Una decisione «sofferta e dolorosa».
Definisce così la sospensione delle Messe con concorso di popolo monsignor
Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia, che ha preparato un lungo messaggio per
tutti i fedeli e i sacerdoti della diocesi di Pavia, allegato alla Nota congiunta dei vescovi lombardi. Una decisione arrivata come «il frutto
di un intenso dialogo avuto questa mattina, all’ombra del santuario di N.S. di
Caravaggio, con un confronto con la CEI e con altre conferenze episcopali
interessate dallo stesso Decreto». Si fa riferimento al Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, che detta nuove regole restrittive per
limitare il contagio.
«Chiedo a tutti di accogliere queste disposizioni, accettando, con
il vostro vescovo, il sacrificio delle restrizioni pastorali e liturgiche –
scrive il vescovo Corrado –, e vivendo questi giorni come tempo di
purificazione, di ritorno ai gesti essenziali della preghiera, personale e familiare, dell’ascolto della Parola di Dio, per riscoprire ciò che dà
consistenza e respiro alla nostra vita». È il momento della responsabilità,
aggiunge il vescovo, una responsabilità che chiede di collaborare con le
autorità civili per rallentare l’infezione da coronavirus: «che purtroppo, in
questi giorni, conosce una crescente diffusione anche in Lombardia». E perché queste
misure abbiano un effetto, è necessario che, pur nella sofferenza, siano
accolte e rispettate da tutti: «Chiedo a tutti i sacerdoti di attenersi in modo
pieno alle indicazioni contenute nella Nota – ricorda il vescovo nel messaggio –.
Seguire le disposizioni dello Stato, delle Autorità competenti, e dei vescovi
lombardi è un gesto di buon esempio e di edificazione per tutti coloro che
vivono nel nostro territorio».
Ecco quindi alcune indicazioni, che il vescovo
affida all «responsabilità dei miei confratelli nel sacerdozio»:
-) il presente Messaggio e la Nota dei vescovi lombardi
siano affissi all’ingresso delle chiese;
-) le Messe feriali, pur senza la partecipazione dei fedeli,
siano celebrate per la comunità e per le intenzioni fissate e s’invitino i
fedeli a unirsi, almeno da casa, con la preghiera;
-) i sacerdoti siano disponibili ad amministrare il sacramento
della confessione, accogliendo i penitenti nell’aula della chiesa o in locali
attigui e non nei confessionali;
-) siano sospese le benedizioni delle case;
-) i sacerdoti abbiano cura di non far mancare i sacramenti
agli ammalati più gravi;
-) le chiese restino aperte per la preghiera personale e
familiare, e si dispongano sussidi di preghiera, in particolare libretti per
fare venerdì il pio esercizio della Via Crucis;
-) anche gli oratori, secondo le disposizioni dei vescovi
lombardi, rimangano chiusi, fino a nuova comunicazione;
-) è sospeso il Ritiro spirituale diocesano per il clero,
programmato per giovedì 5 marzo.
Il messaggio del vescovo Corrado si conclude con l’affidamento
alla «custodia
materna di Maria e all’intercessione dei nostri Santi, perché presto possiamo
riprendere il ritmo consueto di vita nelle nostre famiglie e parrocchie, e in
tutti gli ambienti sociali, educativi e sanitari». È ancora il tempo della
prudenza e della collaborazione, su una strada dove riecheggia il motto di San
Giovanni Bosco: “Buoni cristiani e onesti cittadini”.
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