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lunedì 14 ottobre 2019

Lettera da una professoressa

«Miei cari ragazzi, 
ho predisposto un volumetto con i vostri lavori più belli, che non sempre siamo riusciti a leggere in classe. C’è anche il racconto di Valentina e una “cosina” che avevo scritto qualche tempo fa, e che vi dedico, pensando al periodo impegnativo e meraviglioso dell’adolescenza che state vivendo. 
È un’idea per lasciarvi un ricordo del tempo passato insieme: abbiamo lavorato, vi ho sempre trovati curiosi, entusiasti, disponibili e, se posso dire, contenta, che ho la fortuna di fare il lavoro (per me) più bello del mondo, lo devo a studenti come voi, oltre che, naturalmente, alle “cose meravigliose” che altri hanno scritto per noi. 
Ci sarebbe stato ancora moltissimo da leggere e gustare insieme! Però vi dico anche che un po’ v’invidio, perché avete ancora tanto da conoscere: i Russi, i Francesi, i Sudamericani…! Un libro ti aiuta a fuggire da te stesso, quando ne hai bisogno (come dice Pennac), ed è anche il modo più formidabile per rientrarvi, riuscendo a capirsi un po’ di più (come dice Proust). 
Grazie di tutto. 
Buona fortuna per tutto quello che desiderate. 
Un abbraccio: 
Chiara Gramegna»

Il saluto di una professoressa di lettere ai suoi studenti per la fine dell'anno scolastico