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mercoledì 1 novembre 2017

Non ci sono app per la sete d'infinito


«Andare al cinema è sempre un’esperienza formativa, anche se il film in questione è “It” (avrei molte domande da fare ad Andrés Muschietti). La sala è piena ma, nonostante il film sia vietato ai minori di 14 anni, l’età media è tremendamente bassa. Non è la sede per interrogarsi sul ruolo dei genitori nella scelta del titolo, e neppure sulla loro assenza in sala. Non è la sede per discutere le scelte commerciali del cinema, anche se la crisi (drammatica) del settore non giustifica la vendita dei biglietti con le fette di salame sugli occhiali 3d…» Per il blog di Costanza Miriano, una riflessione su giovani e tecnologia. 

giovedì 11 aprile 2013

La difesa della piccola editoria: un passo verso la libertà

Il libro è una rete dalle caratteristiche quasi magiche: nel prezzo di copertina, nei soldi che materialmente diamo alla cassa della libreria, c’è lo stipendio del libraio, dell’agente, del distributore, dell’editore, del tipografo, dello scrittore e dell’illustratore. Una cifra che si scompone quindi in tante piccole unità, che vanno a dare respiro ad un intero mondo che ogni giorno opera a stretto contatto con la fantasia, per cercare di offrire arte e cultura. 
Il mondo dell’editoria, in particolar modo quello della piccola editoria, è un mondo fatto di inventiva, di entusiasmo, di azzardo e di libertà. Libertà nelle scelte editoriali, che non devono rispondere ai canoni commerciali del “bestseller a tutti i costi”, e libertà nel lettore, che può trovare una grande varietà di pensieri e posizioni differenti nei libri che acquista. 
Oggi questa variegata realtà è gravemente minacciata da un decreto del Ministro Profumo, che mira a digitalizzare le scuole a partire dal 2014. Un decreto che colpisce due settori notoriamente ricchi e potenti in questo Paese: la scuola e l’editoria.