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sabato 20 marzo 2021

Il buon giornalismo e i lettori

Si è aperta nel ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin la giornata conclusiva del Seminario dell'Università di Roma Tor Vergata in collaborazione con Ossigeno per l'Informazione e Ordine dei Giornalisti del Lazio su “Fake news e violazioni della libertà di stampa”. 

La giornata era dedicata a “Gli ostacoli al buon giornalismo in Italia”, un tema che impone la domanda: cos’è il buon giornalismo? 

«È la linfa della democrazia – ha spiegato Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno –. Non è solo la soddisfazione di un bisogno di informazione, è ciò che rende la società in cui viviamo una comunità partecipata. Il giornalismo rende partecipi i cittadini di tutti i fatti rilevanti». 

Il giornalismo

venerdì 5 marzo 2021

Minacce ai giornalisti: +87%

Boom di minacce ai giornalisti: nel 2020 +87%. È questo il dato che emerge dal Centro di Coordinamento sugli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, convocato ieri dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese dopo le intimidazioni registrate nelle ultime settimane ai danni del quotidiano toscano Il Tirreno (vedi aggressione al giornalista Matteo Scardigli). 

Ne dà notizia oggi Il Fatto Quotidiano, a pagina 13, segnalando che il Centro ha monitorato (nel 2020) 163 episodi intimidatori, episodi che nel 2019 erano stati 87. In forte crescita insulti, intimidazioni e manifestazioni di odio sui social, che rappresentano oltre il 40% degli atti contro i giornalisti, con la crescita di un sentimento che rifiuta il diritto di cronaca, che non lo riconosce più (vedi minacce di morte alla redazione del Piccolo di Alessandria). 

Giornalisti

venerdì 15 gennaio 2021

Difendi il tuo diritto di sapere

«Negli ultimi quattordici anni (2006-2019), quasi 1.200 giornalisti sono stati uccisi per il semplice fatto di aver cercato notizie e averle riferite al pubblico. In media, ogni quattro giorni è stato ucciso un giornalista. In nove casi su dieci gli assassini sono rimasti impuniti». 

Lo ha ricordato Ossigeno per l’informazione il 2 novembre scorso, Giornata Internazionale dell’ONU per mettere fine all'impunità per i crimini contro i giornalisti (IDEI). Il compito di un giornalista è quello di cercare la verità e diffonderla attraverso giornali, telegiornali, giornali radio e blog. 

Ossigeno per l'informazione

martedì 10 novembre 2020

Processo Rocchelli, i riflettori rimangano accesi

Conferenze stampa e annunci di un futuro pieno di soddisfazioni. Succede questo in Ucraina attorno a Vitaly Markiv, condannato in primo grado (il 12 luglio del 2019) a 24 anni di reclusione per la morte del fotoreporter Andy Rocchelli, e assolto in secondo grado (il 3 novembre del 2020) per non aver commesso il fatto, secondo l’articolo 530 comma 2 del codice di procedura penale. 

È necessario attendere le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro 90 giorni, ma intanto cosa succede? La mobilitazione ucraina non si è mai fermata, mentre in Italia tutto tace. 

Arsen Avakov e Vitaly Markiv

venerdì 30 ottobre 2020

Andy Rocchelli, dossier speciale di Ossigeno per l'informazione

I giornalisti come operatori umanitari, contro i quali non si può usare violenza mai, neanche in contesti di guerra. C’è qualcosa di assolutamente inedito nella sentenza pronunciata dalla Corte d’Assise di Pavia il 12 luglio 2019, con la quale è stato condannato il soldato italo-ucraino Vitaly Markiv a 24 anni di reclusione per concorso nell'omicidio del fotoreporter Andrea (Andy) Rocchelli. 

C’è l’equiparazione dei giornalisti agli operatori che sotto le bombe salvano vite umane, c’è il riconoscimento del giornalismo come attività essenziale per la democrazia, c’è la condanna ferma di ogni tipo di violenza nei confronti di chi fa informazione. 

Un tassello nuovo nel dibattito sul giornalismo che Ossigeno per l’informazione vuole rilanciare per il 2 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dell’ONU per mettere fine all'impunità per i crimini contro i giornalisti (IDEI). 

Mironov e Rocchelli

venerdì 16 ottobre 2020

Processo Rocchelli, Pg e parti civili: "La sentenza di primo grado sia confermata"

Conferma integrale della sentenza di primo grado, ovvero condanna a 24 anni di reclusione per Vitaly Markiv e risarcimento alle parti civili. Si è chiusa con queste richieste la terza udienza del processo d’appello per la morte del fotoreporter Andy Rocchelli, tenutasi ieri nell’aula della Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Milano.

Manifestazione Free Markiv

Un’udienza fiume, apertasi alle 9.30 del mattino, segnata dalla lunga requisitoria del sostituto procuratore generale Nunzia Ciaravolo e dalle arringhe degli avvocati delle parti civili, e conclusasi la sera, pochi minuti prima delle 18. 

Prima della requisitoria, il sostituto procuratore ha espresso il proprio disappunto per il lavoro di traduzione e trascrizione fatto sull’intercettazione ambientale a Vitaly Markiv durante la sua detenzione nel carcere di Torre del Gallo, a Pavia: l’interprete ucraina, oltre a tradurre le frasi pronunciate dai detenuti, ha aggiunto fra parentesi quelle che il Pg ha definito «note interpretative personali», una sorta di spiegazione e commento alle espressioni usate da Markiv. La Corte ha dichiarato che non terrà conto di queste frasi, frasi «non richieste al perito»

Terza udienza Rocchelli

giovedì 8 ottobre 2020

Processo Rocchelli, "The Wrong Place"

Il 15 ottobre la Corte d’Assise d’Appello di Milano scioglierà le riserve sull’acquisizione del documentario “The Wrong Place” nel processo per i responsabili della morte del fotoreporter Andy Rocchelli. La difesa di Vitaly Markiv, unico imputato, condannato in primo grado a 24 anni di reclusione, ha presentato da subito questa richiesta, definendola un tassello fondamentale per la rinnovazione dell’istruttoria. Ma cos’è “The Wrong Place”? 

Cristiano Tinazzi, ideatore del film inchiesta assieme a Danilo Elia, giornalista Rai, Olga Tokariuk, giornalista ucraina, e Ruben Lagattolla, documentarista, ha scritto a “Ossigeno per l’informazione” per spiegare com’è nato il progetto e con quale obiettivo. 

Nell’articolo, che potete leggere cliccando qui, Tinazzi spiega: «Il nostro lavoro si basa sulle carte processuali. Le abbiamo lette e analizzate e portate sul luogo dei fatti seguendo la dinamica degli eventi ricostruita dall’unico testimone sentito in tribunale, il fotografo francese William Roguelon». 

giovedì 1 ottobre 2020

Processo Rocchelli, indagini per minacce all'interprete

Un colpo di scena inaspettato e inquietante questa mattina alla seconda udienza del processo d’appello per la morte del fotoreporter Andy Rocchelli: dietro alla mancata traduzione e trascrizione di un’intercettazione ambientale, che il sostituto procuratore generale vuole acquisire tra le prove, non ci sarebbero solo problemi tecnici, bensì intimidazioni e minacce all’interprete incaricata. La notizia è stata confermata dagli avvocati di parte civile. 

Processo d'appello Rocchelli

martedì 29 settembre 2020

Andy Rocchelli: a Milano il processo d'appello per l'uccisione del fotoreporter

Ha preso il via oggi il processo di appello ai responsabili della morte del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli, ucciso insieme al giornalista russo Andrej Mironov il 24 maggio 2014, in Donbass, mentre insieme a lui documentava gli scontri armati fra indipendentisti ed esercito ucraino. 

Manifestazione per Markiv

Seguirò tutto il processo come giornalista accreditato per “Ossigeno per l’informazione”. Lì potrete trovare un resoconto puntuale di ogni udienza. 

Raffaele Della Valle

Sul sito di Ossigeno è anche possibile rileggere tutti gli articoli sul processo di primo grado, che ha portato alla condanna a 24 anni di reclusione per Vitaly Markiv. 

sabato 4 gennaio 2020

Andy Rocchelli e il giornalismo

Il giornalismo come missione, il giornalismo come scoperta, il giornalismo come sospensione del giudizio di fronte a una realtà complessa, spesso più misteriosa delle proprie convinzioni, e dunque tutta da illuminare. Insomma, il giornalismo.

All’inizio del 2018 e per tutto il 2019 ho avuto la fortuna di essere incaricato da “Ossigeno per l’Informazione” di seguire il processo per l’omicidio di Andy Rocchelli, fotoreporter ucciso in Ucraina il 24 maggio del 2014, mentre documentava le condizioni dei civili coinvolti nella guerra. Oltre un anno di udienze, perizie, testimonianze, immagini, video. Un mare di informazioni da ascoltare, comprendere e poi riportare ai lettori.

Intervista ai genitori di Andy Rocchelli alla Provincia Pavese

mercoledì 5 dicembre 2018

Processo Rocchelli. Ci hanno preso di mira, racconta un sopravvissuto

Il racconto del fotoreporter francese William Roguelon che viaggiava in auto insieme con Andrea al momento dell’attacco nel Donbass. 

Questa cronaca di Giacomo Bertoni è stata prodotta in collaborazione tra Ossigeno per l’informazione,  La Provincia Pavese, Unione Nazionale Cronisti Italiani, Ordine  Giornalisti Lombardia per integrare le cronache dei media con un resoconto oggettivo, puntuale ed esauriente dello svolgimento del processo in corso al Tribunale di Pavia in cui è imputato il presunto responsabile dell’uccisione del fotororeporter italiano Andrea Rocchelli e del giornalista russo Andrey Mironov. Questo testo è stato pubblicato sul sito web ossigeno.info ed è stato inviato a Vienna al Rappresentante per la Libertà dei Media dell’Osce, che segue con attenzione la vicenda.