mercoledì 18 maggio 2011

18 maggio 2011


"Che il vostro cuore sia sempre colmo d’amore. Una vita senza amore è come un giardino senza sole e coi fiori appassiti. La coscienza di amare ed essere amati regalano tale calore e ricchezza alla vita che nient’altro può portare..."
(Oscar Wilde)

mercoledì 20 aprile 2011

Stop al nucleare: ci fidiamo?

Lo stop del Governo al nucleare solleva un polverone di domande e, su tutte, emerge questa: è davvero una vittoria degli ambientalisti? Proviamo ad analizzare la questione da osservatori un po’ più attenti; questo decreto che prevede la sospensione del progetto per il ritorno al nucleare in Italia porta ben tre vantaggi:

  • Riduzione affluenza referendum di giugno: il quesito che più “chiamava” la popolazione alle urne era proprio quello riguardante le centrali nucleari;
  • Maggiore sicurezza elezioni amministrative di maggio: la paura di un ritorno al nucleare poteva “spostare” i voti anche dei fedelissimi del PdL;
  • Possibilità di riprendere il progetto tra qualche mese: quando cioè sarà in parte passata la paura per Fukushima e quando non ci sarà più un referendum con il quale la gente potrà dare un giudizio negativo.

Sembra insomma che, più che una sconfitta del Governo, sia un’abile manovra per evitare tre ostacoli e raggiungere una strada in discesa completamente libera. Quindi… Siamo spettatori impotenti? No!
Io mi auguro che emerga una nuova consapevolezza dentro di noi: non siamo e non dobbiamo essere spettatori passivi di ciò che avviene nel nostro paese. Sulle nostre spalle grava un peso molto dolce: la possibilità di dare una svolta ad una situazione che non ci piace. La possibilità di far parte della storia che scorre e di non restare inermi di fronte a questo flusso continuo. Noi possiamo e dobbiamo farne parte.
Quindi, prepariamoci a rispolverare le nostre tessere elettorali perché, se qualcuno dall’alto cerca di ingannarci, il nostro modo per rispondere è quello di andare lo stesso alle urne. Lì potremo esprimere il nostro pensiero e dimostrare con i numeri che l’Italia è un paese vivo e gli italiani sono desiderosi di essere protagonisti della sua e della loro storia.   

mercoledì 6 aprile 2011

Consigli "verdi"

Il sole batte sulla nostra penisola per circa 1600 ore all’anno, ben 400 in più rispetto alla Germania. Eppure, quest’ultima ricava il 40% della sua energia dal sole e dalle altre fonti rinnovabili, contro il 15% italiano. Perché in Italia le energie pulite non riescono a conquistare lo spazio che meritano? Ma, soprattutto, cosa possiamo fare noi cittadini per rendere le nostre case più amiche dell’ambiente?

Vediamo alcuni piccoli cambiamenti apportabili con spesa e manodopera minime:
  • Montare su ogni rubinetto un aeratore; pensate che questo piccolo miscelatore d’aria e acqua, che ha un prezzo variabile dai 2 agli 8 euro, permette un risparmio d’acqua del 30%.
  • Sostituire le lampadine comuni con quelle a risparmio energetico o con i led; il risparmio, in questo caso, è del 70%.
  • Sostituire i normali lampioncini da giardini e terrazzi con lampioncini a led dotati di una batteria che viene ricaricata durante il giorno mediante un piccolo pannello solare. Alla sera, grazie ad un sensore crepuscolare, il lampioncino si accende, illuminando fino a 12 ore lo spazio desiderato. Con questo cambiamento, il risparmio per l’illuminazione esterna è del 100%! Non solo, ultimamente grandi marche (come IKEA) stanno commercializzando vari modelli di lampade da interno, anch’esse dotate di pannellino solare, da posizionare vicino ad una finestra luminosa. Queste piccole installazioni consentono di avere un assaggio dei numerosi vantaggi che si avrebbero montando i pannelli solari all’esterno della propria abitazione. Il tetto fotovoltaico è infatti la soluzione migliore, ma anche la più costosa: cominciamo dalle piccole cose.

  • Montare sul tetto della propria casa un mini-generatore eolico; esso può diventare un valido contributo nella produzione energetica quotidiana, aiutando ad alleggerire la bolletta senza incidere in maniera drastica sulle spese e sulla percezione estetica della casa (un piccolo generatore eolico può avere le dimensioni di un camino).
  • Sostituire gli elettrodomestici vecchi con i modelli più recenti classe A+: migliori prestazioni e minori consumi.
  • Sostituire gli elettrodomestici più piccoli con modelli alimentati da energia solare. In assenza di sole, sono in grado di ricaricarsi ed attivarsi anche grazie alla luce emessa da una normale lampadina!
In questi ultimi mesi si sta fortunatamente arricchendo l’offerta di prodotti che funzionano grazie all’energia solare: una scelta “verde”, da provare. Se noi, rappresentanti del “paese del sole”, impareremo ad usare l’energia solare (pulita, rinnovabile, “democratica”…) riusciremo a convivere pacificamente con la natura, non più sfruttando ma condividendo.

martedì 5 aprile 2011

Rinnovabili? Sì, grazie!

Si avvicina con decisione il referendum del 12 giugno 2011, quando gli italiani saranno chiamati a votare su ritorno al nucleare, privatizzazione dell’acqua e legittimo impedimento. Si tratta di temi molto delicati, ma quello che più scalda l’opinione pubblica è senza dubbio il nucleare. Non è un caso visto che, se per l’acqua e il legittimo impedimento basta una legge per fare un passo indietro, una volta attivate le centrali nucleari occorrono centinaia di migliaia di anni per eliminare definitivamente la radioattività presente nelle scorie prodotte.

Pale eoliche mare

Sembrava che tutto potesse andare per il meglio: nessuno parlava più del nucleare (tranne qualche ambientalista rompiscatole) e la paura sembrava svanita… Ed ecco invece il terribile terremoto in Giappone, evento drammatico, imprevedibile e assolutamente non modificabile dall’uomo. Il terremoto e il conseguente tsunami, che hanno causato gravissimi danni alla centrale nucleare di Fukushima, hanno riacceso nella popolazione italiana le paure per l’atomo, facendo così preoccupare chi sperava in un “non raggiungimento del quorum”.
Le domande che ruotano attorno al progetto del nucleare italiano sono molte: vediamone alcune.
  • Dove si costruiranno le nuovo quattro centrali nucleari? Nessuna regione (senza alcuna distinzione politica) ha dato il consenso all’edificazione di una simile struttura sul suo territorio;
  • Dove si metteranno le scorie? E’ ancora più difficile rispondere a questa domanda, poiché è quasi impossibile trovare un luogo sulla terra che non preveda cambiamenti fisici significativi per i prossimi 200 mila anni (le scorie sono molto lente a perdere la loro radioattività);
  • Quanto costeranno le centrali? Per ora la spesa è ferma sui 40 miliardi di euro;
  • Fra quanto saranno attivate? Non prima di 15 anni (difficile credere che nell’arco di 15 anni la spesa non aumenti);
  • Esistono centrali nucleari sicure? No, l’unica certezza delle centrali nucleari è proprio l’impossibilità di escludere rischi, anche in impianti di quarta generazione;
  • Ma… Dobbiamo proprio costruirle? NO! E qui la risposta è pronta e sicura.
Pale eoliche

giovedì 24 marzo 2011

La pantera di Goro e la fabula in musica

Quale amore o compassione si può provare per un pezzo di scacchi sacrificato al gioco?” – con questa battuta, pronunciata da Frisch, uno dei personaggi centrali de La variante di Luneburg, incominciamo ad avvicinarci alla complessità dell’opera di Mauresig, che tesse la trama della storia evocando l’orrore dello sterminio nazista attraverso la metafora del gioco degli scacchi.

Milva live

Da questo straordinario best-seller nasce l’omonima fabula in musica, portata a teatro da Milva e Walter Mramor, che ha vissuto proprio ieri sera al Piccolo teatro Strehler di Milano l’ultima rappresentazione. Ho avuto la fortuna di assistere al penultimo spettacolo, il 22 marzo 2011.

Lo spettacolo si apre con la voce calda di Walter Mramor (attore che durante la sua grande carriera ha saputo collaborare con artisti quali Ugo Gregoretti, Mario Scaccia, Gianrico Tedeschi, Andrea Giordana, Paolo Stoppa, Federico Fellini, Flavio Bucci, Delia Boccardo, e molti altri) che accompagna lo spettatore per tutta la durata della rappresentazione; una “voce narrante” che supera questa definizione limitante sapendo evocare la storia nel cuore di chi lo ascolta. 

Dopo poco, ecco che, lentamente, arriva sul palco lei, la Rossa. Prima ancora che cominci a cantare, Milva riempie il palco con la sua presenza, facendo aumentare i battiti del cuore del pubblico. Poi avvicina il microfono alla bocca e comincia a cantare. E lì si compie il miracolo: lo spettatore è rapito in un’altra dimensione, prigioniero della sua musicalità. 

La voce di Milva, non a caso, è celebre per l’incredibile ricchezza di sfumature, è una voce che colpisce al cuore dai bassi intensi ai vibranti vocalizzi delle note alte. Tutto lo spettacolo è un continuo intreccio di parti recitate e canzoni, con protagoniste due voci straordinarie unite a una presenza scenica che solo due artisti di questo livello sanno donare.

giovedì 17 marzo 2011

Finalmente il 17 marzo: Festa!

Finalmente il 17 marzo e proprio questa data così speciale per noi italiani ha portato qualche bella sorpresa. Come tutti ricorderanno, il cammino verso questa giornata di festa è stato difficoltoso e costellato di ostacoli: prima il parere negativo di Emma Marcegaglia sull’ipotesi di chiudere gli uffici, il rifiuto della Ministra Gelmini a chiudere le scuole e poi le polemiche degli esponenti della Lega. Gli stessi che hanno abbandonato l’aula durante l’inno di Mameli per andare a prendere un caffè, e ancora gli stessi che non si sono presentati oggi in Parlamento per il discorso ufficiale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; su circa 70, ne era presente uno solo.
Eppure, per una volta, questa mancanza di rispetto ha avuto le sue ripercussioni: l’immenso mare tricolore di gente nelle piazze italiane ha mostrato la vanità di gesti superficiali, contrari ad una bandiera che, guarda caso, offre anche lo stipendio a questi politici verdi. Ed uno stipendio molto importante. Non sono mancate le contestazioni dirette, ma ancora di più hanno colpito le parole commosse ed energiche del Presidente della Repubblica che ha esortato gli italiani a restare uniti, ricordando i grandi traguardi raggiunti e quelli che insieme possiamo realizzare nel futuro.
L’Italia c’è, l’Italia si fa sentire e non ha nessuna intenzione di farsi rappresentare da chi non nutre alcun rispetto verso una bandiera che ha dietro di sé tanta sofferenza, tanti sbagli, ma soprattutto la storia di un Paese, il Nostro, che non vuole arrendersi. Se posso, un invito: esponiamo tutti il tricolore alle nostre finestre, perché l’Italia siamo noi, con la nostra forza e la nostra creatività.
Gli esponenti politici che non rispettano il nostro Paese, possono anche scegliersene un altro…

lunedì 7 marzo 2011

Fitwalking: due passi verso il benessere...

In questa società dove il lavoro occupa l’80% delle nostre giornate e dove, proprio a causa del lavoro, rinunciamo a molti progetti da realizzare nel tempo libero, è necessario trovare una boccata di ossigeno da “importare” nella nostra daily routine. 


E sarebbe anche interessante trovare una soluzione che permetta di preservare quelle iniziative così sottovalutate, spesso anche a causa della mentalità preoccupante che si sta facendo strada nel nostro Paese, che possono portare un po’ di ossigeno alla nostra mente: una serata a teatro, un giro ad una mostra nei musei delle nostre città, una serata in concerto assieme al nostro cantante preferito…
Una soluzione c’è, ed i suoi vantaggi sono molteplici: camminare, camminare e ancora camminare. Ebbene sì, camminare è sicuramente la via migliore per “riprenderci” un po’ di ossigeno e a ricordarcelo ci pensa Maurizio Damiano, podista noto a tutti ed inventore del “fitwalking”. Ma vediamo i vantaggi di una bella camminata quotidiana…
Il primo elemento vantaggioso è il benessere, basti pensare che in un’ora di marcia, praticata in maniera soft, si possono bruciare circa trecento calorie! Certo, con la corsa se ne bruciano di più, ma non è raro che si creino problemi a tendini ed articolazioni, dovuti all’impatto del nostro peso sul terreno ad ogni passo. Una bella camminata ad andatura media ci permette quindi di bruciare calorie e rilassarci, senza incorrere nei problemi che la corsa può generare.
Il secondo elemento (secondo, ma non per importanza) è la “percentuale di verde” di questa iniziativa: lasciare la macchina in garage e camminare significa risparmiare benzina, soldi, e soprattutto diminuire la produzione di polveri sottili!
Il terzo elemento è prettamente fisico - estetico: camminare tonifica gambe e glutei e produce effetti positivi sul nostro sistema circolatorio, respiratorio e digestivo.
Rimane poi il quarto elemento, che consiste nel riappropriarsi pian piano delle nostre città, spesso rubate da un traffico grigio e rumoroso. È fondamentale riscoprire la bellezza delle nostre città (l’Italia di questo deve proprio essere fiera) ma anche il piacere di un saluto nei negozi accanto ai quali si passa recandosi in ufficio, a scuola o in università. Si tratta di due elementi che giovano molto anche alla mente, perché aiutano ad iniziare la giornata con un sorriso. 

Quante volte ci ritroviamo a suonare il clacson arrabbiati solo perché al poveretto di turno s’è spenta la macchina al sopraggiungere del verde? Quante volte non ci rendiamo neanche conto di che giorno sia perché siamo troppo concentrati a scalare per superare quel camion così lento? Quanti giorni su sei perdiamo mezz’ora solo per trovare parcheggio? E quante volte, dopo tutta questa fatica e questo stress, finiamo con lo spendere un sacco di soldi in palestre e massaggi?
Recarsi al proprio posto di lavoro o di formazione scolastica a piedi ci rende più consapevoli della nostra città, ci evita le arrabbiature che nascono quando si è sulla macchina in coda, e ci aiuta anche a vivere di più il nostro tempo, finalmente consapevoli di quello che stiamo facendo. Basta un passo in più…

martedì 1 marzo 2011

11/11/2011: il ritorno di Laura Pausini

L’11 novembre 2011 è una data speciale: Laura Pausini ritorna con un nuovo album ed un nuovo tour dopo due anni di silenzio. 

Laura Pausini live

Il primo gennaio 2011 la cantante italiana, ormai conosciuta ed amata in tutto il mondo, ha annunciato che tornerà da protagonista  sulle scene musicali con il suo undicesimo album di inediti. 

Per questi 11 mesi di attesa, Laura ha tracciato un sentiero pieno di sorprese, regalandone una ogni 11 del mese. Dopo il nuovo sito e la nuova community dedicata a noi pausiniani (siamo più di cinquantamila sparsi in tutto il mondo) è arrivato proprio ieri un annuncio che sta rimbalzando ormai su tutti i siti: 11 concerti tra Milano e Roma a dicembre 2011 e gennaio 2012.

Laura sarà al Mediolanum Forum di Assago il 22, 23, 25, 26, 28 e 29 dicembre 2011, per poi festeggiare il Capodanno e l’inizio del nuovo anno (1, 3, 4 e 6 gennaio 2012) al Palalottomatica a Roma.
Laura Pausini live

Ma gli appuntamenti non finiscono qui: l’11 marzo 2011 nasconde ben due sorprese! Vi sarà infatti una prevendita esclusiva per gli appuntamenti live dalle h. 17.00 alle h. 21.00 alla stazione Centrale di Milano ed alla stazione Termini di Roma. 

Sempre l’11 marzo partirà una grande campagna pubblicitaria sulle principali reti televisive del mondo, che annuncerà tutte le date principali del ritorno di questa grande artista e ci accompagnerà fino all’11 novembre.

Comincia quindi, proprio tra pochi giorni, la grande corsa per accaparrarsi i biglietti per questi 11 imperdibili spettacoli, che sicuramente sapranno stupire ed affascinare anche chi si mostra ancora critico nei confronti di questa artista.

Laura Pausini

Non bisogna dimenticare il curriculum ormai immenso che Laura porta con sé dopo tutti questi anni di carriera: una vittoria al Festival di Sanremo, duetti con alcuni dei maggiori artisti di livello mondiale (come Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Phil Collins, Renato Zero, Claudio Baglioni, Helene Sagara e tanti altri), quasi cinquanta milioni di dischi venduti in tutto il mondo, concerti e tour sold out anche in paesi generalmente “ostici” per gli artisti italiani come la Germania e la Francia, la vittoria dei più importanti premi esistenti in campo musicale, e molte altre soddisfazioni che fanno di questa donna un vanto per l’Italia.

Laura Pausini

Aspettiamo quindi con ansia l’11 marzo e l’11 novembre convinti che Laura saprà dare una grande scossa a questi ultimi mesi così “di stallo”. Laura, noi ti aspettiamo!
Ah, dimenticavo, ci vediamo in Centrale venerdì prossimo!

P.S. L'appuntamento è a Milano presso la Galleria delle Carrozze della stazione Centrale e a Roma presso l'Atrio Taxi, Piazza dei Cinquecento della stazione Termini. Per raggiungere le due stazioni fin dalla mattina dell'11 marzo sarà possibile usufruire di un autobus ed un tram totalmente brandizzati Laura Pausini. I mezzi effettueranno a rotazione fino alla fine degli eventi 11 fermate strategiche sparse per le città, e raccoglieranno lungo la strada tutti i fan che vorranno raggiungere le location.    

lunedì 28 febbraio 2011

"Atelier Fontana. Le sorelle della moda" Un sogno che merita di continuare...

E Rai1 torna a stupire… Ieri sera è andata in onda la prima puntata di “Atelier Fontana. Le sorelle della moda”, fiction che racconta la storia di Micol (Alessandra Mastronardi), Zoe (Anna Valle) e Giovanna (Federica De Cola), tre sorelle che hanno saputo esportare la moda italiana in tutto il mondo. Cast eccezionale, sceneggiatura vicina alla storia vera delle tre sorelle e tanto buon gusto per un film-tv che merita davvero di essere visto.
La prima puntata ha raccontato questa storia affascinante fino all’arrivo delle tre sorelle a Roma, città da dove partirà la loro grande fortuna, fermandosi poco dopo il loro incontro con la principessa Caetani, interpretata da una divina Piera Degli Esposti, la prima a dar loro fiducia aiutando e seguendo la nascita dell’Atelier Fontana.
Tutto comincia quando la sorella più grande, Zoe, decide di lasciare Traversatolo per una grande città, convinta che lì avrebbe trovato fortuna. Indecisa se partire verso il nord o verso il sud Italia, Zoe sale sul primo treno che trova in stazione, senza sapere dove la condurrà. Quel treno la porterà a Roma, e proprio da questa magica città comincia la storia delle sorelle della moda.
L’inizio fu molto difficile, ma le sorelle Fontana lavorarono duramente, tanto da avere orari di lavoro ancora più pesanti di quelli degli operai nelle fabbriche. E tutta questa fatica cominciò pian piano a dare i suoi frutti, portando la prima cliente importante: Gioia Marconi, figlia del celebre scienziato. Dopo di lei vennero Linda Christian, Mirna Loy, Barbara Stanwich, Michelle Morgan e soprattutto Ava Gardner, forse la più assidua frequentatrice dell’Atelier Fontana.
Fu proprio grazie all’instancabile lavoro di queste tre sorelle che la moda italiana riuscì a farsi scoprire anche al di fuori del nostro Paese, arrivando addirittura a sfidare la moda francese, ormai affermata da diversi anni.
La storia delle sorelle Fontana sembra d’altri tempi, ma proprio per questo merita di essere riscoperta oggi, quando l’unica cosa che pare importante è la “celebrità anche per poco ma a tutti i costi”. Ed è lei, Micol Fontana, unica delle tre sorelle ancora in vita, che appare all’inizio della fiction e ci racconta l’importanza di una vita dedicata al proprio lavoro, guidata da principi saldi quali l’onestà, l’impegno, il rispetto.
Forse proprio in questi mesi così burrascosi sarebbe opportuno ritirarsi un secondo nei meandri della nostra mente per riflettere, cercando di analizzare le nostre capacità attraverso una meritocrazia vera (non quella sbandierata da alcune riforme) che ci aiuti ad unire i nostri sogni con le nostre capacità. Credo che riscoprire il valore di un lavoro serio, impegnato, anche lontano dai riflettori e dalla cronaca, potrebbe aiutarci a costruire una società diversa, lontana dall’idea di futuro che ci confezionano i vari reality show.
Lo studio, l’applicazione, le rinunce e la gavetta in corsa dietro ai propri sogni non portano i paparazzi sotto casa oggi, ma possono regalare un trafiletto nel grande libro della storia, domani.  

mercoledì 16 febbraio 2011

Un appuntamento da non perdere

Alcuni mesi fa, in contemporanea con l’uscita del suo ultimo (e splendido) disco, Milva ha dato l’addio alle scene musicali, lasciando così un vuoto incolmabile nella musica italiana. Sì, perché quello che ha rappresentato Milva nei suoi cinquant’anni di carriera è inimitabile ed insostituibile. La Rossa ci lascia dischi frutto di collaborazioni uniche, basti pensare a “Milva canta Merini” (le poesie di Alda Merini si trasfigurano e diventano musica), oppure a “In territorio nemico” (canzoni composte da Giorgio Faletti), senza dimenticare il bellissimo disco realizzato con Ennio Morricone e la lunga e fertile collaborazione con Franco Battiato, l’anima gemella musicale di Milva. Per quanto riguarda il teatro poi, la Pantera di Goro ha saputo donare perle preziose grazie al lavoro con Giorgio Strehler, Astor Piazzolla e Luciano Berio (per citarne solo alcuni). 


Proprio grazie al suo incredibile impegno, Milva è riuscita a diventare la più grande interprete brechtiana in Germania, paese solitamente “ostile” nei confronti di cantanti italiani. Il suo successo non si è fermato lì, conquistando letteralmente mezzo mondo, rapito dal fascino della Rossa.

Ho scoperto questa grande artista al festival di Sanremo del 2007, quando vi ha partecipato con il brano (tratto dall’album “In territorio nemico”) “The show must go on”. Ho voluto approfondire la mia conoscenza di questa interprete dalla lunga chioma rossa che sembrava fermare il tempo mentre cantava sul palco dell'Ariston.

Da quel momento ho sempre avuto un sogno: poter assistere ad un suo concerto dal vivo. Purtroppo, quando stavo per acquistare i biglietti per il concerto di presentazione dell’album “Non conosco nessun Patrizio”, Milva viene ricoverata in ospedale e, dopo un mese, abbandona le scene. Poco tempo dopo però, durante il programma “L’Arena” su Rai1, la cantante annuncia un ultimo contratto con il Piccolo, per quattro serate de “La variante di Luneburg”, ed esprime il suo desiderio di riuscire a rispettarlo, come ultima apparizione sul palcoscenico. La settimana dopo ero in macchina (con una persona speciale, insostituibile compagna di avventure) e giravo perso nelle vie di Milano alla ricerca della biglietteria del Piccolo. Alla fine ce l’ho fatta: ho i biglietti per martedì 22 marzo 2011 e non vedo l’ora che arrivi quel momento.

Voglio davvero invitarvi tutti al Piccolo teatro di Milano per “La variante di Luneburg” 2011, “fabula in musica” tratta dal best-seller dello scrittore Paolo Maurensig, con le musiche del maestro Silviotti, la voce recitante di Walter Mramor e naturalmente lei: Milva.

Smog: i 70km/h a Milano non bastano

La decisione, paventata già alcuni post fa, di abbassare il limite di velocità a 70km/h sulle provinciali milanesi è entrato finalmente in vigore ieri. A premere l’acceleratore per questo provvedimento sono state proprio le concentrazioni di Pm10: 153 microgrammi per metro cubico in via Senato e 137 mg/mc al Verziere. Considerando che la soglia di attenzione è fissata a 50 mg/mc… 

Nell’ordinanza provinciale, pubblicata ieri nell’albo pretorio, è previsto l’abbassamento della temperatura a 19 gradi negli edifici pubblici ed il limite a 70km/h sulle strade provinciali, insieme all’invito ai comuni lombardi a prendere la stessa iniziativa per le loro strade di competenza.
Durante la giornata di ieri, i tecnici del Comune hanno lavorato per il posizionamento dei nuovi cartelli sulla Milano-Meda, sulla Paullese, sulla Monza, Rho e sulla Valtidone (le sanzioni scatteranno da sabato, per dare tempo a tutti i cittadini di venire a conoscenza del nuovo limite). Giovanni de Nicola, assessore provinciale ai Trasporti, ricorda però l’importanza di un’azione comune a tutte le province, come unica soluzione ad un’emergenza che coinvolge tutta la regione. Nessuna iniziativa, se sola, può portare risultati significativi.
Ora la patata bollente, se mi consentite l’espressione, passa agli altri comuni lombardi. E, considerando che in molti si sono superati i venti giorni con concentrazioni di Pm10 oltre il limite, sarà necessaria un’azione seria ed immediata. 

Spesso sembra che queste polveri sottili siano un problema secondario; non è così, perché questa è l’aria che tutti noi respiriamo, nessuno escluso. Oltre ad aumentare le allergie e favorire l’abbassamento delle difese immunitarie, l’aria inquinata contribuisce all’insorgenza di gravi malattie respiratorie, senza contare le numerose, ma per fortuna meno gravi, alterazioni ed infiammazioni che possono provocare a contatto con la nostra pelle.

La situazione è grave, ma se ci impegniamo tutti insieme possiamo cambiarla. Quindi cerchiamo di premere meno sull’acceleratore (risparmio di carburante e aumento di sicurezza), di non usare auto o motocicli che non siano almeno euro 2 (oltre a rischiare una sanzione, si inquina più del doppio rispetto ad un’auto euro 4) e di mantenere nelle nostre case una temperatura che oscilli tra i 18 ed i 22 gradi (diminuisce rischio di allergie ed abbassa lo sbalzo termico casa – esterno).

martedì 15 febbraio 2011

"Burlesque": commedia musicale sottovalutata

L’11 febbraio 2011 è approdato in Italia un film molto speciale, accolto però con molta freddezza dalla critica: “Burlesque”, che segna il debutto della cantante Christina Aguilera come attrice ma soprattutto il ritorno (dopo più di 10 anni di assenza dal grande schermo) di una leggenda: Cher.

La nota cantante, attrice, autrice e produttrice, non si vedeva al cinema dal 1998 quando, con la regia di Franco Zeffirelli, ci aveva deliziati in “Un tè con Mussolini”.
In seguito, si è dedicata alla musica, con la pubblicazione dell’album “Believe” (l’omonimo singolo detiene tuttora il record di “singolo più venduto da una cantante donna in Inghilterra") e “Living Proof”, nel 2001. Dal 2002 al 2005 Cher gira il mondo con il suo “Farewell Tour”, che diventa il tour più di successo intrapreso da una cantante donna.
Dal 2008 al 2011 si è “ritirata” nel favoloso hotel Caesar Palace di Las Vegas dove ha regalato al pubblico ben 192 concerti, tutti sold out. Va anche ricordato che Cher è l’unica cantante che possa vantare almeno una canzone al numero uno della Top Ten americana Billboard in sei decadi differenti, dagli anni sessanta fino al primo decennio del duemila.

Per quanto riguarda la sua carriera cinematografica, non possiamo non ricordare “Stregata dalla luna”, film con il quale, nel 1988, Cher ha vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista. Altri film importanti nella sua carriera sono “Le streghe di Eastwick”, “Infedeli per sempre”, “Dietro la maschera” e “Silkwood” (che le è valso la nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista).

Burlesque” non è certo un film dello stesso spessore dei precedenti, ma sicuramente merita un po’ di attenzione. Cher interpreta Tess, la proprietaria di un club dove si fanno ogni sera spettacoli di burlesque; locale che però rischia di chiudere a causa dei forti debiti accumulati. Christina Aguilera, giovane ragazza che sogna di fare la cantante, incrocia la strada di Tess e… La sceneggiatura è semplicistica e il cast non è dei più impegnati. Da questo paesaggio forse un po’ desolato emergono prepotentemente Cher e Stanley Tucci (suo fidato collaboratore e carissimo amico), due grandissimi attori che regalano il meglio di sé, arricchendo con la loro personalità una storia abbastanza inflazionata.
Burlesque” quindi merita di essere visto da chiunque desideri passare due ore divertendosi con leggerezza e gustandosi questi due incredibili nomi del cinema e dello spettacolo, in grado di trascendere completamente i loro ruoli. Il resto? Canzoni orecchiabili (e ballabili), grandi balletti e piccoli amori. 

Concediamoci un po’ di leggerezza, ogni tanto. Basta non esagerare.