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domenica 7 luglio 2019

Don Roberto Colombo: "Vincent Lambert è vivo come lo siamo noi"

«(…) Nessuno può sentirsi escluso dalle implicazioni che la storia del signor Lambert ha per ciascuno di noi, i nostri genitori e i nostri figli, le generazioni future e la società e la cultura che prepariamo per loro. Anzitutto, il riconoscimento – anche da parte dell’autorevole Comitato delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità che ha accolto ed esaminerà l’istanza dei genitori di Vincent di non provocarne intenzionalmente il decesso – che egli è un “disabile”, gravemente cerebroleso ma pur sempre un portatore di handicap, non un paziente nella fase “terminale” della sua malattia, né un morente in stato di agonia o pre-agonia.

Veglia di preghiera per Vincent

Il signor Lambert è vivo senz’ombra di dubbio clinico, a pieno titolo come lo siamo noi, un disabile o un anziano non autosufficiente. Non è possibile dichiararlo morto con il criterio cardiocircolatorio-respiratorio (respira senza assistenza ventilatoria e ha un battito cardiaco spontaneo) e neppure con quello neurologico (non è in stato di “morte cerebrale”).

Si può solo farlo morire intenzionalmente attraverso un atto di eutanasia omissiva, sospendendo l’idratazione e la nutrizione necessarie alle sue funzioni fisiologiche essenziali (come alle nostre) dopo averlo sedato in modo profondo perché non abbia coscienza di quanto gli viene fatto e non soffra per la disidratazione e l’inanizione. (…)

mercoledì 3 luglio 2019

Xavier Ducrocq: "Far morire Vincent Lambert significa sotterrare Ippocrate"

Sono ormai quasi 24 ore che Vincent Lambert è privato dell’acqua e del cibo ed è tenuto sotto sedazione profonda. Un atto eutanasico che si sta compiendo nel silenzio complice di un’Europa che ha calpestato i suoi sogni di continente di pace. L’appello di Viviane Lambert all’ONU sembra caduto nel vuoto.

La richiesta urgente del Comitato ONU per i diritti delle persone disabili a continuare l’idratazione e la nutrizione a Vincent è stato finora ignorato dall’ospedale di Reims e dal governo francese. L’unica reazione della struttura è arrivata poche ore fa, con il reclutamento di una squadra di vigilantes privati per blindare l’ospedale. Vincent è prigioniero dell’ospedale che dovrebbe curarlo.


Il comitato “Je soutiens Vincent” segnala, attraverso un comunicato, l’intervento del neurologo Xavier Ducrocq, che qui vi ripropongo in italiano. 

Il neurologo Xavier Ducrocq ristabilisce la verità medica sul caso Vincent Lambert: «L’uomo, la cui eutanasia ha preso avvio martedì mattina, non è in fin di vita e non è in una situazione di irragionevole ostinazione. “Fermare i trattamenti” significa semplicemente lasciarlo morire di fame e di sete. Nel 2013 Vincent ha resistito a trent’un giorni di privazione di qualsiasi alimentazione, con un’idratazione minima. Tanto che, per ricominciare (la procedura N.d.T.), si accompagna questa privazione della nutrizione ad una sedazione profonda, fino ad arrivare alla morte. In nome della legge! 

venerdì 17 maggio 2019

Vincent Lambert, è il momento di agire

Articolo per blog di Costanza Miriano su Vincent Lambert

«Non è una provocazione, non è per far polemica. L’invito di Riccardo Cascioli, direttore della Nuova Bussola Quotidiana, a un intervento diretto di monsignor Paglia per salvare Vincent Lambert non è una boutade. È il grido disperato di un popolo che si sente impotente, e chiede ai suoi pastori di agire, di farsi voce e braccia e gambe di fronte all’orrore (…)». Per il blog di Costanza Miriano una riflessione su Vincent Lambert. Perché il vero futuro dell’Europa non si decide il 26 maggio alle urne, ma lunedì 20 a Reims, in Francia.