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venerdì 22 novembre 2019

"Dobbiamo smettere di usare la vita come un paravento"

Come ogni mattina ci svegliamo, facciamo cose, le facciamo perché le dobbiamo fare, ma dentro di noi avvertiamo il desiderio profondo di capire chi siamo, dove stiamo andando, perché siamo nati. Viviamo gran parte della nostra vita calati nel mondo, procedendo a tentoni, per tentativi: sarà questa la donna della mia vita? Tento. Sarà questa la facoltà giusta? Tento. Sarà questo il modo giusto di stare al mondo? Tento. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci apra gli occhi, che ci ricordi il vero motivo per cui vale la pena tutto.

Questo desiderio è la vocazione: ovunque nasce un uomo o una donna, si porta addosso un desiderio di vocazione, un desiderio di tenere gli occhi aperti sul motivo per cui la sua vita vale la pena. E così il Vangelo di Marco (10,46-52), con il cieco Bartimeo che grida a Gesù, è diventato specchio della nostra vocazione nella catechesi di don Luigi Maria Epicoco, ospite della diocesi di Pavia per la catechesi di Avvento dedicata ai giovani. 

Gesù guarisce il cieco Bartimeo, dal Vangelo di Marco

lunedì 4 novembre 2019

Chiesa e giovani (1): come essere felici?

Ma io sono davvero felice? Cosa penso della mia vita? Gli amici che ho accanto mi aiutano a volare? Gli studi che ho scelto sono il mio sogno o il frutto di un calcolo? Che senso hanno le mie serate in discoteca? Cosa mi regala quel cocktail in più? Dove vanno a finire i pensieri che nascondo sotto apericena, palestra e smartphone? Ci sono domande, a volte sommerse a volte dirompenti, che nascono e prendono dimora nel cuore dei giovani. Domande alle quali molte sirene cercano di dare risposta, offrendo scorciatoie, slogan ciclostilati in proprio e compromessi in cambio di follower. 

La Chiesa da sempre offre ristoro all’inquietudine dell’uomo, e lo fa anche attraverso proposte pensate apposta per i giovani, proposte che prendono vita nelle singole diocesi. Nelle prossime settimane vorrei riproporvi alcune esperienze, cresciute nella vivace diocesi di Pavia, come stimolo e spunto di riflessione per condividere bellezza. Partiamo oggi dalla sera del 12 aprile 2014: siamo in piazza del Carmine insieme a tantissimi giovani…

Un giovane in cima a una montagna, accanto a una croce, guarda la città illuminata
 Photo by Joshua Earle on Unsplash

Noi giovani desideriamo ardentemente la felicità. Riconosciamo il valore della serenità, della saggezza, della pace interiore, ma la nostra ricerca più frenetica è volta alla felicità. Lo potete leggere nei nostri occhi, lo potete scoprire scavando nei nostri discorsi, a volte sciocchi a volte importanti, osservandoci per le strade di Pavia. Spesso crediamo di trovare la felicità nel non avere problemi, in una buona situazione economica, nell’incontro con una persona che ci ami. A volte scopriamo che non ci basta, a volte rischiamo addirittura di perderci per strade pericolose, inutili, e tutto per la felicità. Con questo bagaglio di aspettative ci siamo ritrovati sabato 12 aprile in piazza del Carmine per l’inizio della “Veglia delle palme. I giovani in preghiera col Vescovo”. 

La Veglia delle Palme con i giovani della diocesi di Pavia

venerdì 1 novembre 2019

Carlotta Nobile: la vita vale la pena sempre

Come si può mantenere lo sguardo fiducioso e incantato di fronte alla diagnosi “melanoma al quarto stadio con metastasi”? Come si fa a continuare a vivere, a sorridere, a suonare, senza gridare ogni istante contro gli altri e contro Dio il proprio dolore? La terribile diagnosi piomba nella vita di Carlotta Nobile il 5 ottobre del 2011.

Carlotta ha solo 22 anni, ma ha già ottenuto un diploma al conservatorio e la maturità classica, ha girato l’Europa con i più grandi maestri di violino, si sta laureando in storia dell’arte e ha scritto due libri. La prima reazione è la rabbia: perché a me? Perché questo errore del destino? Perché il cancro dopo tutti i miei sforzi per realizzare bene la mia vita? 

La storia di Carlotta Nobile raccontata durante la Veglia nella Notte dei Santi a Pavia

venerdì 13 settembre 2019

Agli amici che ritrovano con noi la rotta perduta

Ci sono amici che entrano nella nostra vita in momenti di foschia, di nebbia, di navigazione a vista. Senza imporre nulla ci fanno compagnia accanto al timone e, tra una pizza e una chiacchiera, aggiustano la nostra bussola, ritrovano con noi la rotta perduta. Poi, magari, ci si perde di vista, ma quell’incontro rimane luminoso nella memoria, e si riaccende ad ogni saluto, ad ogni confidenza, ad ogni promessa di un caffè.

Anche quando ci si frequenta meno, c’è un’immediatezza nello sguardo che vince ogni attesa. C’è la comprensione, la consapevolezza di aver fatto insieme un tratto di percorso decisivo, che a sua volta ha aperto nuove strade di amicizie ed esperienze. Succede che un giorno il lavoro metta sul piatto una opportunità da non perdere, in una città lontana. E allora la tristezza si fa sentire. Perché quell’amicizia era una sicurezza nel caos del quotidiano. 

Il duomo di Pavia illuminato per la Veglia delle Palme 2019

Camminando per le strade della città in una sera di settembre, in una passeggiata che vuole essere un arrivederci e per questo continua a trovare nuove viuzze da percorrere, si rivedono i luoghi che proprio quell’amicizia ha fatto vivere. Quel bar, che ha già cambiato gestione tre volte, dove si chiacchierava con il nostro piccolo gruppetto di amici fino a quando la proprietaria non ci accompagnava alla porta per chiudere. Quella libreria dove ci siamo confrontati, scoperti attraverso i nostri titoli preferiti, dove abbiamo cercato regali per compleanni sempre, testardamente, all’ultimo secondo.

Quelle finestre, dove prima abitava la nostra amica in comune, dietro le quali facevamo serate (e nottate) di giochi da tavolo, per la gioia dei vicini. Quelle basiliche, tante, una più bella dell’altra, che tante volte grazie alla pastorale giovanile e universitaria siamo riusciti a tenere aperte per coinvolgere i giovani della città con canti, preghiere, confessioni e adorazione. 

L'interno del duomo di Pavia illuminato per la Veglia delle Palme 2019

venerdì 3 febbraio 2017

Esercizi spirituali d'Avvento: ecco la nostra sete d'infinito

«Pavia è una città fortunata. Conserva un passato ricco, una storia affascinante e numerosi tesori artistici. Ma il suo cuore ha un battito giovane, proprio come le sue strade invase ogni anno da più di ventimila studenti che la scelgono come luogo dove crescere culturalmente e umanamente. Non sempre, però, siamo capaci di far fruttare al meglio queste grandi potenzialità. 

Una proposta è arrivata dal Vescovo Corrado, dalla pastorale universitaria e dalla pastorale giovanile della diocesi di Pavia: esercizi spirituali per i giovani. Tre serate, 29-30 novembre e 1 dicembre 2016, pensate per meditare insieme la Parola, cercando risposte alle domande di senso che scuotono la vita dei giovani.

Icona esposta nella basilica di Santa Maria del Carmine a Pavia

sabato 19 dicembre 2015

Concerto di Natale

Buon Natale, amico mio: non avere paura.
La speranza è stata seminata in te. Un giorno fiorirà. Anzi, uno stelo è già fiorito. 
E se ti guardi attorno, puoi vedere che anche nel cuore del tuo fratello, gelido come il tuo, è spuntato un ramoscello turgido di attese.
E in tutto il mondo, sopra la coltre di ghiaccio, si sono rizzati arboscelli carichi di gemme. E una
foresta di speranze che sfida i venti densi di tempeste, e, pur incurvandosi ancora, resiste sotto le bufere portatrici di morte.

Non avere paura, amico mio.
Il Natale ti porta un lieto annunzio: Dio è sceso su questo mondo disperato. E sai che nome ha preso?
Emmanuele, che vuol dire: Dio con noi.
Coraggio, verrà un giorno in cui le tue nevi si scioglieranno, le tue bufere si placheranno, e una
primavera senza tramonto regnerà nel tuo giardino, dove Dio, nel pomeriggio, verrà a passeggiare
con te.” (don Tonino Bello) 


Noi vi aspettiamo numerosi, per cantare e gioire insieme… Con un cuore solo!

venerdì 13 novembre 2015

Luce nella notte

Venerdì 23 ottobre, ore 21.30, Duomo, cupola illuminata. L’appuntamento è di quelli che non si possono perdere: si replica “Luce nella notte”. L’evento, proposto l’anno scorso grazie alla collaborazione della pastorale universitaria con i frati Minori, aveva colpito la movida pavese con la sorpresa di una Cattedrale aperta di notte, dove qualunque giovane desideroso di pregare, confessarsi, ma anche solo parlare e confrontarsi era il benvenuto… 


La chiave per riaccendere la notte pavese passa anche da questi momenti. Momenti che nascono per annunciare la gioia dell’incontro con Gesù, e aiutano a creare nuovi incontri,  nuovi ponti, a trasformare una massa di figure indistinte in volti nitidi, per poter riconoscere tratti comuni e strade condivise. Mi è rimasta particolarmente impressa una frase che mi ha detto un ragazzo inizialmente diffidente: “Io sono ateo, non credo, ma apprezzo questa iniziativa, perché tutti abbiamo sogni, speranze o, come le chiamate voi, preghiere. E’ bello incontrarsi qui.” (Giacomo Bertoni, “Una luce rischiara la notte pavese”, “il Ticino”, venerdì 30 ottobre 2015, anno 124, n. 40, p. 16)    

sabato 23 maggio 2015

Con un cuore solo

Domenica 24 maggio alle h. 21.00 c’è un appuntamento che non potete perdere... Con il coro “Con un cuore solo”, vi aspetto alla chiesa di Santa Maria Incoronata di Canepanova per il concerto: “E giunse il tempo della Letizia, il tempo dell’esultanza.”


Ho la fortuna di far parte da più di un anno ormai di questo splendido coro, in qualità di basso. Durante il concerto ripercorreremo i momenti più importanti dell’anno cristiano, dall’attesa per la nascita di Gesù, alla sofferenza della morte in croce, alla gioia della Resurrezione. La serata sarà dedicata a Gianluigi Lanaro, il papà della nostra violinista, che speriamo ci ascolterà e gioirà da lassù, magari assieme a tutti i nostri cari che ci hanno lasciato troppo presto. 

(da "il Ticino", 22 maggio 2015, anno 124, n. 20, pag. 14)

Il ricavato del concerto verrà devoluto interamente all’iniziativa “CompraLavoro”, voluta da Mons. Giovanni Giudici, Vescovo della nostra città, per aiutare chi a causa della crisi è rimasto senza lavoro. Motivo in più per partecipare numerosissimi. Allora l’appuntamento è fissato: domenica 24 maggio, h. 21.00, via Defendente Sacchi. Vi aspettiamo!

mercoledì 30 aprile 2014

Noi, mendicanti di felicità

<<Noi giovani desideriamo ardentemente la felicità. Riconosciamo il valore della serenità, della saggezza, della pace interiore, ma la nostra ricerca più frenetica è volta alla felicità. Lo potete leggere nei nostri occhi, lo potete scoprire scavando nei nostri discorsi, a volte sciocchi a volte importanti, osservandoci per le strade di Pavia. Spesso crediamo di trovare la felicità nel non avere problemi, in una buona situazione economica, nell’incontro con una persona che ci ami. A volte scopriamo che non ci basta, a volte rischiamo addirittura di perderci per strade pericolose, inutili, e tutto per la felicità. Con questo bagaglio di aspettative ci siamo ritrovati sabato 12 aprile in piazza del Carmine per l’inizio della “Veglia delle palme. I giovani in preghiera col Vescovo”….>>

<<…Lasciando il Castello, dopo la benedizione finale, mille sensazioni scuotevano l’animo. Guardandoci indietro potevamo vedere il nostro canto, magistralmente accompagnato dal coro dei giovani di Canepanova, salire verso le stelle: “Benedirò per sempre il Tuo nome, cantando a Te contemplerò la Tua gloria. Nella notte della vita Tu mi hai soccorso, per il Tuo nome vivrò.”>> (Giacomo Bertoni, "il Ticino", Venerdì 18 aprile 2014, Anno 123 - N. 15, pag. 4)