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mercoledì 18 dicembre 2019

Come prepararsi al Natale?

Che cosa significa “attendere il Natale”? Come possiamo avvicinarci al Mistero che spalanca la notte del 24 dicembre? Come prepararci alla venuta di Gesù? Questo tempo di attesa può essere vissuto anche da chi non ha fede, anche da chi sta attraversando la sua notte oscura? Papa Benedetto XVI, nella celebrazione dei vespri per l’inizio dell’Avvento del 28 novembre 2009, ha dato risposta a queste e a tante domande che animano il cuore dell’uomo che si prepara al Natale. Perché ogni cuore vivo prima o poi si scontra con le grandi domande di senso, e non censurarle significa aprirsi alla speranza.
  
La città decorata da centinaia di luci di Natale

lunedì 16 dicembre 2019

Novena di Natale: manca ancora il bonus

Novena di Natale. Lo leggi di sfuggita, tra uno stato WhatsApp e il quotidiano che rischia di macchiarsi di caffè. Novena di Natale. Riprendi a sfogliare il giornale e intanto pensi al programma della giornata, che come sempre è troppo intricato per lasciar intravedere una fine a orari decenti. Novena di Natale. Ovvero meno 9 giorni al 25 dicembre.

Il tempo non finge comprensione per i tuoi programmi e accelera, sì, accelera: è questo che fa da oggi fino al 24 sera. Con un balzo supersonico ti scaraventa in avanti, e ti trovi nel cuore della festa senza neanche esserti fatto la barba. Il pericolo è qui, sulle spalle, come un avvoltoio: arrivare alla festa senza il vestito bello, senza il regalo. Insomma, per uscire dalla metafora, con il cuore ancora distratto. 

Immagine della Sacra Famiglia dal presepe

lunedì 19 dicembre 2016

Ritiro d'Avvento per docenti universitari

Si è tenuto giovedì 15 dicembre 2016, nel convento di Santa Maria Incoronata di Canepanova, il ritiro d’Avvento per docenti universitari, ricercatori e personale tecnico amministrativo dell’Università degli studi di Pavia. A guidare la lectio divina Mons. Corrado Sanguineti, che ha meditato il prologo del Vangelo di Giovanni.

Noi siamo fatti per incontrare la Parola di Dio, siamo naturalmente orientati ad essa”, ha spiegato Mons. Sanguineti, e questo perché “Gesù è colui che ci narra il Padre, la sua parola è un dirsi di Dio”. E ancora, “la Parola in Gesù diventa volto, quindi noi possiamo vedere. La vita cristiana ha a che fare non solo con l’ascolto, ma anche e soprattutto con il vedere.” E, se possiamo vedere, allora siamo anche in grado di riconoscere i “semi del Verbo”, la presenza del Logos nella storia che precede la venuta di Cristo. Da qui può nascere un proficuo dialogo con chi professa altre religioni o si dice ateo: l’ecumenismo non è un confuso miscuglio di credenze, ma un incontro tra persone e storie, valori e volti.

Ecco l’importanza dei simboli, come ha ricordato fra Enrico, responsabile della pastorale universitaria e padre guardiano del convento: “il presepe pensato da San Francesco non è altro che il racconto simbolico dell’Eucaristia, da riscoprire oggi liberando il santo dalle tante etichette che riducono il suo carisma al dialogo con gli animali”.

Il resoconto del ritiro d'Avvento per docenti universitari con il vescovo Corrado Sanguineti