mercoledì 2 dicembre 2020

La bricconeria quotidiana

Continua il nostro viaggio nel sottobosco di siti e blog con il vizietto del copia e incolla selvaggio. Dopo la scoperta degli articoli copiati e incollati sul sito di Radio Maria, raccontata da questo blog il 18 novembre 2020, oggi l’approdo (assolutamente casuale) è su “La fede quotidiana”. Il sito si presenta come: «Un progetto editoriale per il web che ha l’obiettivo di far circolare notizie in lingua italiana sul mondo cattolico, provenienti da tutti i continenti». 

E ancora: «LaFQ riporta notizie di politica nazionale ed estera, sociali, economiche, culturali e sportive che siano legate al mondo cattolico dando una cronaca imparziale e completa su quanto avviene nel mondo». Sul sito capito per segnalazione di un amico, che mi invia un link riguardante le Messe di Natale negate in Belgio. Peccato che le prime tre righe suonino, come dire, familiari. Già sentite. 

Clown It

Un rapido controllo conferma il sospetto: si tratta di un lancio AgenSIR, qui copiato e incollato. Le basi: il copia e incolla è vietato. Perché danneggia la testata che ha prodotto la notizia, il giornalista che vi ha lavorato sopra, e l’intero settore, che già soffre una profonda crisi strutturale. In ultimo, ma non per ultimo, danneggia il lettore, perché lo inganna e gli nega la possibilità di conoscere chi ha scritto la notizia, quando, come, dove e perché. Un contesto fondamentale per la comprensione della notizia stessa. 

Messe Belgio Natale

Messe Belgio Natale

Rubare un contenuto significa privare il giornalista che lo ha prodotto della propria equa retribuzione, senza dimenticare che i danni di questi furti ricadono quasi sempre sui colleghi più giovani e sui precari (per questa parte del mondo cattolico il futuro dei giovani non è esattamente una priorità, prendiamone atto). Rilanciare una notizia è sempre ammesso, un buon giornalista ne conosce bene le regole: «Le Messe sono state sospese, è questo l’allarme lanciato da AgenSIR ieri, che denuncia le scelte del governo. Breve estratto e link originale. Punto». Il resto è violazione del diritto d’autore

Curiosamente, come avviene per altri siti gemelli, nella sezione “Staff” le professioni sono “Dirigente pubblico”, “Docente di religione cattolica in scuole pubbliche” e “Impiegato nel settore dell’Import-Export Trade”. Ancora più curiosamente, nonostante si tratti di persone che vivono di altri stipendi, il sito è stracolmo di banner pubblicitari. Perché, come sempre, va bene l’apostolato cattolico, però non esageriamo. 

Si vuole ripartire? Allora torniamo all'ABC, proprio come ha invitato a fare l’Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo il 21 settembre del 2018, con un comunicato dal titolo “Il copia-incolla non è giornalismo”. 

Bassetti sta meglio

Cardinal Bassetti

Eccone un estratto: «Copiare e incollare contenuti di altri, spacciandoli per propri, è un abuso. Il giornalista che pone in essere il plagio di un articolo altrui viene meno alle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui e non contribuisce alla promozione della fiducia tra la stampa e i lettori nonché dello spirito di collaborazione tra colleghi». 

Facile comprendere che un dirigente pubblico e i docenti siano troppo impegnati per studiare le carte deontologiche, ma ne esiste una che affronta proprio questo tema: la Carta di Firenze (buona lettura). Fare buon giornalismo porta benefici a tutti, in primis alla democrazia. 

Viceversa, come ricorda ancora l’Ordine, queste operazioni acchiappa-clic creano solo danni: «A essere penalizzati dal copia-incolla sono i colleghi (redattori di quotidiani, televisioni, radio, agenzie, quotidiani on line, curatori di blog) che ogni giorno s’impegnano a trovare notizie originali e che spesso ritrovano, sul web e su altri organi di informazione, il proprio lavoro rubato e non citato dai colleghi». 

Leggi anche https://parcodigiacomo.blogspot.com/2020/11/le-notizie-dop-e-igp.html 

(Image by Nong Vang from Unsplash)

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