«Ma dov’è finita la tua Milva?». La domanda scoppia così,
all’improvviso, nell’aria gelida di Milano. È la sera di Sant’Ambrogio, manca
poco all’ora di cena. La sosta davanti alla vetrina di una grande libreria
risveglia la curiosità di un amico. Sugli scaffali sono esposti gli ultimi
arrivi: decine e decine di dischi stampati per il Natale. Alcuni nati da
un’ispirazione, altri da un calcolo, alcuni già onnipresenti in radio, altri
invece ancora in attesa di essere scoperti.
Blog di Giacomo Bertoni, giornalista e scrittore. Già la Provincia Pavese, Ossigeno per l'informazione, il Ticino, Radio Mater, iFamNews. Qui si parla di giornalismo, giovani, vita, libri, Chiesa e futuro.
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martedì 10 dicembre 2019
Dov’è finita Milva?
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mercoledì 16 ottobre 2019
Cara Milva, ci manchi
La nostalgia potrebbe prendere il sopravvento. In un
turbinio di ricordi, melodie, atmosfere che certamente non torneranno più,
rimane la memoria. Memoria di una chioma rossa, che avanza superba sul
palcoscenico catalizzando l'attenzione. Memoria di una voce, che cresce
vibrando dalle più profonde armonie e riempie il teatro. Memoria di uno
sguardo, che anticipa storie e sentimenti. Ogni esibizione un viaggio, ogni
canzone una storia, ogni nota un assaggio di perfezione.
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un ponte tra le valli
mercoledì 9 gennaio 2019
Ristampare la discografia di Milva? I fan di Juri Camisasca rilanciano l'appello
“E ti cerco per le strade
nelle case al mare
e dentro al jukebox…”
Grazie ai fan di Juri Camisasca per aver rilanciato il mio
articolo sulla ristampa della discografia di Milva. Se l’articolo sta girando
così tanto sui social è perché l’interesse per questi album non si è mai
spento. Non mi stanco di ripeterlo: c’è nostalgia della qualità. Ma soprattutto
grazie Juri per aver scritto due fra le canzoni, a mio modestissimo pare, più
straordinarie del repertorio della Rossa: “Potemkin” e “Angelo del rock”. Brani
capaci di generare sogni. Grazie.
“Capitano, io non vorrei sparare,
ma voglio essere libero
per poter amare…”
per poter amare…”
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svegliando l'amante che dorme
giovedì 27 dicembre 2018
Ci sarà la ristampa della discografia di Milva nel 2019?
Dopo cinquantadue anni di ininterrotta attività, migliaia
di concerti e spettacoli teatrali sui palcoscenici di una buona metà del
pianeta, dopo un centinaio di album incisi in almeno sette lingue diverse, ho
deciso di mettere un punto fermo alla mia carriera di interprete dal vivo: una
carriera che credo grande e unica, non solo come cantante ma come attrice ed
esecutrice musicale e teatrale, prediletta da registi e compositori della
statura di Giorgio Strehler e Astor Piazzolla, Franco Battiato e Vangelis,
Luciano Berio ed Ennio Morricone; oltre che complice privilegiata di scrittori
e poeti come Alda Merini, Paolo Maurensig, Giorgio Faletti, ai cui testi ho
offerto la mia voce.
In tutti questi anni, la mia prima cura, preoccupazione e desiderio è stata quella di garantire al pubblico dei tantissimi teatri in cui ho avuto l’onore di esibirmi, dalla Scala al Piccolo Teatro di Milano dallo Châtelet all’Opéra di Parigi e dallo Schauspielhaus di Zurigo alla Konzerhaus di Berlino, dal Concertgebouv di Amsterdam alla Suntory Hall a Tokyo, la più alta qualità dell’interpretazione e dell’esecuzione musicale: e quindi la massima precisione tecnica e vocale ma anche l’intensità emozionale, la partecipazione di tutta me stessa.
Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l’energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d’incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato.
Fra pochi giorni, alla fine di settembre, sarà disponibile il mio nuovo cd “Non conosco nessun Patrizio”, composto e prodotto da Franco Battiato.
Saluto con affetto e riconoscenza il mio adorato pubblico di Italia, Germania, Svizzera, Austria, Giappone, Francia, Grecia, Spagna, Argentina, Polonia, Olanda, Corea, Croazia, Slovenia, Russia, Stati Uniti, che mi ha seguita e amata
Grazie, Milva
Sono passati quasi nove anni da questa lettera di congedo
e continua incessante la desertificazione del panorama musicale contemporaneo. In
un mix di corsa al ribasso e di appiattimento delle differenze, l’offerta si fa
sempre più ricca di nomi eppure sempre più povera di idee.
Dov’è finita la “magica e difficile combinazione di capacità, versatilità e passione”? L’idea insomma che salire su un palco sia prima di tutto un dare. Dare al pubblico il risultato di un talento innato, di anni di studio e di passione bruciante. L’interprete è qualcuno che prende la canzone di un autore e la traduce: dandole vita, la rende accessibile. Dunque, oggi più che mai, AAA interpreti cercasi.
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