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giovedì 17 marzo 2011

Finalmente il 17 marzo: Festa!

Finalmente il 17 marzo e proprio questa data così speciale per noi italiani ha portato qualche bella sorpresa. Come tutti ricorderanno, il cammino verso questa giornata di festa è stato difficoltoso e costellato di ostacoli: prima il parere negativo di Emma Marcegaglia sull’ipotesi di chiudere gli uffici, il rifiuto della Ministra Gelmini a chiudere le scuole e poi le polemiche degli esponenti della Lega. Gli stessi che hanno abbandonato l’aula durante l’inno di Mameli per andare a prendere un caffè, e ancora gli stessi che non si sono presentati oggi in Parlamento per il discorso ufficiale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; su circa 70, ne era presente uno solo.
Eppure, per una volta, questa mancanza di rispetto ha avuto le sue ripercussioni: l’immenso mare tricolore di gente nelle piazze italiane ha mostrato la vanità di gesti superficiali, contrari ad una bandiera che, guarda caso, offre anche lo stipendio a questi politici verdi. Ed uno stipendio molto importante. Non sono mancate le contestazioni dirette, ma ancora di più hanno colpito le parole commosse ed energiche del Presidente della Repubblica che ha esortato gli italiani a restare uniti, ricordando i grandi traguardi raggiunti e quelli che insieme possiamo realizzare nel futuro.
L’Italia c’è, l’Italia si fa sentire e non ha nessuna intenzione di farsi rappresentare da chi non nutre alcun rispetto verso una bandiera che ha dietro di sé tanta sofferenza, tanti sbagli, ma soprattutto la storia di un Paese, il Nostro, che non vuole arrendersi. Se posso, un invito: esponiamo tutti il tricolore alle nostre finestre, perché l’Italia siamo noi, con la nostra forza e la nostra creatività.
Gli esponenti politici che non rispettano il nostro Paese, possono anche scegliersene un altro…

domenica 13 febbraio 2011

Un compleanno senza festa?

Il 17 marzo 2011 è una festa importantissima per noi italiani, ricorre infatti il 150esimo anniversario dell’Unificazione italiana.
Qualunque stato che condivida una ricorrenza così grande si preparerebbe a celebrarla con una grande festa nazionale... Ma l’Italia no. Assisto piuttosto sconcertato ad un’infinita bagarre tra ministri ed imprenditori, persi in astratte discussioni attorno alla decisione di chiudere scuole ed uffici. Una delle voci più autorevoli che si è levata con forza contro l’idea di fermare la produzione delle industrie per il 17 marzo è quella di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. Al suo pensiero hanno fatto eco le dichiarazioni del ministro Calderoli e della ministra Gelmini, entrambi fermamente convinti che sia meglio accorpare questa ricorrenza con il 2 giugno, evitando così la chiusura di scuole ed uffici.
Pur essendo purtroppo consapevole della gravità della crisi economica, credo che un piccolo stop di 24 ore dedicato a questa ricorrenza non sia solo importante, bensì fondamentale. E non solo perché stiamo parlando di una festa che ricorre ogni 50 anni, e che cade proprio quest’anno, quando la quasi totalità delle feste “laiche” è coperta dai fine settimana. Per superare la crisi (pensiero di un giovane totalmente estraneo all’economia ma lo stesso alla ricerca di un futuro migliore) è necessario un sogno. Sì, in un momento storico così “di stallo” occorre un obbiettivo, occorre una meta che possa dare coraggio di fronte ad una situazione spesso scoraggiante.
Ebbene, io non conosco la soluzione: non so in quale campo e attraverso quale via sia immediata e certa la scoperta di una meta. Però ho un suggerimento: il 17 marzo prendiamoci un giorno per riflettere. Concediamoci un piccolo giro nel nostro Bel Paese, riscopriamo i luoghi e i monumenti che hanno segnato la storia di uno stato piccolino come l’Italia, ma così ricco di arte, cultura e tradizioni da far invidia a molte superpotenze.
Non so se un giro in un borgo caratteristico, in mezzo alle nostre colline oppure in una delle tante città di mare potrà portare un po’ di energie nuove. Ma credo che valga la pena provare.
Un giorno così può portare incontri, scoperte, ma soprattutto può lasciare un bel ricordo da conservare per i giorni che verranno; un piccolo promemoria di ossigeno per quando saremo di nuovo tutti dietro ad un banco oppure ad una scrivania, davanti ad una casa da costruire o ad un paziente da visitare, sicuri che riscoprendo il nostro passato potremo costruire l’Italia del futuro.
E poi scusatemi, ma 150 anni non si compiono mica tutti i giorni!