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mercoledì 20 gennaio 2021

Il 27 gennaio l'amore crea

«Nel cuore di madre il sorriso del bimbo non si cancella, nel cuore, anime bianche nel cielo non vi scordate, per quanto sia il male non vi scordate»: così recita “Allodole”, uno dei brani più intensi de "La variante di Luneburg", fabula in musica con Milva e Walter Mramor ispirata all’omonimo romanzo di Paolo Maurensig. Dopo la deportazione, le torture, l’annientamento, addirittura dopo la morte, c’è qualcosa in grado di sbaragliare tutte le carte in tavola. C’è qualcosa che non muore, che non si cancella. 

Perché celebrare ancora oggi, nel 2021, la Giornata della Memoria? Per questa inaspettata rivelazione, visibile anche a chi non crede, cantata anche in un’opera laica come "La variante di Luneburg". Avvicinarsi all’Olocausto, seppur attraverso articoli di giornale, documentari e opere teatrali, consente di toccare con mano un’assurda verità: dove abbonda l’orrore, sovrabbonda l’amore. 

Memoriale Olocausto

domenica 17 gennaio 2021

Il treno e la Memoria, oggi

«Come animali fummo radunati e spinti e tenuti al passo con il bastone, e infine stipati su un carro bestiame. E i portelloni si richiusero, lasciandoci al buio, senz’aria né cibo né acqua. Per il tempo di un interminabile viaggio». 

Apparentemente è una notte come tante, la città è coperta da una cupola d’ira ormai quasi familiare, ma nel buio s’odono rumori che ti svegliano: qualcuno bisbiglia, qualcuno implora pietà, gli stivali dei soldati calpestano ogni speranza di salvezza. Sbircia dalla tua finestra, senza farti notare, cosa vedi? 

Le rotaie di Auschwitz

venerdì 15 gennaio 2021

Giornata della Memoria 2021

Mercoledì 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, pietra d’inciampo nel calendario per risvegliare la coscienza intorpidita dalla quotidianità. Era proprio il 27 gennaio, del 1945, quando si aprirono per la prima volta i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, nei pressi di Oświęcim, in Polonia. L’orrore uscì fuori e percorse le strade del mondo come un grido silenzioso ma straziante. Non si poteva più fingere, non si poteva più voltare lo sguardo in un’altra direzione. 

L’inferno era riuscito a rompere la crosta terrestre e aveva mostrato parte del proprio volto. Un volto violento, come i calci dei fucili sbattuti sui volti inermi dei prigionieri, e un volto cinico, come la banalità del male dei funzionari, dei lavoratori che hanno svolto i loro compiti ogni giorno, portando a fine mese a casa un pane che grondava sangue innocente. 

Auschwitz rotaie treno

mercoledì 4 marzo 2020

“Lives not worth living”, an expression to be banned

«How to live Holocaust Remembrance Day well? Remembering the night of humanity in the death camps. But those white souls in the sky ask us for a solemn commitment to keep watch, like sentinels in the morning, so that hatred for man does not return. Even when hatred is called love, even when truth is called a lie, even when darkness has found servants in the world of politics, information, perhaps even in unthinkable places».

Immagine Memoriale dell'Olocausto in ricordo dei campi di sterminio nazisti

venerdì 26 gennaio 2018

Giornata della Memoria: "E ancora la notte trattiene il respiro"

È tardi è tardi, ormai dobbiamo andare. Esuli siamo, esuli, e questa è la condanna: per quanto tu non voglia, il nostro è un congedo. Ascolta tua madre! Eva non piangere, è inutile sbracciarsi come fronda al vento... Esuli siamo, esuli, la nostra è una condanna. Puoi solo ricordare quel viale tanto amato, che ci portava a casa, la nostra casa… La pendola in soggiorno e il pianoforte a coda, che tua madre suonava… Quante note e la tastiera, il quaderno di Magdalena, puoi solo ricordare… Ricorda la tua casa, per quanto puoi. Ricorda, perché mai più, mai più ci torneremo…” ("È tardi", Milva

In questi giorni gelidi risuonano nella mente e nel cuore le melodie de "La variante di Luneburg". Siamo pietrificati davanti all'orrore. Ma non basta. La memoria da sola non basta se non accende il pensiero sull'oggi: non esistono vite "non degne di essere vissute". Questo l'impegno, ora e sempre, per custodire l'umano.

La Variante di Luneburg e il Giorno della Memoria