domenica 28 aprile 2019

Charlie Gard e Vincent Lambert: l'ideologia e la speranza

Sabato 29 luglio 2017, Inghilterra: a Charlie Gard, bambino nato con la sindrome da deplezione del DNA mitocondriale, viene spento il ventilatore che lo aiuta a respirare. Secondo medici e giudici “la sua qualità della vita è troppo bassa”. Charlie muore così soffocato, davanti agli occhi disperati e impotenti dei suoi giovani genitori. Un anno fa, come ben ricorda alla Nuova Bussola Quotidiana la giornalista Benedetta Frigerio (unica inviata italiana a Liverpool), il piccolo Alfie Evans viene ucciso per soffocamento. La sua vita, come emerse durante le udienze, era considerata “futile”. Oggi, in Francia, Vincent Lambert, uomo in stato di coscienza minima da 11 anni dopo un grave incidente, è condannato a morire di fame e di sete “per la sua dignità”. 

C’è un filo rosso che lega le tre vicende, e che unisce a sé altre storie, altri nomi, altre vite spezzate. C’è il volto macabro e oscuro di un’ideologia antiumana, che mira a scartare chiunque non sia più produttivo, sfruttabile, chiunque non sia manipolabile come una pedina grigia, chiunque possa ricordare al mondo, attraverso la sua fragile e magari silenziosa esistenza, che la vita non è solo routine ideologizzata a servizio di un padrone. Ma dove l’ideologia si fa opprimente, la speranza cresce. Perché anche Mordor ha una data di scadenza. 

Una croce al tramonto sulle colline del Pavese

venerdì 19 aprile 2019

Notre Dame, dall'incendio si salva la croce

Dall'incendio si salva la croce a Notre Dame

«Rimane la croce. Quando le fiamme divorano tutto, rimane la croce. Quando “la foresta” di 1.300 querce si trasforma in cenere e fumo, rimane la croce. Quando anche le colonne più solide vacillano, rimane la croce. È la croce il primo segno luminoso che i pompieri francesi hanno visto quando, dopo ore di lotta estenuante con l’incendio, sono riusciti ad aprire il portone di Notre Dame. Nella distruzione più totale, soffocati da una notte resa insopportabile dal fumo, i loro occhi hanno visto una croce (…)». Per il blog di Costanza Miriano una conversazione con il vescovo Corrado Sanguineti sull’incendio che ha devastato la cattedrale di Notre Dame.