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giovedì 19 marzo 2020

Coronavirus: prima del decreto, la responsabilità

Ti manca fare fitwalking?” Sì, tantissimo. Quell’oretta quotidiana di camminata veloce è il mio momento di ossigenazione dei pensieri. Mi rilasso, mi distacco un attimo dalle ansie, dalle scadenze, faccio il punto della situazione, sto un po’ in mezzo alla natura.

Eppure il decreto dice che si può fare attività fisica…” Se non ti muovi in macchina e resti dove abiti conosci tutti, e troppe persone sono in giro. Chi con il cane, chi con i bambini, chi a buttare la spazzatura, chi a fare la spesa, chi per andare in farmacia, chi per “allenarsi”. Impossibile non incontrarsi sul marciapiede, non salutarsi, impensabile ignorare tutti o fare sport con la mascherina (io già respiro a fatica quando la metto per fare la spesa). “Allora perché non prendi la macchina e te ne vai al parco?

Il problema vero è: siamo o no in una situazione di emergenza? I nostri ospedali, eccellenze riconosciute a livello mondiale, sono vicini al collasso. I posti in terapia intensiva sono quasi terminati. Non posso partecipare alla Santa Messa, non posso andare in redazione, non si può andare né a scuola né in università, e io vado a fare la camminata veloce? Sapendo che potrei involontariamente passare il virus a qualcuno, farmi male, prenderlo io stesso? 

Immagine con gente che corre all'aperto nonostante il coronavirus

lunedì 7 marzo 2011

Fitwalking: due passi verso il benessere...

In questa società dove il lavoro occupa l’80% delle nostre giornate e dove, proprio a causa del lavoro, rinunciamo a molti progetti da realizzare nel tempo libero, è necessario trovare una boccata di ossigeno da “importare” nella nostra daily routine. 


E sarebbe anche interessante trovare una soluzione che permetta di preservare quelle iniziative così sottovalutate, spesso anche a causa della mentalità preoccupante che si sta facendo strada nel nostro Paese, che possono portare un po’ di ossigeno alla nostra mente: una serata a teatro, un giro ad una mostra nei musei delle nostre città, una serata in concerto assieme al nostro cantante preferito…
Una soluzione c’è, ed i suoi vantaggi sono molteplici: camminare, camminare e ancora camminare. Ebbene sì, camminare è sicuramente la via migliore per “riprenderci” un po’ di ossigeno e a ricordarcelo ci pensa Maurizio Damiano, podista noto a tutti ed inventore del “fitwalking”. Ma vediamo i vantaggi di una bella camminata quotidiana…
Il primo elemento vantaggioso è il benessere, basti pensare che in un’ora di marcia, praticata in maniera soft, si possono bruciare circa trecento calorie! Certo, con la corsa se ne bruciano di più, ma non è raro che si creino problemi a tendini ed articolazioni, dovuti all’impatto del nostro peso sul terreno ad ogni passo. Una bella camminata ad andatura media ci permette quindi di bruciare calorie e rilassarci, senza incorrere nei problemi che la corsa può generare.
Il secondo elemento (secondo, ma non per importanza) è la “percentuale di verde” di questa iniziativa: lasciare la macchina in garage e camminare significa risparmiare benzina, soldi, e soprattutto diminuire la produzione di polveri sottili!
Il terzo elemento è prettamente fisico - estetico: camminare tonifica gambe e glutei e produce effetti positivi sul nostro sistema circolatorio, respiratorio e digestivo.
Rimane poi il quarto elemento, che consiste nel riappropriarsi pian piano delle nostre città, spesso rubate da un traffico grigio e rumoroso. È fondamentale riscoprire la bellezza delle nostre città (l’Italia di questo deve proprio essere fiera) ma anche il piacere di un saluto nei negozi accanto ai quali si passa recandosi in ufficio, a scuola o in università. Si tratta di due elementi che giovano molto anche alla mente, perché aiutano ad iniziare la giornata con un sorriso. 

Quante volte ci ritroviamo a suonare il clacson arrabbiati solo perché al poveretto di turno s’è spenta la macchina al sopraggiungere del verde? Quante volte non ci rendiamo neanche conto di che giorno sia perché siamo troppo concentrati a scalare per superare quel camion così lento? Quanti giorni su sei perdiamo mezz’ora solo per trovare parcheggio? E quante volte, dopo tutta questa fatica e questo stress, finiamo con lo spendere un sacco di soldi in palestre e massaggi?
Recarsi al proprio posto di lavoro o di formazione scolastica a piedi ci rende più consapevoli della nostra città, ci evita le arrabbiature che nascono quando si è sulla macchina in coda, e ci aiuta anche a vivere di più il nostro tempo, finalmente consapevoli di quello che stiamo facendo. Basta un passo in più…