lunedì 15 febbraio 2021

Era il 23 febbraio 2020

Domenica 23 febbraio 2020, ore 20.45. La televisione accesa su Rainews24. Lo smartphone all’improvviso si illumina: una collega chiede aggiornamenti sulla questione “coronavirus e chiese”. Da un paio di giorni, infatti, si vocifera di provvedimenti inediti, ma ancora non ho novità da darle in merito. Passano due minuti e l’ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Pavia pubblica un lungo messaggio del vescovo Corrado Sanguineti

La prima lettura veloce conferma le voci: sono sospese le Messe con concorso di popolo. Il tempo di una verifica e alle 21.49 il messaggio del vescovo è online anche su questo blog. Da quel momento le notifiche non si contano più, perché la “linea pavese” è condivisa all’unanimità dalla Conferenza episcopale lombarda, e più la notizia viene diffusa (su questo blog alle 23 il messaggio era già stato letto da più di 1800 persone) più se ne comprende la portata storica. 

Chiesa

«Non si può andare a Messa». Non conta più essere praticanti o non, credenti o non, la decisione dei vescovi cambia la narrazione del virus. La notizia viene rilanciata dall’Ansa (che aveva dato un’anticipazione non confermata già nel tardo pomeriggio) e dopo pochi minuti compare nella striscia di Rainews24. 

Il primo segnale? La sera di sabato 22 febbraio il parroco di Castiglione D’Adda, paese travolto dai contagi e costretto al lockdown, aveva inviato ai propri parrocchiani un audio per chiedere preghiere e condividere dolore e speranza. L’audio, trasformato dal sottoscritto in semplice video e pubblicato su YouTube e su questo blog alle 21.50 del sabato, ad oggi ha totalizzato 64.053 visualizzazioni. 

Ascoltare la voce tremante di don Gabriele Bernardelli aveva scosso profondamente i lettori del blog (quanti messaggi, quante condivisioni, quanta commozione), ma in qualche modo, ingenuamente, si sperava ancora che la cosa non riguardasse tutti. 

Prima era un problema cinese, poi sì, era diventato anche un problema italiano, ma limitato geograficamente a Codogno, Castiglione D’Adda, Casalpusterlengo e Vo’. La celebrazione delle Messe a porte chiuse però cambiava tutto: non si poteva più fingere, il virus era arrivato in città. Il virus era un pericolo concreto e vicino. 

Tra qualche giorno sarà passato un anno esatto da quel 23 febbraio 2020, da quella domenica che ha cambiato in modo indelebile la quotidianità, soprattutto in Lombardia. Su questo blog potete trovare un resoconto completo di quei primi giorni concitati e dei mesi a venire, con un’attenzione particolare per quanto avveniva nelle chiese, nelle parrocchie, nelle diocesi lombarde. Rileggere oggi queste pagine virtuali aiuta a comprendere. A non dimenticare. A sperare. 

Sfoglia le pagine dedicate https://parcodigiacomo.blogspot.com/search/label/coronavirus 

(Image by Chelms Varthoumlien from Unsplash. Sacré-Cœur, rue du Chevalier-de-La-Barre, Paris, France)

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