lunedì 25 novembre 2019

Ticino: l'esondazione e la resilienza

«Sono i pro e i contro di vivere qui». Così spiega un borghigiano alla giornalista di SkyTg24. L’acqua del Ticino gli supera le caviglie e corre dentro al cortile della sua casa, ma lui non sembra darci troppo peso.

Il Ticino esonda a Pavia in via Milazzo

Intorno alla troupe l’attività continua frenetica: la barca della polizia locale si avvicina alla riva, ne scendono il sindaco Fabrizio Fracassi e il comandante Flaviano Crocco. «Ci sono case sommerse per oltre un metro – racconta il sindaco –, è difficile fare previsioni su quello che accadrà nelle prossime ore, molto dipende dall’acqua che arriva dal Piemonte. Stiamo valutando se chiudere anche il Ponte Coperto al traffico, ma soprattutto siamo qui, a disposizione dei pavesi»

I borghigiani si aiutano durante l'esondazione del Ticino

Via Milazzo è chiusa dalla notte scorsa: alle 23, quando il Ticino ha iniziato a gonfiarsi fino a esondare, la strada era già stata liberata. Ora l’acqua scorre lentamente, troppo lentamente: «L’acqua ferma è sempre un brutto segno – spiega un borghigiano che tiene lo sguardo fisso sul fiume –, se corre veloce significa che sta scaricando bene. Significa che scenderà. Se resta ferma può salire ancora». 

Il Borgo Basso e la piena del Ticino

A pochi centimetri dall’acqua, dove solo la protezione civile e i giornalisti possono avventurarsi, qualcuno ha posato un sasso. È un modo rudimentale ma sicuro per capire se l’acqua continua a salire oppure se inizia a calare. 

La piena del Ticino allaga via Milazzo

I borghigiani intanto si aiutano con le barche: qualcuno torna a casa a recuperare alcuni oggetti, qualcuno invece scende in via Milazzo e, armato di stivali in gomma, torna verso casa con una borsa piena di frutta fresca.

I giornalisti intervistano i residenti del Borgo Basso

C’è una resilienza unica nei borghigiani, una flessibilità nei confronti della natura che ritrovo ogni volta che scatta l’allarme e con tutti i giornalisti si corre qui a guardare, fotografare, raccontare. E ogni volta, questa capacità di adattarsi ai ritmi del fiume mi stupisce. 

Il Ticino in piena e lo skyline di Pavia con il Ponte Coperto e il Duomo

I contro di vivere in Borgo Basso li conosciamo, ma quali sono i pro? L’ho chiesto proprio a una borghigiana, al termine di un’intervista. Lei mi ha preso per un braccio e mi ha girato verso il Ponte Coperto: il sole faceva risplendere la cupola del duomo nel cielo azzurro, la luce del Ticino si rifletteva sullo skyline della città. Si potevano distinguere le torri, le chiese e le case, come direbbe Cesare Angelini. «La risposta è tutta qui».

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