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domenica 6 settembre 2020

La bottega di Pupi Perati, l'invisibile prende forma

«Nel 460 d.C. un’orda di barbari Eruli entrò in città, e distrusse con le fiamme anche le due cattedrali che si trovavano nel cuore del centro abitato. La gente le ricostruì più grandi e più belle di prima. L’impresa, un grande sforzo per tutta la comunità, riuscì anche grazie a santi vescovi come Epifanio e all’intervento degli angeli. La storia di Pavia è particolarmente legata agli angeli». L’occhio cade sull’orologio: sono passate quasi due ore, come siamo arrivati alla storia dell’antica Ticinum? 

Entrare nella bottega di Pupi Perati, in via Teodolinda 2/4, angolo piazza del Duomo, significa mettere il mondo in parentesi per qualche minuto, o forse qualcosa di più. Si entra per acquistare un’opera d’arte, si esce con l’opera e molto di più. I pregiati vetri da fusione incontrano l’oro e altri preziosi minerali dando vita a qualcosa di unico. Come la storia che li ha ispirati.

lunedì 18 novembre 2019

Chiesa e giovani (2): luce nella notte

Chi non ha una preghiera nascosta nel cuore? Chi non ha una paura che lo blocca, un desiderio che lo anima, una speranza che lo fa vivere? Chi non ha bisogno di una luce per illuminare la notte? Ci sono incontri, segni, gesti che parlano al cuore di tutti i giovani di buona volontà: continua il nostro viaggio “Chiesa e giovani”. 

Lo skyline di Firenze, di notte, è segnato dalla grande cupola del Brunelleschi illuminata
Foto di Rolanas Valionis da Pixabay

Venerdì 23 ottobre, ore 21.30, Duomo, cupola illuminata. L’appuntamento è di quelli che non si possono perdere: si replica “Luce nella notte”. L’evento, proposto l’anno scorso grazie alla collaborazione della pastorale universitaria con i frati Minori, aveva colpito la movida pavese con la sorpresa di una Cattedrale aperta di notte, dove qualunque giovane desideroso di pregare, confessarsi, ma anche solo parlare e confrontarsi era il benvenuto. Anche stavolta siamo stati divisi in quattro gruppi: chi avrebbe animato la serata con il canto, chi avrebbe girato le strade della movida per invitare i ragazzi all’evento, chi avrebbe fatto accoglienza in Cattedrale e chi avrebbe pregato perché questo momento speciale potesse essere illuminato dallo Spirito Santo.

Scelto per il servizio di accoglienza, ho avuto la fortuna di incontrare per tutta la serata e buona parte della notte la vera Pavia notturna, una Pavia che la parola “movida” non sa descrivere appieno. Il degrado che toglie colore alle vie del centro la notte ferisce il cuore di chi ama Pavia e vorrebbe poterla vivere in serenità sempre, ma sembra impossibile trovare soluzioni. Se è vero che la repressione, le multe ed i controlli non bastano, anche se sarebbe gradito vederne di più, occorre impegnarsi per creare alternative ricche di senso alle serate vuote fatte di alcool e fumo. “Luce nella notte” è stato anche questo. 

martedì 12 novembre 2019

Pavia: screening gratuito dei parametri connessi al diabete

Giovedì 14 novembre, Giornata mondiale del diabete, dalle ore 9 alle 17 saranno allestite in città 4 postazioni per lo screening gratuito dei parametri “spia” del diabete e del rischio cardiovascolare: glucosio, colesterolo, trigliceridi e pressione arteriosa. A tutti i cittadini che si presenteranno agli stand sarà rilasciata una scheda con i valori misurati e con i consigli per un corretto stile di vita in base all’età. L’iniziativa è stata presentata ieri in comune (ne scrivo oggi sulla Provincia Pavese) alla presenza del sindaco Fabrizio Fracassi, dell’assessore ai servizi sociali Anna Zucconi e del consigliere comunale con delega alla sanità Lidia Decembrino. 

Il 14 novembre a Pavia screening gratuito dei parametri glico-metabolici

lunedì 21 ottobre 2019

Weekend a Firenze: perdersi per ritrovarsi

Quando sento che mi prende la depressione, torno a Firenze a guardare la cupola del Brunelleschi: se il genio dell’uomo è arrivato a tanto, allora anche io posso e devo provare a creare, agire, vivere.” (Franco Zeffirelli) 

La cupola del Brunelleschi compare tra gli alberi di Giardino Boboli

Proprio non riuscivo a capire Firenze. Non trovavo la chiave per andare oltre le immagini da cartolina. Non capivo dove fosse Firenze nei marciapiedi sporchi, spesso maleodoranti. Non capivo dove fosse Firenze in un turismo di rapina, che invade le vie sgomitando, calpestando passanti e lapidi.

Non capivo dove fosse Firenze nel fiume di persone che fotografano all’impazzata senza neanche guardare le opere d’arte disseminate ovunque. Non lo capivo mentre giravo guardando Maps sullo smartphone, preoccupato di raggiungere tutti i monumenti più importanti nei pochi giorni a disposizione. 

La Fontana del Nettuno, nota anche come il Biancone, si trova accanto a Palazzo Vecchio

sabato 7 settembre 2019

Pavia rinasce dal rispetto

Il Ticino fotografato dal ponte dell'Impero, con il Duomo e il Ponte Coperto sullo sfondo

Dal 1361 Pavia accoglie studenti, intellettuali, professori. Un fiume di cultura e pensiero che, grazie alla sua università, tra le più antiche al mondo, l’antica Ticinum ha saputo convogliare nelle sue viuzze longobarde, nelle sue aule, donando nuove opportunità di studio e di crescita, umana e professionale. Pavia non merita l’ingratitudine. I pavesi non meritano l’insulto gratuito. In questa città, che è stata capitale del regno longobardo, c’è ancora amore per la propria storia e voglia di riscatto.  

Pavia ha attraversato una profonda crisi, Pavia è mutata, Pavia forse ha perso anche la bussola. Ma guardatela al tramonto, guardate i raggi del sole sui tetti rossi e sulle torri e sui campanili: Pavia non ha mai smesso di brillare. Neanche quando è stata ferita dalle bombe, neanche quando le industrie se ne sono andate, neanche quando la sua Torre Civica è precipitata al suolo. Pavia rinasce dal rispetto di chi la vive ogni giorno.

venerdì 22 febbraio 2019

Pavia e gli splendori delicati della sua storia

«Anche i milanesi devono concederci che Pavia col bel tempo è proprio una bella città, forse la più bella città di Lombardia. (Credo che ci si possa stancare d’esser milanesi; mai d’esser pavesi). Quel cielo manzoniano, così bello quando è bello, si distende particolarmente su di lei, che se lo gode sollevandosi tutta — torri chiese case — in un rapimento tranquillo. 

Pavia vista dall'alto

Il bel tempo a Pavia è un accorto compromesso tra l’azzurro dei cieli longobardi e l’oro dei cieli latini mediterranei: azzurro inverosimile al nord, verso le Alpi; incandescenza scarlatta al sud, verso gli Appennini; come abbiamo spesso veduto nei nostri viaggetti in su e in giù, quando eravamo più giovani. Di mezzo, sta la pausa sospensiva della valle padana, nella quale la luce trova il suo temperato splendore, la sua mitezza; in essa, Pavia acquista le trasparenze e gli splendori delicati della sua storia, e i colori sepolti nei secoli delle sue pietre tornano a gemere e a rivivere, dal rosso delle torri e del castello al plenilunio di San Michele, la cui arenaria vanisce in una deliquescenza subacquea. 

Il duomo e i tetti di Pavia dall'alto

giovedì 21 settembre 2017

Pavia e il rumore dei treni

Sembra di sentirli arrivare, pare quasi di vederli in lontananza… Come ogni settembre, si ripete l’invasione pacifica degli studenti. La storia di Pavia è indissolubilmente legata a quella della sua prestigiosa Università, nata qui nel lontano 1361. Uno degli atenei più antichi al mondo, che intrattiene con la città una relazione complicata eppure inscindibile. 
Amore, disincanto, orgoglio, sopportazione, indifferenza. C’è questo e molto altro nella centenaria relazione fra la città e il suo ateneo, fra un mondo accademico, a volte brillante a volte spocchioso, e una città magari un po’ fredda, di certo dignitosa, assolutamente insensibile alla superbia altrui. Ci sono rapporti umani, amicizie, amori, incontri e attese. Piccoli rami che si intrecciano negli anni degli studi e che, a volte, resistono nel tempo. 
Inizia un nuovo anno accademico, si aprono nuove strade per studenti pavesi e non. Si preparano nuove immagini che i pavesi osserveranno passeggiando in Strada Nuova, davanti all’imponente ingresso dell’università. Non tutti se ne accorgono, eppure varcando quel portone qualcosa cambia. L’atmosfera? Il tempo? Non è facile spiegarlo, ma lo iato è notevole. 

La stazione dei treni di Pavia vista dall'alto

venerdì 4 novembre 2016

Viaggio in Pavia

“Il bel tempo a Pavia è un accorto compromesso tra l’azzurro dei cieli longobardi e l’oro dei cieli latini mediterranei: azzurro inverosimile al nord, verso le Alpi; incandescenza scarlatta al sud, verso gli Appennini; come abbiamo spesso veduto nei nostri viaggetti in su e in giù, quando eravamo più giovani.
Di mezzo, sta la pausa sospensiva della valle padana, nella quale la luce trova il suo temperato splendore, la sua mitezza; in essa, Pavia acquista le trasparenze e gli splendori delicati della sua storia, e i colori sepolti nei secoli delle sue pietre tornano a gemere e a rivivere, dal rosso delle torri e del castello al plenilunio di San Michele la cui arenaria vanisce in una deliquescenza subacquea."


"Anche questo è da notare; il bel tempo illumina la città dall’alto delle torri, che sono ancora parecchie e raccolte in arditissimi gruppi. Chi ha mai misurato l’influenza della loro presenza sul sentimento e sulla vita dei pavesi? Diritte, come una lezione continua di rettitudine.”