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martedì 14 gennaio 2020

La firma di Ratzinger, tra livore e verità

«Considerate le polemiche che ha provocato la pubblicazione dell'opera Dal profondo dei nostri cuori, è stato deciso che l'autore del libro sarà: Card. Sarah con il contributo di Benedetto XVI. D’altro canto, il testo completo resta assolutamente immutato». Sceglie un tweet per spegnere le polemiche il cardinal Robert Sarah, dopo due giorni di attacchi al papa emerito, colpevole di aver ricordato l’importanza del celibato nel nuovo libro del porporato. 

Un confronto, quello fra il cardinale e Ratzinger, durato mesi, come dimostra il carteggio fra i due. Con un papa emerito perfettamente consapevole che il suo contributo sul tema sarebbe stato pubblicato. Una operazione editoriale un po’ azzardata, che ha messo in copertina sullo stesso piano sia il papa che il cardinale, nonostante sembra che Ratzinger abbia contribuito solo in parte al libro

Il tweet del cardinal Robert Sarah sul libro con BenedettoXVI

giovedì 29 agosto 2019

Il cardinal Robert Sarah: "Solo Dio dà il vero senso al vivere dell'uomo"

«Solo Dio dà il vero senso al vivere dell'uomo, è Dio che rende possibile una vita più vera, più giusta». Lo ha ripetuto più volte il cardinal Robert Sarah nella sua omelia per la solennità di Sant’Agostino, in una basilica di San Pietro in Ciel d’Oro gremita di fedeli. Il cardinal Sarah è stato accolto dal vescovo di Pavia, monsignor Corrado Sanguineti, e dal priore della comunità agostiniana, padre Antonio Baldoni. 

«Ho il cuore ricolmo di gioia per essere qui questa sera, in mezzo a voi, a presiedere questa solenne celebrazione Eucaristica nel giorno della festa di Sant'Agostino – ha detto, abbracciando con lo sguardo i presenti –. Sono molto legato alla figura del santo vescovo Agostino, un illustre Padre della Chiesa, africano come me». Ed è stato proprio il pensiero di Agostino il filo rosso lungo il quale si è snodata l’omelia del cardinal Sarah, un’omelia accolta da un silenzio profondo. 

Solennità di Sant'Agostino nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia

«Solo Cristo è il modello e la strada che ci conduce verso la perfezione e la santità. Solo Cristo, mite ed umile di cuore, può insegnarci l'umiltà, e suscitare in noi e condurci verso la nostra radicale conversione – ha spiegato il cardinale –. Quanto abbiamo bisogno oggi di ricercare veramente Dio! Dio non conta più nella nostra società, Dio non esiste più, non abbiamo più bisogno di Lui! E Agostino oggi ci insegna a cercare Dio umilmente. Infatti, dai suoi numerosi scritti emerge il profondo rapporto d'amicizia di Agostino con Dio: in tutta la sua vita si è prodigato a conoscere e a far conoscere il Signore in quanto “non si può amare molto chi si conosce poco”. Ha amato e fatto amare Dio, innanzitutto conoscendolo personalmente mediante un'intensa vita ascetica, fatta di preghiera, di silenzio e di studio». 

Eppure oggi non c’è più spazio per Dio nel quotidiano: «Questa nostra società, come ci hanno ricordato gli ultimi pontefici - in particolar modo san Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI -, imposta il proprio vivere come se Dio non esistesse, in una sorta di apostasia silenziosa e di relativismo. Il pensare di bastare a se stessi ci porta ad escludere Dio dalla nostra vita, e senza Dio l'uomo è davvero misero e povero. Il vero povero non è chi manca di beni materiali, di cibo, di vestiti, ma chi manca di Dio; senza Dio l'uomo ricade in una miseria così grande tanto da dirigere la propria vita verso il baratro della disperazione».

giovedì 6 settembre 2018

Carlo Caffarra, un uomo di Dio

Un uomo di Dio. Profondamente innamorato della Chiesa e della Verità. Per ricordare il cardinal Caffarra, scomparso il 6 settembre 2017, ecco le parole che ha pronunciato nel 2016 a Pavia davanti all’arca di Sant’Agostino.


<<La Chiesa, come ci viene detto nella prima lettura, è l’unità umana ricostruita dall’obbedienza all’insegnamento degli Apostoli e dalla “frazione del pane”, cioè dalla celebrazione eucaristica. L’espressione inequivocabile dell’unità riedificata dalla fede e dal Sacramento, è la scomparsa delle categorie “mio-tuo”: «tenevano ogni cosa in comune». Se dalla prima lettura passiamo alla pagina evangelica, la presentazione della Chiesa diventa drammatica.

Accanto all’amabile ed attraente figura del Buon Pastore, si muovono lupi rapaci. Essi si sono introdotti nel gregge del Signore “per rapire e disperdere”; e di fronte ai lupi vi sono pastori-mercenari che fuggono, impauriti dal pericolo. Ma la seconda lettura è ancora più drammatica. Essa preannuncia per la Chiesa «un giorno in cui non si sopporterà più la sana dottrina…rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole».

La cupola del duomo di Pavia, terza in Italia per dimensione