C’è come una presenza nuova nelle nostre città in queste settimane di isolamento, un ospite inedito che cambia il volto dei palazzi, la
geometria delle strade e l’ampiezza dello sguardo. È il silenzio. Un silenzio
arrivato quasi di soppiatto, con le prime restrizioni, un silenzio misterioso e
nuovo che è rimasto sempre lì, pronto a invadere ogni spazio lasciato libero
dal rumore di un mondo assopito.
Basta aprire le finestre ed ecco che il
silenzio entra per abbracciarti, basta fare due passi in giardino e l’orecchio
scopre suoni che non ricordava più. Ci sono gli uccellini che cantano, ci sono
i primi insetti impollinatori che ronzano sui fiori, c’è il vento che sussurra
storie scivolando tra le foglie. Cos’è successo ai piccoli polmoni verdi di
città? Anche i giardinieri si sono fermati durante il lockdown, e questo ha
fatto sì che i prati cambiassero aspetto.