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venerdì 29 maggio 2020

Trovare pace e serenità in un'antica basilica

«Ma cerchi San Pietro in Ciel d'Oro, chi vuol andar per pace. Lo cerchi nella sua piazza remota, un tempo spaziante e mossa d'alberi, ora ingombra d’un pesante casone, che è un pugno nell'occhio della piazza e di chi la guarda. Se pensi che lì dentro, in un'arca d'avorio del Trecento (opera dei fratelli Senesi), trovano pace da secoli le inquiete ossa di Sant'Agostino. La basilica, anche per quel suo scendere giù (“giuso in Ciel d'auro”), pare inginocchiarglisi innanzi, in un gran singhiozzo delle Confessioni». (da “Viaggio in Pavia”, di Cesare Angelini)

Immagine della basilica di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

Sostare in silenzio nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia significa scoprire che quel silenzio è in realtà denso di parole sussurrate. Sant’Agostino continua incessantemente a chiedere verità, San Severino Boezio dona consolazione con la filosofia, Santa Rita ascolta con pazienza anche le cause impossibili, la Madonna del Buon Consiglio suggerisce la via ai confusi, Santa Monica protegge le mamme che soffrono a causa dei figli. I rumori della città scompaiono, coperti dal cinguettio degli uccellini che popolano il chiostro.

Immagine dell'arca che custodisce le spoglie mortali di Agostino d'Ippona

giovedì 21 maggio 2020

Santa Rita e la prima Messa con i fedeli

E così, per la mia prima Messa dopo la lunga sospensione causa coronavirus, mi ritrovo qui. Nel silenzio della splendida basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, davanti alla statua di santa Rita circondata di rose. Domani è la sua festa, e per la prima volta la festa si terrà a porte chiuse, senza fedeli. Per la città, un altro grande dolore. 

Rita e Agostino venerati a Pavia nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro

giovedì 29 agosto 2019

Il cardinal Robert Sarah: "Solo Dio dà il vero senso al vivere dell'uomo"

«Solo Dio dà il vero senso al vivere dell'uomo, è Dio che rende possibile una vita più vera, più giusta». Lo ha ripetuto più volte il cardinal Robert Sarah nella sua omelia per la solennità di Sant’Agostino, in una basilica di San Pietro in Ciel d’Oro gremita di fedeli. Il cardinal Sarah è stato accolto dal vescovo di Pavia, monsignor Corrado Sanguineti, e dal priore della comunità agostiniana, padre Antonio Baldoni. 

«Ho il cuore ricolmo di gioia per essere qui questa sera, in mezzo a voi, a presiedere questa solenne celebrazione Eucaristica nel giorno della festa di Sant'Agostino – ha detto, abbracciando con lo sguardo i presenti –. Sono molto legato alla figura del santo vescovo Agostino, un illustre Padre della Chiesa, africano come me». Ed è stato proprio il pensiero di Agostino il filo rosso lungo il quale si è snodata l’omelia del cardinal Sarah, un’omelia accolta da un silenzio profondo. 

Solennità di Sant'Agostino nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

«Solo Cristo è il modello e la strada che ci conduce verso la perfezione e la santità. Solo Cristo, mite ed umile di cuore, può insegnarci l'umiltà, e suscitare in noi e condurci verso la nostra radicale conversione – ha spiegato il cardinale –. Quanto abbiamo bisogno oggi di ricercare veramente Dio! Dio non conta più nella nostra società, Dio non esiste più, non abbiamo più bisogno di Lui! E Agostino oggi ci insegna a cercare Dio umilmente. Infatti, dai suoi numerosi scritti emerge il profondo rapporto d'amicizia di Agostino con Dio: in tutta la sua vita si è prodigato a conoscere e a far conoscere il Signore in quanto “non si può amare molto chi si conosce poco”. Ha amato e fatto amare Dio, innanzitutto conoscendolo personalmente mediante un'intensa vita ascetica, fatta di preghiera, di silenzio e di studio». 

Eppure oggi non c’è più spazio per Dio nel quotidiano: «Questa nostra società, come ci hanno ricordato gli ultimi pontefici - in particolar modo san Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI -, imposta il proprio vivere come se Dio non esistesse, in una sorta di apostasia silenziosa e di relativismo. Il pensare di bastare a se stessi ci porta ad escludere Dio dalla nostra vita, e senza Dio l'uomo è davvero misero e povero. Il vero povero non è chi manca di beni materiali, di cibo, di vestiti, ma chi manca di Dio; senza Dio l'uomo ricade in una miseria così grande tanto da dirigere la propria vita verso il baratro della disperazione».

sabato 29 settembre 2018

Santa Monica e la famiglia cristiana

«Tre giorni fa, il 27 agosto, abbiamo celebrato la memoria liturgica di santa Monica, madre di sant’Agostino, considerata modello e patrona delle madri cristiane. Di lei molte notizie ci vengono fornite dal figlio nel libro autobiografico Le confessioni, capolavoro tra i più letti di tutti i tempi. Qui apprendiamo che sant’Agostino bevve il nome di Gesù con il latte materno e fu educato dalla madre nella religione cristiana, i cui princìpi gli rimarranno impressi anche negli anni di sbandamento spirituale e morale. 

Monica non smise mai di pregare per lui e per la sua conversione, ed ebbe la consolazione di vederlo ritornare alla fede e ricevere il battesimo. Iddio esaudì le preghiere di questa santa mamma, alla quale il Vescovo di Tagaste aveva detto: “È impossibile che un figlio di tante lacrime vada perduto”. In verità, sant’Agostino non solo si convertì, ma decise di abbracciare la vita monastica e, ritornato in Africa, fondò egli stesso una comunità di monaci. 
Commoventi ed edificanti sono gli ultimi colloqui spirituali tra lui e la madre nella quiete di una casa di Ostia, in attesa di imbarcarsi per l’Africa. Ormai santa Monica era diventata, per questo suo figlio, “più che madre, la sorgente del suo cristianesimo”. 

Il suo unico desiderio era stato per anni la conversione di Agostino, che ora vedeva orientato addirittura verso una vita di consacrazione al servizio di Dio. Poteva pertanto morire contenta, ed effettivamente si spense il 27 agosto del 387, a 56 anni, dopo aver chiesto ai figli di non darsi pena per la sua sepoltura, ma di ricordarsi di lei, dovunque si trovassero, all’altare del Signore. Sant’Agostino ripeteva che sua madre lo aveva “generato due volte”. 

giovedì 6 settembre 2018

Carlo Caffarra, un uomo di Dio

Un uomo di Dio. Profondamente innamorato della Chiesa e della Verità. Per ricordare il cardinal Caffarra, scomparso il 6 settembre 2017, ecco le parole che ha pronunciato nel 2016 a Pavia davanti all’arca di Sant’Agostino.


<<La Chiesa, come ci viene detto nella prima lettura, è l’unità umana ricostruita dall’obbedienza all’insegnamento degli Apostoli e dalla “frazione del pane”, cioè dalla celebrazione eucaristica. L’espressione inequivocabile dell’unità riedificata dalla fede e dal Sacramento, è la scomparsa delle categorie “mio-tuo”: «tenevano ogni cosa in comune». Se dalla prima lettura passiamo alla pagina evangelica, la presentazione della Chiesa diventa drammatica.

Accanto all’amabile ed attraente figura del Buon Pastore, si muovono lupi rapaci. Essi si sono introdotti nel gregge del Signore “per rapire e disperdere”; e di fronte ai lupi vi sono pastori-mercenari che fuggono, impauriti dal pericolo. Ma la seconda lettura è ancora più drammatica. Essa preannuncia per la Chiesa «un giorno in cui non si sopporterà più la sana dottrina…rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole».

La cupola del duomo di Pavia, terza in Italia per dimensione

mercoledì 29 agosto 2018

Padre Giancarlo, l'amico di Agostino

«È morto a Sant’Agostino, proprio a Sant’Agostino». Poi la voce trema, gli occhi si fanno lucidi e cala il silenzio. Una signora rimane commossa a leggere l’annuncio funebre affisso accanto all’ingresso della basilica di San Pietro in Ciel d’Oro: “È salito alla casa del Padre, padre Giancarlo Ceriotti, agostiniano”. «Era un sacerdote speciale – ricorda la signora fermando due pellegrini – ha studiato tutta la vita Agostino e ora lo incontra in Paradiso proprio nel giorno della sua festa». 
Padre Giancarlo si è spento all’età di 77 anni, dopo una lunga e dolorosa malattia che lo aveva reso sempre più fragile nei movimenti. Indissolubile il suo legame con Pavia: nel 1968, assieme a monsignor Giovanni Scanavino, aveva istituito la Settimana agostiniana pavese, sette giorni pieni di eventi culturali e spirituali per far conoscere alla città il pensiero di Agostino. Quest’anno si era festeggiata la 50ma edizione. 

Il funerale di padre Giancarlo Ceriotti nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro

venerdì 13 ottobre 2017

Sant'Agostino e gli uomini del Terzo Millennio

Questa sera voglio proporvi un viaggio alla scoperta di Sant’Agostino e dell’attualità del suo pensiero. La produzione letteraria di Agostino è sterminata, il suo pensiero è articolato e complesso. Noi non abbiamo la pretesa di esaurire questa sera un viaggio che richiederebbe molte puntate dedicate, ma la vita di Agostino parla all’uomo di oggi: ci sono inquietudini, che ha vissuto il giovane Agostino, che anche oggi abitano nell’animo dei giovani, ci sono paure e dubbi che nascono anche oggi nel cuore di molti credenti, c’è una sete di verità che ci auguriamo continui ad appartenere a tutti gli uomini. 
Per fare questo viaggio vorrei invitarvi a entrare idealmente con me nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia. Qui, a quest’ora, tutto è avvolto nel silenzio e ci permette di concentrare la nostra attenzione sulla grande arca bianca posta nel presbiterio. In quest’arca sono custodite le spoglie mortali di Sant’Agostino. Siamo qui per ascoltare un santo, padre e dottore della Chiesa…


(audio estratto da "Sant’Agostino e gli uomini del Terzo Millennio”, speciale del 30/09/2017 a cura di Giacomo Bertoni, Radio Mater. Ospiti: padre Mario De Santis, padre agostiniano e rettore della basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, Anna Turra, professoressa di latino e greco presso il liceo classico Ugo Foscolo di Pavia e studiosa appassionata di letteratura antica, don Daniele Baldi, parroco di Santa Maria del Carmine)

mercoledì 24 agosto 2016

La Misericordia in S. Agostino

Sabato 27 agosto, in occasione della festa di S. Monica, vogliamo riscoprire la vita e le opere di S. Agostino. Ripercorreremo insieme i viaggi del santo Vescovo di Ippona, rileggeremo i suoi scritti, approfondiremo la sua straordinaria conversione. 
Vi aspettiamo sabato 27, alle h. 21.00, sulle frequenze di Radio Mater per lo speciale dal titolo “La Misericordia in S. Agostino”, curato e condotto dal giornalista Enrico Viganò. In collegamento da Pavia, dove sono custodite le spoglie di S. Agostino, Giacomo Bertoni.


Vi ricordiamo che potete ascoltarci in radio, sul digitale terrestre, via satellite, in streaming (www.radiomater.org) e tramite app (FM World). Buon ascolto!

domenica 7 febbraio 2016

38° Giornata per la Vita

<<Una vera crescita in umanità avviene innanzitutto grazie all’amore materno e paterno: “la buona educazione familiare è la colonna vertebrale dell’umanesimo” (3). La famiglia, costituita da un uomo e una donna con un legame stabile, è vitale se continua a far nascere e a generare. Ogni figlio che viene al mondo è volto del “Signore amante della vita” (Sap 11,26), dono per i suoi genitori e per la società; ogni vita non accolta impoverisce il nostro tessuto sociale. Ce lo ricordava Papa Benedetto XVI: “Lo sterminio di milioni di bambini non nati, in nome della lotta alla povertà, costituisce in realtà l'eliminazione dei più poveri tra gli esseri umani” (4). Il nostro Paese, in particolare, continua a soffrire un preoccupante calo demografico, che in buona parte scaturisce da una carenza di autentiche politiche familiari. Mentre si continuano a investire notevoli energie a favore di piccoli gruppi di persone, non sembra che ci sia lo stesso impegno per milioni di famiglie che, a volte sopravvivendo alla precarietà lavorativa, continuano ad offrire una straordinaria cura dei piccoli e degli anziani. “Una società cresce forte, cresce buona, cresce bella e cresce sana se si edifica sulla base della famiglia” (5). È la cura dell’altro – nella famiglia come nella scuola – che offre un orizzonte di senso alla vita e fa crescere una società pienamente umana.>> (Messaggio dei Vescovi Italiani, “La misericordia fa fiorire la vita”)

E’ qui la festa?” Questo ho pensato entrando ieri sera nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro. L’altare era pieno di splendidi ciclamini, le ultime prove del nostro don Matteo Zambuto e del coro Laetitia Domini diffondevano note vibranti, i bambini della Casa di Accoglienza alla Vita di Belgioioso si guardavano in giro a bocca aperta… “Sì, è qui la festa, qui di casa è la gioia!” La veglia è stata un cammino, nel quale si sono intrecciate preghiere, canti e testimonianze. Abbiamo ascoltato racconti di chi ha trovato il senso della sua vita dopo decenni di buio (Vincenzo Andraous), di una famiglia che ha sfiorato una ferita insanabile ma che, grazie alla fede, ha saputo ricostruire una vita assieme ancora più ricca e aperta agli altri (Betty e Alfonso), di una famiglia che invece proprio in questo momento sta affrontando una difficile sfida educativa (Lidia e Andrea), e di una ragazza nigeriana che si è scoperta incinta nella povertà più assoluta ma grazie al Centro di Aiuto alla Vita ha fatto nascere la sua bambina ed ora assieme al Centro posa i primi mattoni per il suo futuro (Anita). Mi piace riportarvi anche i loro nomi, perché aprire il proprio cuore e raccontarne le piaghe non è facile, ma è un dono immenso, che può fare tanto bene. 

Veglia di preghiera per la Giornata per la Vita

Da pavese sono molto orgoglioso del nostro CAV. Una realtà che, nel silenzio assordante dei media, salva migliaia di vite, offre ascolto alle madri in difficoltà, crea reti e sana legami. Una realtà che ha il coraggio e la forza anche nella società di oggi, dominata da tante ideologie, di accogliere con amore una madre che sta per abortire, e darle un aiuto morale e concreto per salvare la nuova vita che sta crescendo in lei. Che bella la festa della vita. Vita che nasce nella famiglia, e qui impara a prendersi cura degli altri. Famiglia che, anche se ignorata dalla politica, occupata a guardare interessi di lobby poco numerose ma potenti, continua ogni giorno a prendersi cura dei più piccoli e dei più anziani. Un cuore che batte lontano dai riflettori, ma che accoglie e cura i protagonisti più indifesi della nostra società. Le luci di ieri sera erano un presagio. L’alba di un mondo nuovo. 

<<Chiunque si pone al servizio della persona umana realizza il sogno di Dio. Contagiare di misericordia significa aiutare la nostra società a guarire da tutti gli attentati alla vita. L’elenco è impressionante: “È attentato alla vita la piaga dell’aborto. È attentato alla vita lasciar morire i nostri fratelli sui barconi nel canale di Sicilia. È attentato alla vita la morte sul lavoro perché non si rispettano le minime condizioni di sicurezza. È attentato alla vita la morte per denutrizione. È attentato alla vita il terrorismo, la guerra, la violenza; ma anche l’eutanasia. Amare la vita è sempre prendersi cura dell’altro, volere il suo bene, coltivare e rispettare la sua dignità trascendente” (11). Contagiare di misericordia significa affermare – con papa Francesco – che è la misericordia il nuovo nome della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell'Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone anziane escluse dal focolare domestico e abbandonate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a nascere. Contagiare di misericordia significa osare un cambiamento interiore, che si manifesta contro corrente attraverso opere di misericordia. Opere di chi esce da se stesso, annuncia l’esistenza ricca in umanità, abita fiducioso i legami sociali, educa alla vita buona del Vangelo e trasfigura il mondo con il sogno di Dio.>> (Messaggio dei Vescovi Italiani per la 38° Giornata per la Vita, “La misericordia fa fiorire la vita”, 7 febbraio 2016)

giovedì 17 aprile 2014

La Santa Pasqua dei giovani a Pavia

Dedicato a noi, giovani in viaggio verso la felicità.
 Da domani in edicola!

Il mio augurio più sincero a tutti voi di una Santa Pasqua serena. Speriamo che sia davvero un momento di passaggio, per liberarci da tutte le brutture che ogni giorno cercano di assalirci. La piccola sorpresa letteraria è sul nuovo numero de "il Ticino", da oggi in tutte le edicole e parrocchie. E' un mio articolo dedicato a noi giovani. Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate. Auguri a tutti, a presto! Giacomo (18/04/2014)