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venerdì 6 novembre 2020

Coprifuoco a Roma, non chiudete la bellezza

Ecco il Colosseo, l’Altare della Patria, la cupola di San Pietro, più in là anche il Quirinale. Il tramonto si stende su Roma come un lenzuolo, e la città pian piano si addormenta, senza sapere che giornate la attendono. Il nuovo Dpcm ormai è stato firmato, si avvicinano il coprifuoco nazionale alle 22 e le chiusure regionali in base all'avanzata del contagio. 

Scendere in strada ora ha un sapore diverso, perché nella capitale non si arriva mai per caso: ogni visita porta con sé emozioni, paure, incognite e speranze. Questa volta professionali, e la soddisfazione conquistata cancella finalmente la lunga fatica. 

Tramonto su Roma

venerdì 20 febbraio 2015

Roma devastata dall'ignoranza

La devastazione di Roma ci insegna che gli italiani non sono, come spesso si dice, il popolo più incivile del mondo. La civiltà non si misura con il semplice rispetto delle leggi, anzi, appare evidente proprio in assenza di controllo, quando è solo la coscienza del singolo a guidare l'azione. A volte, quando la coscienza del singolo non è particolarmente formata e attiva, è necessario l'intervento delle forze dell'ordine, affinché i cittadini e i monumenti, che sono pagine della storia europea e mondiale, possano essere protetti dalla barbarie dell'inciviltà. Sarebbe bello ridimensionare l'importanza di una partita di calcio, sarebbe bello (già è accaduto) verificare il reale grado di civiltà dei Paesi europei più "avanzati", sarebbe bello vedere nel Sindaco e nell'Amministrazione capitolina un po' di interesse e di impegno nel difendere la nostra capitale... Sarebbe bello...

(foto Corriere della Sera)

La sfida più grande oggi è ricostruire il rispetto; rispetto per la vita umana, per gli animali, per la natura, per la storia. Ricordarci che siamo tutti custodi di una piccola parte di mondo, custodi e non signori. Forse suonano utopiche e lontane queste parole, ma solo partendo da qui possiamo prevenire episodi di questo genere. Raccontare il rispetto in famiglia, nelle scuole, formare delle coscienze attive, coraggiose. Suona troppo moralista? Ma forse è proprio questo il problema: parlare di morale infastidisce, perchè di morale non si parla e non si deve parlare più. E i risultati si vedono.