E così, per la mia prima Messa dopo la lunga sospensione
causa coronavirus, mi ritrovo qui. Nel silenzio della splendida basilica di San
Pietro in Ciel d’Oro, davanti alla statua di santa Rita circondata di rose.
Domani è la sua festa, e per la prima volta la festa si terrà a porte chiuse,
senza fedeli. Per la città, un altro grande dolore.
La festa di santa Rita è
seconda solo alle Sante Spine per partecipazione. Dal mattino, decine di
migliaia di persone entrano in basilica per portare il proprio omaggio alla “santa
degli impossibili”. E tutta la città si riempie di rose: le vedi spuntare dagli
zaini dei bambini, dalle ventiquattrore dei professionisti, dalle borse delle
signore.
Solo un anno fa ero qui con Donato, il fotografo della Provincia Pavese, per raccontare alla città il dietro le quinte, i preparativi, i ricordi e le speranze che i fedeli affidano alla santa. E il 22 maggio è una data doppiamente speciale per me, perché segna anche l'uscita di "Toppy, un moscerino dal cuore grande", il mio primo libro per bambini, e l'inizio di un'avventura lavorativa unica.
Solo un anno fa ero qui con Donato, il fotografo della Provincia Pavese, per raccontare alla città il dietro le quinte, i preparativi, i ricordi e le speranze che i fedeli affidano alla santa. E il 22 maggio è una data doppiamente speciale per me, perché segna anche l'uscita di "Toppy, un moscerino dal cuore grande", il mio primo libro per bambini, e l'inizio di un'avventura lavorativa unica.
La Messa domani sarà celebrata a porte chiuse e trasmessa in diretta da Telepavia (canale 89 del digitale
terrestre), ma oggi la mia prima Messa di persona dal 23 febbraio non poteva
che essere qui. In questa antica basilica riposa Agostino, il santo, padre e
dottore della Chiesa. E nella cripta riposa Severino Boezio, il santo filosofo
che cercava consolazione.
Quando ogni rumore tace è ancora possibile ascoltare le loro voci, i loro pensieri capaci di parlare all’uomo del 2020, di sondare le sue paure, di condividere le sue aspettative. Agostino, Severino e Rita: come puoi non sentirti a casa dentro queste mura?
Quando ogni rumore tace è ancora possibile ascoltare le loro voci, i loro pensieri capaci di parlare all’uomo del 2020, di sondare le sue paure, di condividere le sue aspettative. Agostino, Severino e Rita: come puoi non sentirti a casa dentro queste mura?
Certo, la prima Messa con le nuove regole
richiede attenzione, prudenza, anche qualche rinuncia. Certo, scendere i
gradini di questa basilica consacrata nel 1132 e non sentire il profumo della
storia fa impressione. Qui si respirava una fragranza unica fatta di incenso e
mattoni, candele e legno, rose e carta, passato e presente. Oggi si avverte un
profumo di disinfettante che rassicura ma stride un po’ con ciò che lo sguardo
cattura, dai capitelli all’arca bianca che custodisce le spoglie mortali di
sant’Agostino.
Eppure, questa basilica ha visto scorrere dalle sue vetrate quasi mille anni di storia: ora con pazienza si adatta alla pandemia e accoglie i pavesi come a proteggerli.
Eppure, questa basilica ha visto scorrere dalle sue vetrate quasi mille anni di storia: ora con pazienza si adatta alla pandemia e accoglie i pavesi come a proteggerli.
La
prima Messa dopo mesi, i primi visi delle persone conosciute, i primi incontri
slegati dalla spesa o dalla corsa in farmacia. Poi qualcuno ti chiama per nome, qualcuno ricorda chi sei
anche dietro la mascherina, qualcuno desidera salutarti. Non possiamo avere
paura. Siamo stati isolati, ma non siamo mai stati soli.
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