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martedì 17 novembre 2020

Germania e Svizzera, Natale in casa

«La città si accende per Natale, i bar si riempiono mentre il sole tramonta, nelle vetrine si specchiano passanti veloci carichi di borse. Voi non avete voglia di scappare? Di fuggire lontano? Solo per qualche giorno, solo per poco». Così scrivevo in apertura di un mio pezzo dal titolo “Avvento, un tempo per rimanere”, pubblicato sul blog di Costanza Miriano il 4 dicembre 2019

Le prime settimane di dicembre sono sempre le più frenetiche: le lancette dell’orologio accelerano all’improvviso, tutto inizia a correre ed è facile perdere la bussola. Quest’anno? Come sarà l’Avvento 2020

Luci Natale
Image by Marina khrapova from Unsplash

mercoledì 18 dicembre 2019

Come prepararsi al Natale?

Che cosa significa “attendere il Natale”? Come possiamo avvicinarci al Mistero che spalanca la notte del 24 dicembre? Come prepararci alla venuta di Gesù? Questo tempo di attesa può essere vissuto anche da chi non ha fede, anche da chi sta attraversando la sua notte oscura? Papa Benedetto XVI, nella celebrazione dei vespri per l’inizio dell’Avvento del 28 novembre 2009, ha dato risposta a queste e a tante domande che animano il cuore dell’uomo che si prepara al Natale. Perché ogni cuore vivo prima o poi si scontra con le grandi domande di senso, e non censurarle significa aprirsi alla speranza.
  
La città decorata da centinaia di luci di Natale

lunedì 16 dicembre 2019

Novena di Natale: manca ancora il bonus

Novena di Natale. Lo leggi di sfuggita, tra uno stato WhatsApp e il quotidiano che rischia di macchiarsi di caffè. Novena di Natale. Riprendi a sfogliare il giornale e intanto pensi al programma della giornata, che come sempre è troppo intricato per lasciar intravedere una fine a orari decenti. Novena di Natale. Ovvero meno 9 giorni al 25 dicembre.

Il tempo non finge comprensione per i tuoi programmi e accelera, sì, accelera: è questo che fa da oggi fino al 24 sera. Con un balzo supersonico ti scaraventa in avanti, e ti trovi nel cuore della festa senza neanche esserti fatto la barba. Il pericolo è qui, sulle spalle, come un avvoltoio: arrivare alla festa senza il vestito bello, senza il regalo. Insomma, per uscire dalla metafora, con il cuore ancora distratto. 

Immagine della Sacra Famiglia dal presepe

lunedì 9 dicembre 2019

Avvento: assomigliare a Maria

Domenica, Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, sul foglietto della messa era presente una meditazione di mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno. Ve la ripropongo qui, con l’augurio che possa essere una piccola scintilla di luce per l’Avvento. Una buona lettura per questi giorni di attesa, di soste silenziose nelle chiese delle nostre città davanti ai presepi, davanti a un Mistero che cambia il mondo.  

Foglio della messa per la solennità dell'Immacolata Concezione

venerdì 6 dicembre 2019

Preghiera dei giovani a Maria

Maria, Vergine del silenzio,
non permettere che davanti alle sfide di questo tempo
la nostra esistenza sia soffocata dalla rassegnazione o dall’impotenza.
Aiutaci a custodire l’attitudine all’ascolto,
grembo nel quale la parola diventa feconda
e ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio.
Maria, Donna premurosa,
destaci dall’indifferenza che ci rende stranieri a noi stessi.
Donaci la passione che ci educa a cogliere il mistero dell’altro
e ci pone a servizio della sua crescita. Liberaci dall’attivismo sterile,
perché il nostro agire scaturisca da Cristo, unico Maestro.
Maria, Madre dolorosa,
che dopo aver conosciuto l’infinita umiltà di Dio
nel Bambino di Betlemme,
hai provato il dolore straziante di stringerne tra le braccia
il corpo martoriato,
insegnaci a non disertare i luoghi del dolore;
rendici capaci di attendere con speranza quell’aurora pasquale
che asciuga le lacrime di chi è nella prova.
Maria, Amante della vita, preserva le nuove generazioni
dalla tristezza e dal disimpegno.
Rendile per tutti noi sentinelle
di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre, ci si fida e ci si dona.

La corona dell'Avvento nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Pavia

Questa preghiera, conosciuta anche come “Preghiera per l’Educazione”, chiude il documento programmatico della Conferenza episcopale italiana per il decennio 2010-2020 dedicato alla formazione, dal titolo “Educare alla vita buona del Vangelo”. È stata recitata al termine della Santa Messa di Avvento per gli universitari nella chiesa di Santa Maria del Carmine, a Pavia, il 5 dicembre 2019. 

mercoledì 4 dicembre 2019

Avvento: un tempo per rimanere

Nelle oasi dell’est ci sono le baccanti che fanno la festa 
le baccanti fanno la festa e s'inebriano col nettare di Bacco 
e dentro l’acqua i capelli scintillanti, i capelli scintillanti. 
Silenzioso il sottomarino lancia i siluri e se ne va
in fondo al mare, in fondo al mare, in fondo al mare. 
Aeromobili da caccia ad ovest 
fanno cadere la tempesta atomica. 
È un mistero il mondo intero, sentimento non ne ha più...” 

Immagine dal blog di Costanza Miriano articolo di Giacomo Bertoni sull'Avvento

«La città si accende per Natale, i bar si riempiono mentre il sole tramonta, nelle vetrine si specchiano passanti veloci carichi di borse. Voi non avete voglia di scappare? Di fuggire lontano? Solo per qualche giorno, solo per poco. Da bambini queste settimane erano l’attesa per i regali, per il misterioso passaggio di Gesù Bambino e del suo asinello con grandi sacchi pieni di doni per i bimbi buoni. Con il passare degli anni questa costruzione di cristallo ha iniziato a opacizzarsi, a scheggiarsi. (…)». Per il blog di Costanza Miriano, una riflessione sull’Avvento.

sabato 6 gennaio 2018

Avvento: la Chiesa e i giovani

C’è un’attesa da riscoprire, c’è un percorso da riprogrammare, c’è un orizzonte da raggiungere. Non sono “patacche” le obiezioni alla quotidianità emerse nel percorso di preparazione al Natale proposto ai giovani dalla diocesi. Due i momenti: gli esercizi spirituali in preparazione all’Avvento prima, la messa di Avvento per il mondo dell’università poi. 
Il primo passo, come ha spiegato perfettamente padre Maurizio Botta, è accettare la nostra condizione di disadattati: «La cultura contemporanea, profondamente intrisa di ateismo materialista, ci racconta che ogni sforzo di bene è inutile, che siamo tutti numeri in un interminabile processo produttivo, che dopo la vita è finito tutto, stop, zero. La fatica del reale è troppa, la vita a volte è troppo pesante, difficile, ingiusta. Infinitamente triste. Ma noi siamo dei disadattati». La nostra insoddisfazione è così grande che “meno dell’infinito tutto ci annoia”, perché abbiamo tutti dentro, seppur a volte celata alla perfezione, una piccola scintilla di divino. È questa natura divina che rende il cuore dell’uomo profondamente umano, è grazie a questa scintilla che possiamo dirci fratelli e camminare insieme nel rispetto e nella pace. 

Esercizi spirituali di Natale per i giovani con il vescovo Corrado Sanguineti

mercoledì 13 dicembre 2017

24 dicembre: la Messa di Mezzanotte

«(…) C’è ancora una seconda parola nel racconto di Natale sulla quale vorrei riflettere insieme a voi: l’inno di lode che gli angeli intonano dopo il messaggio circa il neonato Salvatore: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini del suo compiacimento”. Dio è glorioso. Dio è luce pura, splendore della verità e dell’amore. Egli è buono. È il vero bene, il bene per eccellenza. Gli angeli che lo circondano trasmettono in primo luogo semplicemente la gioia per la percezione della gloria di Dio. Il loro canto è un’irradiazione della gioia che li riempie. Nelle loro parole sentiamo, per così dire, qualcosa dei suoni melodiosi del cielo.

Là non è sottesa alcuna domanda sullo scopo, c’è semplicemente il dato di essere colmi della felicità proveniente dalla percezione del puro splendore della verità e dell’amore di Dio. Da questa gioia vogliamo lasciarci toccare: esiste la verità. Esiste la pura bontà. Esiste la luce pura. Dio è buono ed Egli è il potere supremo al di sopra di tutti i poteri. Di questo fatto dovremmo semplicemente gioire in questa notte, insieme agli angeli e ai pastori.

Albero con luci di Natale ricoperto dalla neve

giovedì 7 dicembre 2017

8 dicembre: Immacolata Concezione

«(…) Qual è il quadro che in questa pagina ci vien posto davanti? L'uomo non si fida di Dio. Egli, tentato dalle parole del serpente, cova il sospetto che Dio, in fin dei conti, gli tolga qualcosa della sua vita, che Dio sia un concorrente che limita la nostra libertà e che noi saremo pienamente esseri umani soltanto quando l'avremo accantonato; insomma, che solo in questo modo possiamo realizzare in pienezza la nostra libertà. 

L'uomo vive nel sospetto che l'amore di Dio crei una dipendenza e che gli sia necessario sbarazzarsi di questa dipendenza per essere pienamente se stesso. L'uomo non vuole ricevere da Dio la sua esistenza e la pienezza della sua vita. Vuole attingere egli stesso dall'albero della conoscenza il potere di plasmare il mondo, di farsi dio elevandosi al livello di Lui, e di vincere con le proprie forze la morte e le tenebre. Non vuole contare sull'amore che non gli sembra affidabile; egli conta unicamente sulla conoscenza, in quanto essa gli conferisce il potere. Piuttosto che sull'amore punta sul potere col quale vuole prendere in mano in modo autonomo la propria vita. E nel fare questo, egli si fida della menzogna piuttosto che della verità e con ciò sprofonda con la sua vita nel vuoto, nella morte. Amore non è dipendenza, ma dono che ci fa vivere.

La libertà di un essere umano è la libertà di un essere limitato ed è quindi limitata essa stessa. Possiamo possederla soltanto come libertà condivisa, nella comunione delle libertà: solo se viviamo nel modo giusto l'uno con l'altro e l'uno per l'altro, la libertà può svilupparsi.
Noi viviamo nel modo giusto, se viviamo secondo la verità del nostro essere e cioè secondo la volontà di Dio. Perché la volontà di Dio non è per l'uomo una legge imposta dall'esterno che lo costringe, ma la misura intrinseca della sua natura, una misura che è iscritta in lui e lo rende immagine di Dio e così creatura libera. Se noi viviamo contro l'amore e contro la verità – contro Dio –, allora ci distruggiamo a vicenda e distruggiamo il mondo. Allora non troviamo la vita, ma facciamo l'interesse della morte. Tutto questo è raccontato con immagini immortali nella storia della caduta originale e della cacciata dell'uomo dal Paradiso terrestre.

L'8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione, omelia di papa Benedetto XVI

giovedì 30 novembre 2017

Padre Maurizio Botta: "Sapete perché la vita non è felice?"

Siamo dei disadattati segnati da una insoddisfazione congenita. Possiamo negarlo tutte le volte che vogliamo, ma la nostra insoddisfazione è così grande che “meno dell’infinito tutto ci annoia”. La cultura contemporanea, profondamente intrisa di ateismo materialista, ci racconta che ogni sforzo di bene è inutile, che siamo tutti numeri in un interminabile processo produttivo, che dopo la vita è finito tutto, stop, zero. La fatica del reale è troppa, la vita a volte è troppo pesante, difficile, ingiusta. Infinitamente triste. Ma noi siamo dei disadattati. Padre Maurizio Botta ha scosso i giovani presenti ieri in Santa Maria del Carmine per gli esercizi spirituali in preparazione all’Avvento, voluti dal vescovo Corrado Sanguineti. Una scossa inedita, libera da facili etichette.

Esercizi spirituali di Avvento diocesi di Pavia

«C’è una parola che va tanto di moda e che io non sopporto più – ha spiegato padre Maurizio – è “Vangelo”. Vangelo significa “buona notizia”, ma non ha senso continuare a ripetere “ho una bella notizia” se non dici quale sia questa bella notizia. E di notizia veramente bella ce n’è una sola: Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, vive e regna». Oggi è facile dormire sonni tranquilli. Noi non stiamo attraversando il fascismo, il nazismo o una dittatura comunista: «Ma il potere, anche se cambia faccia, continua a schiacciare i più deboli. E oggi il potere non si presenta come un dittatore con il suo esercito, ma come un pensiero dominante. Un pensiero che occupa i mass media, la scuola, la politica. Un pensiero che dice attenzione, c’è un modo giusto e un modo non giusto di pensare. Se non la pensi come me, se vai contro il politicamente corretto, non sei credibile, non sei veritiero, sei un buffone».

Padre Maurizio Botta e gli esercizi spirituali

venerdì 3 febbraio 2017

Esercizi spirituali d'Avvento: ecco la nostra sete d'infinito

«Pavia è una città fortunata. Conserva un passato ricco, una storia affascinante e numerosi tesori artistici. Ma il suo cuore ha un battito giovane, proprio come le sue strade invase ogni anno da più di ventimila studenti che la scelgono come luogo dove crescere culturalmente e umanamente. Non sempre, però, siamo capaci di far fruttare al meglio queste grandi potenzialità. 

Una proposta è arrivata dal Vescovo Corrado, dalla pastorale universitaria e dalla pastorale giovanile della diocesi di Pavia: esercizi spirituali per i giovani. Tre serate, 29-30 novembre e 1 dicembre 2016, pensate per meditare insieme la Parola, cercando risposte alle domande di senso che scuotono la vita dei giovani.

Icona esposta nella basilica di Santa Maria del Carmine a Pavia

lunedì 19 dicembre 2016

Ritiro d'Avvento per docenti universitari

Si è tenuto giovedì 15 dicembre 2016, nel convento di Santa Maria Incoronata di Canepanova, il ritiro d’Avvento per docenti universitari, ricercatori e personale tecnico amministrativo dell’Università degli studi di Pavia. A guidare la lectio divina Mons. Corrado Sanguineti, che ha meditato il prologo del Vangelo di Giovanni.

Noi siamo fatti per incontrare la Parola di Dio, siamo naturalmente orientati ad essa”, ha spiegato Mons. Sanguineti, e questo perché “Gesù è colui che ci narra il Padre, la sua parola è un dirsi di Dio”. E ancora, “la Parola in Gesù diventa volto, quindi noi possiamo vedere. La vita cristiana ha a che fare non solo con l’ascolto, ma anche e soprattutto con il vedere.” E, se possiamo vedere, allora siamo anche in grado di riconoscere i “semi del Verbo”, la presenza del Logos nella storia che precede la venuta di Cristo. Da qui può nascere un proficuo dialogo con chi professa altre religioni o si dice ateo: l’ecumenismo non è un confuso miscuglio di credenze, ma un incontro tra persone e storie, valori e volti.

Ecco l’importanza dei simboli, come ha ricordato fra Enrico, responsabile della pastorale universitaria e padre guardiano del convento: “il presepe pensato da San Francesco non è altro che il racconto simbolico dell’Eucaristia, da riscoprire oggi liberando il santo dalle tante etichette che riducono il suo carisma al dialogo con gli animali”.

Il resoconto del ritiro d'Avvento per docenti universitari con il vescovo Corrado Sanguineti

domenica 11 dicembre 2016

Un concerto di Avvento

<<“Si sentiva che c’era Qualcuno con noi”. Credo che molti dei presenti al concerto di Avvento tenutosi nella chiesa di S. Alessandro Sauli la sera del 3 dicembre abbiano avuto questo pensiero. Perché non è stato “solo” un momento di preghiera in preparazione al Natale, come recitava la locandina dell’evento, bensì un vero incontro. Un incontro di fede, tra fratelli, in una chiesa. No, i luoghi e le ricorrenze non sono casuali. Ma partiamo dai cori, tre: “Con un cuore solo”, coro dei giovani universitari, corale di S. Genesio Martire e corale Felice, di S. Alessandro. Percorsi diversi, repertori diversi, che però si sono incontrati nella condivisione del canto che ha chiuso la serata, il “Salve Regina” del Gen Verde. Solo una piccola prova venti minuti prima del concerto, un centinaio di coristi sull’altare… Non era assolutamente scontato che il canto ne uscisse bene! E invece è successo qualcosa di speciale, perché tutti ci siamo armonizzati sulla stessa melodia, che partiva dal cuore. Fin da subito, entrando in S. Alessandro accolti festosamente da don Dante, ci siamo sentiti a casa. Si avvicina la notte che ha cambiato il corso della storia; nel nostro piccolo, anche la notte di sabato stava lasciando un segno luminoso nella nostra avventura personale di cantori. 

venerdì 20 dicembre 2013

Un augurio e una riflessione

"Oggi il Natale ha quasi perduto il suo senso originario. Lo «celebrano» anche uomini di altre religioni. Perfino parecchi non credenti vivono in questo giorno una qualche forma di liturgia profana. Non v’è alcuno che rifiuti per Natale qualche dono o almeno una buona cena. (…) Benché il Natale sia una splendida manifestazione della gloria di Dio in Cristo e del suo amore per noi, i discorsi che si fanno a partire dal Natale sanno spesso di buonismo e di speranza a buon mercato. Essi sono un segno di poca lealtà con se stessi e con gli altri. Infatti diciamo delle cose che non sono vere e a cui nessuno crede.
Ci auguriamo a vicenda lunga vita, felicità, successo, ci facciamo doni che vogliono dire l’affetto che ci portiamo, ma per lo più sappiamo che non è così. (...) Il Natale fa emergere le storture della politica, la gravissima crisi economica che stiamo attraversando, le violenze quotidiane fisiche e psicologiche. E si potrebbero aggiungere tante altre cose ancora.
Molti uomini e donne attendono in questo giorno qualcosa, un evento o magari una persona che li tiri su, che restituisca loro l’ottimismo ingenuo che hanno irrevocabilmente perduto; qualcosa di nuovo e di grande, che potrebbe farli tornare indietro.
Ma questa speranza è fallace, perché si basa solo sulle nostre forze e dimentica lo Spirito di Dio, il solo capace di aiutarci in maniera efficace. Dopo i giorni delle feste tutto ritorna più o meno come prima. (…)


Per vivere bene il Natale e ricavarne quel conforto che è giusto attendersi da questa festa, è necessario sforzarsi di capire ciò che viene detto nei Vangeli. In essi, soprattutto nel Vangelo secondo Luca, emerge un progetto di uomo che vive il dono di Dio nella meraviglia, nella gratitudine e nel distacco. Questo uomo nuovo può essere o un semplice come i pastori o uno studioso come i Magi.
Tutti sono chiamati a partecipare all’esperienza dei pastori a cui fu detto: «Vi annunzio una grande gioia» (Lc 2,10). Chi partecipa di questa gioia, si difenderà da quel pericolo che è il Natale del consumismo, che ci impone di non sfigurare davanti ad amici e parenti con costosi regali. Pur avendo la coscienza che molte famiglie fanno fatica a far quadrare il bilancio del mese, si continua a spendere denaro pubblico e privato nella maniera più folle. (…)
Ci sarebbe ancora da trattare di come il presepio può essere contemplato anche da non credenti e da atei. Io penso che questo fascino derivi dall’atmosfera profondamente umana che in esso si respira. Una umanità che sa guardare anche al lato invisibile della realtà e si compendia nella preghiera «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama». Buon Natale a tutti!"
(Carlo Maria Martini, “Corriere della Sera”, 23 dicembre 2010)

("Natività", di Stepan Zavrel, da "Natale", Jaka Book Edizioni, 1981)