mercoledì 22 gennaio 2020

Nasce IFamNews: "Raccontiamo l'umano"

«Molti i mali che ci affliggono, ma esiste ancora speranza. E gente buona. La chiamiamo a raccolta». Nasce con questo spirito oggi, dopo molti mesi di lavoro silenzioso, International Family News, il nuovo quotidiano online che vuole raccontare ciò che accade in Italia e nel mondo con un’attenzione particolare per la vita, la famiglia e la libertà religiosa

«La prima causa di morte nel mondo è l’aborto – scrive il direttore, Marco Respinti, nel primo editoriale –. Si muore di meno, molto di meno, per malattie, fumo, alcol, incidenti stradali, omicidi e guerre. Nel 2019 l’olocausto silenzioso dell’aborto, dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è costato 42,4 milioni di vittime». Questo dato, diffuso agli inizi del nuovo anno, è una notizia, e non occorre essere giornalisti da una vita per rendersene conto. Eppure non ha trovato spazio, se non attraverso “brevi”, sulla maggior parte dei giornali italiani.

IFamNews nasce per questo, perché c’è una porzione significativa di realtà che non viene riportata. Ci sono notizie che non vengono riprese, ci sono storie che non vengono raccontate, ci sono dati che non vengono forniti. 

Nasce IFamNews quotidiano online su vita famiglia e libertà religiosa

Spesso, questa realtà taciuta riguarda la famiglia: «Ma una società che non sia una famiglia di famiglie è soltanto una massa di monadi più o meno impazzite – scrive Respinti –, che confusamente si agitano senza orizzonte scontrandosi costantemente, tant’è che il nostro mondo invecchia, rallenta, perde la speranza».

La speranza non nasce da un giornale che racconta solo buone notizie, la speranza non nasce neanche da un giornale che scava solamente in ciò che non funziona. La speranza nasce nella verità, o almeno nella sua ricerca costante: «IFamNews si sforzerà di raccontare la verità ogni giorno e di contribuire, nel suo piccolo, a far crescere nel mondo, a cominciare dalle nostre famiglie, dai nostri amici, dalle nostre comunità, dai e per i nostri Paesi, la repulsione per la cultura della morte e della distruzione, nella convinzione di quanto sia ancora bello battersi per quel buono che ancora al mondo esiste, affinché cresca». Così lavorerà il direttore, Marco Respinti, così lavorerà la redazione: «Il nostro compito è quello d’informare, e cercheremo di farlo sempre al meglio». 

La realtà è complessa, e i temi della vita, della famiglia e della libertà religiosa lo sono in modo particolare, anche perché coinvolgono sensibilità, vissuti personali e paure. Questo non può diventare però giustificazione per affrontarli con slogan ciclostilati in proprio e semplificazioni becere, tipiche di un certo modo di fare giornalismo. Se la realtà è complessa, il nostro compito è decodificarla, renderla leggibile, non semplificarla incanalandola in rassicuranti categorie ideologiche: non si tratta (solo) del rigore professionale che la nostra deontologia ci impone, si tratta di raccontare una realtà della quale si fa parte, di dare voce a chi rischia di essere scartato, di custodire l’umano. Inizia oggi un nuovo viaggio, perché: «La vera ecologia è quella umana, e noi non ci siamo ancora arresi».

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