sabato 19 dicembre 2020

Luci, tante luci di Natale

Quante luci di Natale ci sono per le strade? È uno degli ultimi giri prima delle nuove restrizioni, e la città sorprende. Anzi, sorprendono i pavesi, che quest’anno non hanno badato a spese per rendere manifesta la gioia del Natale. Dai balconi più nascosti a quelli che si affacciano sulle vie più trafficate, dagli appartamentini alle ville, dalle ringhiere più corte agli alberi alti fino ai tetti, è tutta una gara a chi splende di più. 

Una reazione a questo 2020 inedito e sofferto? La semplice conseguenza del maggiore tempo trascorso in casa? La risposta è sì a entrambe. Certo, tra lockdown e smart working c’è stata la possibilità di addobbare con una cura particolare case e giardini. Ma sarebbe ingiusto fermare qui l’analisi. 

Luci di Natale

In questo tripudio di luci c’è il desiderio vitale di una città di esserci, di richiamare lo sguardo verso la propria bellezza, di accogliere i visitatori e farli sentire a casa, seppur senza perdere lo stile sobrio (freddo, secondo il visitatore superficiale) che la caratterizza. Pavia in questi giorni è ancora più bella del solito, perché si è vestita di luce come non faceva da tanto. E sarebbe uno spreco enorme non raccogliere questa speranza, che proietta verso il Natale. 

Un Natale che si preannuncia diverso, solitario, forse spartano. Sarà un po’ come tornare a quella piccola e buia grotta di Betlemme, solo che non ci saranno pastori né Re Magi. Il tavolo della festa sarà più vuoto del solito, e certe assenze peseranno come macigni, ma è allora che lo sguardo si può rivolgere al presepe, al simbolo dolce e tenero di un Mistero che si rinnova da 2000 anni. 

Chi non ha un presepe nella propria casa faccia un salto in una delle belle chiese di Pavia, dove i presepi sono antichi e pieni di storia nella Storia. Ora le luci sul Ponte Coperto si perdono nel cielo, un po’ come le torri, un po’ come la cupola del duomo. L’invito è chiaro: duc in altum. 

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