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giovedì 2 gennaio 2020

Cosa significa "Epifania" oggi?

Cos’ha da dire all’uomo di oggi la Solennità dell’Epifania? Cosa c’entra con la mia vita super impegnata la storia di tre anziani Re Magi che si sono messi in cammino seguendo una stella? È difficile rendersene conto, ma questi giorni di festa sono una grazia. Dall’attesa del 24 dicembre alla gioia del 25, dai pranzi (merende e cene incluse) con i parenti del 26 ai preparativi per il 31, ogni giorno è un dono, perché invita a guardare al Cielo.

La messa di mezzanotte a Natale, il canto del “Te Deum” l’ultimo giorno dell’anno, il canto del “Veni Creator” il primo giorno dell’anno nuovo: sono segni che scandiscono un tempo spirituale, il tempo dell’anima. Che chiede ristoro dopo un anno di sollecitazioni senza soluzione di continuità. 

I Re Magi in cammino verso la grotta per adorare Gesù

mercoledì 18 settembre 2019

Benedetto XVI: "L'Europa è sbocciata nei monasteri occidentali"

Non c’è futuro senza Europa, non c’è pace senza Europa, non c’è lavoro senza Europa. Ma quale Europa? È papa Benedetto XVI, in un discorso tenuto il 12 settembre 2008 al Collegio dei Bernardini in Francia, a fornire un quadro di questo continente oggi confuso, forse tradito, di certo trasformato. Un’Europa che è nata nei monasteri, che ha saputo guardare lontano perché ha cercato le cose ultime, vere. Un’Europa che perde la sua capacità di mettere al centro l’uomo se volutamente cancella le sue radici, autenticamente cristiane.

Nei monasteri occidentali, tra le opere di grandi santi, il lavoro di conservazione della cultura e la preghiera quotidiana, è sbocciata l’Europa. E le tracce di questo passato, ancora ben visibili nelle nostre città, sono il nostro filo di Arianna della storia europea. Nel rintocco di una campana batte il cuore dell’Europa.  

Nei monasteri occidentali, ricorda Benedetto XVI, è nata l'Europa

«Vorrei parlarvi stasera delle origini della teologia occidentale e delle radici della cultura europea. Ho ricordato all’inizio che il luogo in cui ci troviamo è in qualche modo emblematico. È infatti legato alla cultura monastica, giacché qui hanno vissuto giovani monaci, impegnati ad introdursi in una comprensione più profonda della loro chiamata e a vivere meglio la loro missione. È questa un’esperienza che interessa ancora noi oggi, o vi incontriamo soltanto un mondo ormai passato? 

Per rispondere, dobbiamo riflettere un momento sulla natura dello stesso monachesimo occidentale. Di che cosa si trattava allora? In base alla storia degli effetti del monachesimo possiamo dire che, nel grande sconvolgimento culturale prodotto dalla migrazione di popoli e dai nuovi ordini statali che stavano formandosi, i monasteri erano i luoghi in cui sopravvivevano i tesori della vecchia cultura e dove, in riferimento ad essi, veniva formata passo passo una nuova cultura. 

Ma come avveniva questo? Quale era la motivazione delle persone che in questi luoghi si riunivano? Che intenzioni avevano? Come hanno vissuto? Innanzitutto e per prima cosa si deve dire, con molto realismo, che non era loro intenzione creare una cultura e nemmeno conservare una cultura del passato. La loro motivazione era molto più elementare. Il loro obiettivo era: quaerere Deum, cercare Dio. 

L'ombra di una campana riflessa sul Ponte Coperto di Pavia