Tra l’altro, anche se ne fossi tentato, non potrei farli: il mio smartphone non ha la fotocamera davanti (da notare il linguaggio forbito). Che poi così smart non è, visto che non mi risponde mai quando lo prego di risolvere da solo i suoi problemi. 

Il finestrino di un'auto con il vetro ghiacciato all'alba

lunedì 2 gennaio 2017

La carta stampata è il futuro

Joseph Pulitzer scriveva: “presentalo brevemente così che possano leggerlo, chiaramente così che possano apprezzarlo, in maniera pittoresca che lo ricordino e soprattutto accuratamente, così che possano essere guidati dalla sua luce.” Fare buon giornalismo oggi significa affrontare sfide inedite, apparentemente insuperabili. La crisi della carta stampata precarizza ulteriormente un lavoro delicato, perennemente in bilico fra esigenze di verità e di opportunità. Ma i colpevoli (no, non i fattori) di questa crisi sono molteplici.

A molti fa comodo che si perda l’abitudine della lettura mattutina del giornale, con i riti sociali ad essa annessi. Le chiacchiere in edicola, il confronto al bar, le conversazioni nate per caso sui mezzi pubblici sbirciando il giornale del vicino, gli articoli sottolineati e ritagliati per l’amico, o letti e commentati in classe. Con la bugia del progresso digitale, nel quale il calo delle vendite del cartaceo non è minimamente equilibrato dall’aumento delle vendite digitali, si taglia la filiera relazionale dell’informazione. 

La sede della Provincia fotografata da Andrea Zanin per Il parco di Giacomo