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venerdì 6 dicembre 2019

Preghiera dei giovani a Maria

Maria, Vergine del silenzio,
non permettere che davanti alle sfide di questo tempo
la nostra esistenza sia soffocata dalla rassegnazione o dall’impotenza.
Aiutaci a custodire l’attitudine all’ascolto,
grembo nel quale la parola diventa feconda
e ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio.
Maria, Donna premurosa,
destaci dall’indifferenza che ci rende stranieri a noi stessi.
Donaci la passione che ci educa a cogliere il mistero dell’altro
e ci pone a servizio della sua crescita. Liberaci dall’attivismo sterile,
perché il nostro agire scaturisca da Cristo, unico Maestro.
Maria, Madre dolorosa,
che dopo aver conosciuto l’infinita umiltà di Dio
nel Bambino di Betlemme,
hai provato il dolore straziante di stringerne tra le braccia
il corpo martoriato,
insegnaci a non disertare i luoghi del dolore;
rendici capaci di attendere con speranza quell’aurora pasquale
che asciuga le lacrime di chi è nella prova.
Maria, Amante della vita, preserva le nuove generazioni
dalla tristezza e dal disimpegno.
Rendile per tutti noi sentinelle
di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre, ci si fida e ci si dona.

La corona dell'Avvento nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Pavia

Questa preghiera, conosciuta anche come “Preghiera per l’Educazione”, chiude il documento programmatico della Conferenza episcopale italiana per il decennio 2010-2020 dedicato alla formazione, dal titolo “Educare alla vita buona del Vangelo”. È stata recitata al termine della Santa Messa di Avvento per gli universitari nella chiesa di Santa Maria del Carmine, a Pavia, il 5 dicembre 2019. 

lunedì 4 novembre 2019

Chiesa e giovani (1): come essere felici?

Ma io sono davvero felice? Cosa penso della mia vita? Gli amici che ho accanto mi aiutano a volare? Gli studi che ho scelto sono il mio sogno o il frutto di un calcolo? Che senso hanno le mie serate in discoteca? Cosa mi regala quel cocktail in più? Dove vanno a finire i pensieri che nascondo sotto apericena, palestra e smartphone? Ci sono domande, a volte sommerse a volte dirompenti, che nascono e prendono dimora nel cuore dei giovani. Domande alle quali molte sirene cercano di dare risposta, offrendo scorciatoie, slogan ciclostilati in proprio e compromessi in cambio di follower. 

La Chiesa da sempre offre ristoro all’inquietudine dell’uomo, e lo fa anche attraverso proposte pensate apposta per i giovani, proposte che prendono vita nelle singole diocesi. Nelle prossime settimane vorrei riproporvi alcune esperienze, cresciute nella vivace diocesi di Pavia, come stimolo e spunto di riflessione per condividere bellezza. Partiamo oggi dalla sera del 12 aprile 2014: siamo in piazza del Carmine insieme a tantissimi giovani…

Un giovane in cima a una montagna, accanto a una croce, guarda la città illuminata
 Photo by Joshua Earle on Unsplash

Noi giovani desideriamo ardentemente la felicità. Riconosciamo il valore della serenità, della saggezza, della pace interiore, ma la nostra ricerca più frenetica è volta alla felicità. Lo potete leggere nei nostri occhi, lo potete scoprire scavando nei nostri discorsi, a volte sciocchi a volte importanti, osservandoci per le strade di Pavia. Spesso crediamo di trovare la felicità nel non avere problemi, in una buona situazione economica, nell’incontro con una persona che ci ami. A volte scopriamo che non ci basta, a volte rischiamo addirittura di perderci per strade pericolose, inutili, e tutto per la felicità. Con questo bagaglio di aspettative ci siamo ritrovati sabato 12 aprile in piazza del Carmine per l’inizio della “Veglia delle palme. I giovani in preghiera col Vescovo”. 

La Veglia delle Palme con i giovani della diocesi di Pavia

lunedì 19 dicembre 2016

Ritiro d'Avvento per docenti universitari

Si è tenuto giovedì 15 dicembre 2016, nel convento di Santa Maria Incoronata di Canepanova, il ritiro d’Avvento per docenti universitari, ricercatori e personale tecnico amministrativo dell’Università degli studi di Pavia. A guidare la lectio divina Mons. Corrado Sanguineti, che ha meditato il prologo del Vangelo di Giovanni.

Noi siamo fatti per incontrare la Parola di Dio, siamo naturalmente orientati ad essa”, ha spiegato Mons. Sanguineti, e questo perché “Gesù è colui che ci narra il Padre, la sua parola è un dirsi di Dio”. E ancora, “la Parola in Gesù diventa volto, quindi noi possiamo vedere. La vita cristiana ha a che fare non solo con l’ascolto, ma anche e soprattutto con il vedere.” E, se possiamo vedere, allora siamo anche in grado di riconoscere i “semi del Verbo”, la presenza del Logos nella storia che precede la venuta di Cristo. Da qui può nascere un proficuo dialogo con chi professa altre religioni o si dice ateo: l’ecumenismo non è un confuso miscuglio di credenze, ma un incontro tra persone e storie, valori e volti.

Ecco l’importanza dei simboli, come ha ricordato fra Enrico, responsabile della pastorale universitaria e padre guardiano del convento: “il presepe pensato da San Francesco non è altro che il racconto simbolico dell’Eucaristia, da riscoprire oggi liberando il santo dalle tante etichette che riducono il suo carisma al dialogo con gli animali”.

Il resoconto del ritiro d'Avvento per docenti universitari con il vescovo Corrado Sanguineti