«Miei cari ragazzi,
ho predisposto un volumetto con i
vostri lavori più belli, che non sempre siamo riusciti a leggere in classe. C’è
anche il racconto di Valentina e una “cosina” che avevo scritto qualche tempo
fa, e che vi dedico, pensando al periodo impegnativo e meraviglioso dell’adolescenza
che state vivendo.
È un’idea per lasciarvi un ricordo del tempo passato
insieme: abbiamo lavorato, vi ho sempre trovati curiosi, entusiasti,
disponibili e, se posso dire, contenta, che ho la fortuna di fare il lavoro
(per me) più bello del mondo, lo devo a studenti come voi, oltre che,
naturalmente, alle “cose meravigliose” che altri hanno scritto per noi.
Ci
sarebbe stato ancora moltissimo da leggere e gustare insieme! Però vi dico
anche che un po’ v’invidio, perché avete ancora tanto da conoscere: i Russi, i
Francesi, i Sudamericani…! Un libro ti aiuta a fuggire da te stesso, quando ne
hai bisogno (come dice Pennac), ed è anche il modo più formidabile per
rientrarvi, riuscendo a capirsi un po’ di più (come dice Proust).
Grazie di
tutto.
Buona fortuna per tutto quello che desiderate.
Un abbraccio:
Chiara
Gramegna».