giovedì 12 dicembre 2019

Soul Food: avete mai volato con il cuore?

Poi all’improvviso ti rivedi sul muro del convento di Santa Maria Incoronata di Canepanova… La prima sera della nuova edizione di “Soul Food 4 You”, quando sono state proiettate nel chiostro del convento alcune delle immagini più significative dello scorso anno, è stato ancora più facile rendersi conto della fortuna. La fortuna di esserci, di far parte di un progetto nuovo, la fortuna di condividere un’alternativa di senso con altri giovani inquieti.

Sì, perché è questa la cifra distintiva di Soul Food: l’inquietudine. Semplicemente, tutto è troppo poco. Abbiamo il futuro nelle nostre mani? Abbiamo mille possibilità di scelta? Possiamo cambiare la nostra vita tutte le volte che vogliamo? A noi tutto questo non basta. C’è qualcosa di più, che continuamente sfugge eppure continuamente richiama: il senso. Perché abbiamo il futuro nelle nostre mani? Perché abbiamo mille possibilità di scelta? Perché cambiare tutto?

Proiezione foto da Soul Food 4 You sul convento di Canepanova

Ora, pensiamoci un momento: che senso ha la giovinezza se non quello di mettere in discussione tutto? Se non quello di rifiutare le verità comode, gli slogan ciclostilati in proprio, le scorciatoie tipiche di chi non ha più qualcosa in cui sperare? La verità sul mondo e sulla propria vita è prima di tutto un viaggio, è prima di tutto un atteggiamento, un dialogo costante con Chi è più intimo a me di me stesso. Non si arriva alla Verità se non si cerca la verità tutti i giorni, se non ci si interroga, se non si tiene vivo l’umano.

E tenere vivo l’umano significa anche sedersi assieme attorno a un tavolo, condividere del buon cibo, ascoltare la riflessione e le letture preparate apposta per noi, giocare insieme, scherzare, ridere. Significa riconoscere la propria inquietudine per scoprire che è il motore che dà spinta a tutto. Significa scoprire che tutti abbiamo domande, paure, speranze, sogni, illusioni, dolori, e di fronte a questo magma a volte spaventoso non siamo mai soli. 


Trovare ristoro per l’anima è anche sedersi alla mensa del povero, dove ogni giorno oltre cento persone in difficoltà trovano un pasto caldo. Una mensa che in questi giorni è accesa dalle decorazioni natalizie. Una mensa nella quale i frati accolgono tutti con entusiasmo per poi mettersi dietro i fornelli a cucinare e a servire. Lasciando spazio ai giovani e alle loro sane inquietudini. “È più bello insieme…” 

Nessun commento:

Posta un commento

E tu, cosa ne pensi?