lunedì 4 maggio 2020

Fase 2, non dimentichiamo il silenzio

C’è come una presenza nuova nelle nostre città in queste settimane di isolamento, un ospite inedito che cambia il volto dei palazzi, la geometria delle strade e l’ampiezza dello sguardo. È il silenzio. Un silenzio arrivato quasi di soppiatto, con le prime restrizioni, un silenzio misterioso e nuovo che è rimasto sempre lì, pronto a invadere ogni spazio lasciato libero dal rumore di un mondo assopito. 

Basta aprire le finestre ed ecco che il silenzio entra per abbracciarti, basta fare due passi in giardino e l’orecchio scopre suoni che non ricordava più. Ci sono gli uccellini che cantano, ci sono i primi insetti impollinatori che ronzano sui fiori, c’è il vento che sussurra storie scivolando tra le foglie. Cos’è successo ai piccoli polmoni verdi di città? Anche i giardinieri si sono fermati durante il lockdown, e questo ha fatto sì che i prati cambiassero aspetto. 

Immagine di un giardino incolto con margherite e soffioni

Le margherite hanno presto rubato spazio all’erba, e con loro decine di esemplari di dente di leone, che poi si trasformeranno in soffioni e regaleranno al vento i loro semini. E questi, come piccoli pacchi regalo dotati di paracadute, si diffonderanno per sbocciare in ogni centimetro di terra libero. Anche le viole del pensiero, spesso distrutte da un taglio dell’erba un po’ grossolano (gli André Le Nôtre oggi sono molto rari), hanno fatto in tempo a sbocciare, e forse faranno in tempo anche a fare i semi e a lasciarli sul terreno per le prossime fioriture. 

Gli insetti impollinatori 

E gli insetti? Sono sempre meno le api, soprattutto in città. E le coccinelle? Le farfalle? I pettirossi? Quando ero piccolo (dunque non tanti anni fa) il giardino era tutto un frullare d’ali, poi pian piano la vita nel verde sembra essersi fermata. In queste settimane sono tornate le api e le coccinelle, da giorni svolazzano felici in mezzo a questa inaspettata abbondanza di fiori selvatici. Le api contribuiranno a impollinare i fiori, le coccinelle si mangeranno i terribili afidi, che minacciano foglie e fiori. 

Qualche giorno fa ha fatto la sua comparsa anche una piccola lumaca, che trasportava la sua casetta tra le foglie di tarassaco, forse rassicurata perché il frastuono di tosaerba e decespugliatori non s’udiva da tanto. E non serve avere il Giardino di Boboli per osservare queste piccole magie, basta un fazzoletto di terra e una spolverata di disordine naturale dopo settimane di libertà. 

Un giardino, un libro e la fase 2 

Il giardino e un buon libro sono stati lo sfogo rasserenante in queste settimane di isolamento per contenere il contagio da coronavirus, vedi #librinelverde. Il giardino e un buon libro possono restare un rifugio rassicurante da abitare nel tempo libero di questa fase 2 dai contorni poco definiti. Una fase 2 che, fra paure e incertezze, rischia di diventare un'ondata di stress che non lascia spazio alla speranza.

E se, vista la proroga della sospensione per le Messe con concorso di popolo, i giardini diventassero anche spazi da riempire con la preghiera in queste sere del mese di maggio? La parrocchia San Giorgio Martire, della diocesi di Pavia, ha progettato qualcosa del genere. 

Fase 2 e rosario del mese di maggio come pregare in sicurezza dai giardini

La vita pian piano riprende, ora è tempo che anche le relazioni tornino a fiorire. Il verde rimarrà sempre lo spazio silenzioso ma pieno di suoni dove ritrovare una dimensione più naturale. Per voi, ecco qualche fotografia scattata durante l’isolamento. 

Immagine di un soffione su un prato pieno di margherite

Un fiore di camelia in un mezzo a un prato

La prima edizione italiana di Harry Potter e i Doni della Morte

Una lumaca striscia tra le foglie di tarassaco in giardino

Un prato pieno di margherite e di fiori selvatici in primavera

Un prato e tantissime margherite appena sbocciate

I rami di un melograno nel cielo azzurro

Il libro di Oriana Fallaci in mezzo ai fiori in giardino

Il libro di Robert Sarah in mezzo al verde per #librinelverde

Un soffione con i semi che vengono dispersi dal vento

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