mercoledì 10 marzo 2021

Forse un gioco, forse no

Giovedì 11 marzo si terrà la prima estrazione della “Lotteria degli scontrini”: in palio premi fino a 100mila euro per i clienti e fino a 20mila per commercianti ed esercenti. 

Sul sito lotteriadegliscontrini.gov.it è possibile scoprire come partecipare, quali premi si possono vincere e come reclamare la vittoria. C’è anche un grande countdown digitale che scandisce lo scorrere del tempo. 

Il clima è quello dell’attesa spasmodica, dell’entusiasmo irrefrenabile, dell’emozione troppo a lungo trattenuta. Marco Mobili e Giovanni Parente sul Sole 24 Ore scrivono: «Dopo tanta attesa il giorno sta finalmente per arrivare». E ancora: «I fortunati estratti avranno un tempo ben preciso per riscattare i premi». 

Massimiliano Jattoni Dall’Asén sul Corsera aggiunge: «Vincere sarà difficile quasi come fare 6 al Superenalotto». Sembra quasi un gioco. 

Macchinette azzardo

Un passatempo sereno per colmare quel tempo libero avanzato dal lavoro e dagli impegni familiari. Di fronte agli oltre 100mila morti per la pandemia da covid-19, di fronte alle aziende che rischiano di fallire, di fronte ai giovani che lentamente abbandonano la Dad e smettono di progettare un futuro, sembra quasi una farsa. 

L’allarme è arrivato il 9 dicembre 2020 da Giuseppina Nosè, Portavoce Tavolo NO SLOT (Mantova), e Daniela Capitanucci, Fondatore e presidente onorario di Associazione AND-Azzardo e Nuove Dipendenze (Gallarate), che hanno firmato una lunga lettera pubblicata da Vita.it

«Si tratta di un meta-messaggio che ha ben poco di educativo: combattere l'evasione fiscale promettendo premi o inducendo comportamenti virtuosi, in cambio di aleatorie vincite in denaro – scrivono Nosè e Capitanucci –. Esser pagati per un'azione civica, quella di contribuire alla giustizia sociale sostenendo la cosa pubblica, è antropologicamente un controsenso; e ancor più lo è quando è la dea bendata a deciderlo». 

Sembra quasi un gioco. Cashback e Lotteria degli scontrini sembrano quasi un gioco. Lo spiega con una cronaca amara e puntuale Marco Dotti su Vita.it il 1° febbraio 2021, citando il grottesco claim “Non ci resta che vincere”: «Grottesco e tragico per quei milioni di italiani che non hanno più contante (cash) e certamente non possono permettersi una carta di credito e hanno ben altre preoccupazioni che giocarsi alla lotteria lo scontrino di una spesa al discount». 

Sembra un gioco, pericoloso certo, ma pur sempre un gioco. Invece no, è proprio una farsa: «Amara e costosa realtà. Il prezzo stimato per questo gioco (cashback e lotteria degli scontrini) sulle già precarie casse dello Stato è di 4,7 miliardi di euro – scrive ancora Marco Dotti –. Il Governo uscente ha stanziato per il Fondo Sanitario 3,5 miliardi, uno in meno rispetto al piano cashless in cui rientra la lotteria degli scontrini». 

Chi pagherà questi 4,7 miliardi? I giovani. Quegli stessi giovani che sono stati lasciati a casa da scuola ancora una volta, quegli stessi giovani che si vedono proporre sfruttamento camuffato da gavetta infinita, quegli stessi giovani che stanno perdendo la voglia di pensare al domani. Il loro domani e quello del Paese. Però, “non ci resta che vincere”. 

Leggi anche https://parcodigiacomo.blogspot.com/2020/06/lettera-giovani-vescovi-lavoro-ripartenza.html 

(Image by Kvnga from Unsplash)

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