Come ogni mattina ci svegliamo, facciamo cose, le
facciamo perché le dobbiamo fare, ma dentro di noi avvertiamo il desiderio
profondo di capire chi siamo, dove stiamo andando, perché siamo nati. Viviamo
gran parte della nostra vita calati nel mondo, procedendo a tentoni, per
tentativi: sarà questa la donna della mia vita? Tento. Sarà questa la facoltà giusta?
Tento. Sarà questo il modo giusto di stare al mondo? Tento. Abbiamo bisogno di
qualcuno che ci apra gli occhi, che ci ricordi il vero motivo per cui vale la
pena tutto.
Questo desiderio è la vocazione: ovunque nasce un uomo o una donna, si porta addosso un desiderio di vocazione, un desiderio di tenere gli occhi aperti sul motivo per cui la sua vita vale la pena. E così il Vangelo di Marco (10,46-52), con il cieco Bartimeo che grida a Gesù, è diventato specchio della nostra vocazione nella catechesi di don Luigi Maria Epicoco, ospite della diocesi di Pavia per la catechesi di Avvento dedicata ai giovani.
Questo desiderio è la vocazione: ovunque nasce un uomo o una donna, si porta addosso un desiderio di vocazione, un desiderio di tenere gli occhi aperti sul motivo per cui la sua vita vale la pena. E così il Vangelo di Marco (10,46-52), con il cieco Bartimeo che grida a Gesù, è diventato specchio della nostra vocazione nella catechesi di don Luigi Maria Epicoco, ospite della diocesi di Pavia per la catechesi di Avvento dedicata ai giovani.