domenica 13 dicembre 2020

Lockdown a Natale? Basta annunci

Lockdown a Natale: non si potrà vedere nessuno. Natale con pochi parenti: regole severe e prudenza. Natale in zona gialla: possibilità di viaggiare in regione senza autocertificazione. L’ultimo contrordine? Pochi minuti fa, ne dà notizia il Corriere della Sera: «Verso una stretta alla circolazione delle persone durante le feste. Il governo convoca una riunione d’urgenza alle 19». 

A questo punto sorge spontanea la domanda: il vero problema è la pandemia? Perché, salvo eccezioni (che non mancano mai), gli italiani in questi mesi hanno accettato di cambiare stile di vita per rallentare la diffusione del Covid-19. Hanno fatto sforzi concreti e quotidiani per combattere il virus, hanno fatto rinunce e hanno cercato di rispettare al meglio le regole. Non tutti? No, vero, ma è inutile aprire qui il capitolo “furbetti”, tanto si tratta di pagine già conosciute. 

Dopo dieci mesi di emergenza è doveroso pensare a chi le regole le ha rispettate, in modo particolare i lavoratori indipendenti, per i quali fermarsi e restare a casa spesso significa non ricevere più lo stipendio. 

Coronavirus e isolamento

L’insicurezza che le partite iva e le piccole e medie imprese (cuore pulsante del modello economico italiano) sopportano da quasi un anno non può più essere messa da parte, perché si può tirare a campare con ulteriori rinunce e sacrifici, ma dev’esserci una meta, dev’esserci una luce in fondo al tunnel. Più della crisi, più dello stallo, il vero deserto che avanza è l’assenza di progettualità futura. La sensazione che sì, questo anno è andato tutto a rilento, ma i prossimi mesi saranno uguali o peggiori. 

Chi risponde alle domande dei più giovani lavoratori indipendenti? Di chi ha appena avviato un’attività e non ha nessun tesoretto alle spalle da erodere per tenere aperto? Ebbene, dopo tutti questi mesi di fatiche, più dannoso dell’idea di nuovi lockdown è il tira e molla. È l’annuncio prima lanciato poi modificato poi trasformato poi ritirato. È la palese superficialità nei confronti delle esigenze lavorative e relazionali dei cittadini. 

Cittadini ancora una volta pronti a fare rinunce, basti pensare allo sforzo delle diocesi per organizzare le (partecipatissime) Messe di mezzanotte in sicurezza, ma a fronte di messaggi chiari e coerenti. Il gioco comunicativo, ormai completamente fuori controllo, deve finire, ora. C’è in gioco la credibilità delle istituzioni. 

Leggi anche https://parcodigiacomo.blogspot.com/2020/10/covid-19-se-vince-il-piu-forte.html 

(Image by Ilka Lünstäden from Pixabay)

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