Domenica, Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, sul foglietto della messa era presente una meditazione di mons. Giovanni
D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno. Ve la ripropongo qui, con l’augurio che
possa essere una piccola scintilla di luce per l’Avvento. Una buona lettura per
questi giorni di attesa, di soste silenziose nelle chiese delle nostre città
davanti ai presepi, davanti a un Mistero che cambia il mondo.
«Spesso,
guardando un bambino appena nato viene quasi naturale cercare di scorgere nei
suoi tratti una somiglianza con il padre o con la madre, e molte volte si sente
dire: “È
tutto sua madre!”. Come sarebbe bello se la gente, guardandoci, potesse dire di
noi: “Assomigli
a tua Madre”, cioè a Maria. Maria viene salutata dall’angelo come “piena di
grazia”, le viene detto che diventerà la “Madre del Dio Altissimo”, che sarà
speciale e che Colui che nascerà da lei avrà un regno che non conoscerà fine.
Una donna comune avrebbe detto: “Fatevi tutte da parte, io sono la regina, la
prediletta prescelta da Dio, la madre di Colui che governa tutta la terra”.
Maria no! Ella si conosce, sa chi è, ma sa anche chi è Dio e, in una semplice
frase, profeticamente esprimerà tutto il programma della sua vita: “Ecco la
serva del Signore”. Un servizio, quello di Maria, che va da Nazaret fino alla
croce, che continua nel Cenacolo e che arriva fino ai nostri giorni. Umile,
semplice, bella, disponibile, accogliente, sapiente e intelligente, di poche
parole e di molti fatti. Quanti tratti meravigliosi. Non c’è da stupirsi come
mai Dio “ha perso la testo per lei”, al punto da desiderarla come madre.
Mai in
una sola creatura si sono addensate tante virtù. Maria è veramente da imitare,
è veramente una persona alla quale si vorrebbe assomigliare. Maria accoglie la
potenza dello Spirito Santo e il Figlio di Dio si fa carne nel suo grembo. Chi
è pronto ad accogliere il progetto di Dio nella sua vita genera Cristo, e
quando Egli viene ha bisogno di essere accolto, amato, scaldato, difeso,
proprio come ha fatto Maria; e quando Egli viene… è tutta un’altra storia!».
E
il Vangelo meditato si conclude con una preghiera: «Vorremmo assomigliare a te
Maria, vorremmo avere i tuoi stessi tratti, i tratti dell’Amore. Aiutaci ad
accoglierlo come hai fatto tu. Aiutaci a capire che un bambino non chiede
molto, aiutaci a capire che questo bambino è Dio, insegnaci, proprio come hai
fatto tu, a sentirci suoi figli anche quando Egli umilmente nasce da noi». (da
“messa meditazione domenicale”, edizioni ART s.r.l., domenica 8 dicembre 2019)
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