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sabato 24 febbraio 2018

"The Post" e l'imperativo categorico

«Ma ne vale davvero la pena?». Chissà se Katharine “Kay” Graham se lo sarà chiesto nelle notti infinite di quel giugno 1971 destinato a entrare nella storia. Su un piatto della bilancia la sicurezza tranquilla della prudenza, le amicizie potenti di lunga data e l’approvazione di un mondo pronto a garantire profitti sicuri. Sull’altro piatto nulla, se non una convinzione: la verità si deve pubblicare. Un imperativo categorico capace di mettere in dubbio tutto, compreso un giornale da sempre di proprietà della propria famiglia. Un giornale amato ed ereditato, un giornale da far vivere e crescere. Kay è l’esempio fulgido di “editore illuminato”, dell’editore che, pur non essendo giornalista, sa capire l’insopprimibile esigenza di raccontare la verità. Ma Kay è pur sempre l’editore del “The Washington Post”: oltre le battaglie di libertà, lei è impegnata nella quotidiana lotta di far vivere una creatura bellissima e complessa quale è un giornale. Come ricorda in uno dei momenti più delicati del film: «Occorre un giornale per poter continuare a fare le domande scomode». 

Locandina film The Post

sabato 16 settembre 2017

Un taccuino una penna e poi...


Anche nelle serate più tranquille, anche nelle occasioni più rilassanti e serene, c’è sempre qualcuno armato di taccuino che, magari nascosto in un angolo, scrive freneticamente ciò che accade controllando l’orologio… C’è sempre, insomma, un cronista pronto a vivere vite diverse ogni giorno per raccontarle ai suoi lettori… Una mattina è a raccogliere opinioni sulla viabilità, un mezzogiorno è a una conferenza stampa, un pomeriggio segue il ricordo di un’eccellenza sul filo della storia cittadina, una sera indaga su un piccolo mistero della città… Poche le sue armi: tanta curiosità, un taccuino, una penna. Uno l’obiettivo: scrivere per chi non c’era, perché conosca. Scrivere per chi c’era, perché ricordi.

(Premio Burgio 2017, oggi in edicola, foto studio Garbi)

venerdì 28 marzo 2014

Una lettura al giorno...

Mi piace pensare la lettura del giornale come una doccia fredda: sveglia la fantasia, tonifica la curiosità, fa tremare gli stereotipi, rinfresca i sogni e accende il senso critico… Buone letture quotidiane amici delle favole! Giacomo

www.facebook.com/ilparcodigiacomo